Pubblico quella riguardante il tema sicurezza perchè ci ha dato modo di sviscerare bene le nostre riflessioni da cui nascono le nostre proposte.
4)
Anche nella nostra città si parla spesso di "sicurezza", spesso come
antidoto alla "paura" provocata dalla difficoltà ad incontrarsi ed
accogliersi reciprocamente. Gli scout hanno fatto della propria capacità
di incontro e condivisione, al di là delle provenienze, del ceto
sociale e delle religioni, uno dei loro tratti distintivi. Gli scout
hanno, tra l'altro, anche grande attenzione a ciò che promuove una
cultura della legalità e del rispetto della democrazia. Quali iniziative
realizzerebbe su questo terreno la Vostra amministrazione?
La
in-sicurezza di questa città è direttamente proporzionale allo
sgretolamento delle reti sociali di questi anni. Bisogna aiutare le
persone a ricostruire questa rete di rapporti sociali invitandole ad
uscire dalle mure domestiche e a riempire gli spazi pubblici e
collettivi. Bisogna aumentare gli spazi di aggregazione sia
coperti che all'esterno a disposizione dei cittadini per ritrovarsi,
rendendoli sicuri e facilmente fruibili e serviti. La pedonalizzazione
reale del centro storico incentiva le persone a frequentarlo, che
dovranno poter fruire di un servizio autobus più capillare anche durante
le ore serali. Bisogna riportare la cultura in nel centro storico ad
esempio aprendo la sera musei, gallerie d'arte, edifici storici
(comprese le chiese in quanto artisticamente rilevanti). L'animazione
dei parchi pubblici con il coinvolgimento di artisti di strada affidando
loro alcuni spazi allontana la delinquenza. L'installazione di bagni
pubblici e fontane invoglia l'utilizzo degli spazi aperti che siano
parchi piazze o strade. E' necessario prevedere che la Polizia
Municipale faccia gli Alcol test nei parcheggi delle discoteche prima
che le persone si mettano in macchina.Per i luoghi chiusi bisogna
favorire l'utilizzo delle sale comunali semplificando l'iter di
prenotazione e abbassando i canoni di utilizzo.
La in-sicurezza di questa città è legata anche ad un radicamento delle organizzazioni di stampo mafioso italiane e straniere nella nostra Regione. Da decenni infatti nelle diverse province della regione sono presenti e attive cosche mafiose impegnate sia in attività criminali causa di allarme sociale (traffico di armi, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione), sia in attività criminale che destano minor allarme sociale (contrabbando, gioco d'azzardo, caporalato, riciclaggio, truffe, infiltrazione e condizionamento nell'economia locale nei settori del movimento terra, trasporti, sofisticazione alimentare, ristorazione e attività ricettiva, sanità, ciclo dei rifiuti, energie rinnovabili e assimilate). Per combattere le mafie bisogna conoscerle, dobbiamo conoscerle noi amministratori e devono conoscerle i cittadini. Le mafie operano rispondendo alle richieste delle comunità. Offrono cocaina e droghe perché vi è richiesta; offrono prostitute/i perché vi è richiesta; offrono merce contraffatta perché vi è richiesta. Pensare di colpire la mafia dei colletti bianchi sul piano militare, con arresti, è inadeguato e insufficiente. La Pubblica Amministrazione può fare molto, promuovendo una seria ed incisiva azione nell'ambito della Scuola e degli ambienti di aggregazione e impegno sociale, oltre che con attività di contrasto preventivo.
Bisogna
comprendere che le mafie offrono risposta alla richiesta proveniente
dalla comunità. Se non vi fosse “domanda” l'offerta sarebbe inutile... e
le mafie sarebbero in ginocchio perché non avrebbero più la fonte
primaria del denaro sporco da riciclare. Sfruttamento della
prostituzione, contrabbando, droghe, gioco d'azzardo, se private della
“richiesta” diventano un business fallimentare per le mafie. Ciò
significa che il primo punto di azione sta nel riuscire ad incidere
nelle scelte compiute dalle singole persone che costituiscono oggi il
bacino di “utenza” di queste attività. In parallelo deve esserci
un'azione di contrasto preventivo rispetto a quello della Magistratura.
Gli Enti Locali, ad esempio, forniscono le autorizzazioni per aperture
di locali (circoli culturali o ricreativi piuttosto che club privati) di
che diventano di copertura, dovranno quindi verificati a monte i
soggetti richiedenti le autorizzazioni. Poi insieme alle organizzazioni
sociali e di categoria (associazioni, sindacati e organi di polizia),
dovranno svolgere attività di “controllo” e “contrasto” delle situazioni
irregolari.
La
mafia segue i grandi flussi di denaro, quindi si dovrà porre maggiore atenzione proprio dove questi flussi si muovono. Attraverso gli strumenti di
pianificazione urbanistica si dovrà evitare la pratica della “deroga”
costante in quanto è proprio dietro a questa pratica costante che si
sviluppano i fenomeni speculativi. Bisognerà evitare l'alienazione dei
patrimoni pubblici ( a Bologna ci sono 19 ex caserme in vendita) e la
realizzazione dei project financing. La mafia o gli speculatori hanno
ingenti somme di denaro da riciclare o investire in operazioni poco
trasparenti.
Si ringraziano la Casa della Legalità e Democrazialegalità.it per gli spunti forniti
Si ringraziano Christian Abbondanza ed Elio Veltri che hanno curato il Dossier
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