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27 maggio 2016

Rigenerazione urbana e politiche abitative

Rigenerazione urbana e politiche abitative

Oggi 27/05/2016 - 17:30 - 19:30  presso la Nuova Casa del Popolo Venti Pietre

Intervento di
Federico Martelloni
Candidato sindaco di Coalizione Civica
Ne discutono:
Paola Bonora, Geografa
Piero Cavalcoli, Urbanista
Vezio De Lucia,Urbanista
Federica Salsi, Candidata al Consiglio comunale
Coordina l’incontro:
Maria Angiola Gallingani, Candidata al Consiglio comunale
Partecipano:
Piergiorgio Rocchi, Urbanista,
Mauro Chiodarelli, Ingegnere

I temi della discussione
• Quali opportunità sono offerte per un rilancio delle politiche abitative pubbliche dalla disponibilità di aree ed immobili ex demaniali.
• In quale misura la promozione di queste politiche può conciliarsi con le esigenze di valorizzazione del patrimonio pubblico, e quindi ancora di remunerazione della rendita fondiaria.
• Come e perchè il tema della casa, nel periodo più acuto dei fenomeni migratori, è scomparso dall’agenda politica della quasi totalità degli schieramenti, e soprattutto dei governi nazionali.
• Che cosa può fare l’ente locale in questa situazione.
• Quali sono gli scenari aperti dalla legge contro il consumo di suolo in corso di approvazione in Parlamento, e le loro implicazioni

 

 

24 febbraio 2016

Via Polese, incendio in case Acer: tutto sistemato

A seguito dell'incendio verificatosi in un edificio Acer sito in via Polese il 19 gennaio 2016

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2016/19-gennaio-2016/incendio-un-palazzo-via-polese-diverse-persone-intossicate-2302468031606.shtml

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/incendio-via-polese-palazzo-evacuato-1.1658216

http://www.bolognatoday.it/cronaca/incendio-via-polese-vigili-fuoco.html

ho preparato un'interrogazione per chiedere:
  • se siano state riscontrate le cause dell'incendio
  • se vi siano danni all'edificio, se si di quale entità e se vi siano parti inagibili
  • nel caso di danni o inagibilità, quali sono i tempi previsti per il ripristino
  • nel caso di inagibilità, se sia stato necessario trovare soluzioni abitative alternative temporanee per gli inquilini
 Questa la risposta di Acer:



29 gennaio 2016

Ex Telecom dove sono le persone sgomberate

Quando ci fu il maxi sgombero dell'ex Telecom il Sindaco e gli Assessori competenti rassicurarono sul fatto che tutte le persone non sarebbero state messe per strada. Leggendo i numeri che furono comunicati in conferenza stampa le persone sgomberate sono poco più di 200 (in realtà sono 264), alcune hanno trovato sistemazioni abbastanza durature, ad esempio all'ex Galaxy, molte altre invece sono in sistemazioni provvisorie come dormitori piuttosto che alberghi, soluzioni adatte a tamponare solo nell'immediato un'emergenza.

Preparo quindi un'interrogazione per capire esattamente di quante persone stiamo parlando e dove sono ora a distanza di tempo dallo sgombero, ovvero hanno trovato una sistemazione o sono di nuovo per strada?
La risposta dell'amministrazione, come spesso accade, oltre a non essere esaustiva apre numerosi interrogativi. Un primo dato mi lascia alquanto perplessa: 45 persone si sono rifiutate di dare le loro generalità. Considerato l'alto dispiegamento di forze dell'ordine e pubblici ufficiali mi chiedo com ciò sia stato possile in virtù anche del fatto che non fornire le proprie generalità è un reato penale. E le domande successive sono: perchè non le hanno fornite? dove sono finite queste persone? Sparite nel nulla? Tutte in galera? Non si sa.
Per tutte le altre persone, ad esclusione di quelle che hanno tovato accoglienza negli alloggi di transizione, che avevano sistemazioni provvisorie non è chiero che fine abbiano fatto, poichè le solzioni proposte per uscire dalla provvisorietà non sono quasi mai state accettate. Anche qui si apre un ventaglio di domande. Perchè non sono state accetate? Le soluzioni proposte e rifiutate non erano idonee? Queste persone ora dove sono? Sono ancora nelle soluzioni temporanee? Per quanto potranno starvi? Andranno in mezzo alla strada? torneranno ad occupare?
Da questa risposta emerge ancora l'incapacità di questa amministrazione nella gestione dell'emergenza abitativa. Al di là di mettere qualche pezza si è ancora lontani dall'avere un progetto organico.

Di seguito i documenti integrali.

13 gennaio 2016

Occupazioni a scopo abitativo: una cane che si morde la coda

Oggi è giornata di risposte. Tardive e per nulla esaustive come quella sulla rimozione della neve dagli stalli dei disabili.

Tempo fa chiedevo all'amministrazione comunale informazioni sugli immobili occupati ad uso abitativo, il mio intento era quello di comprendere la dimensione del problema con l'obiettivo di capire quali e quante risosre l'amministrazione comunale debba mettere in campo per far fronte ad eventuali sgomberi e prevenire ulteriori occupazioni. Meglio ancora sarebbe prevenire gli sgomberi, dando soluzioni abitative temporanee a chi ne ha effettivamente bisogno e svuotando di fatto le occupazioni. Fanta-welfare per questa amministrazione, tanto che la risposta fu parziale e riferita ai soli immobili occupati di ACER che risultano essere 31. Da quella risposta emergeva che alcuni occupanti erano stati esclusi dalle graduatorie ERP perchè non aveno un punteggio congruo. A quel punto era interessante capire i motivi dell'esclusione. Erano troppo ricchi? Hanno perso il lavoro (si può presentare domanda di alloggio ERP se si lavora in quel Comune)? Preparo quindi un'altra interpellanza per avere questa informazione. La risposta apre uno scenario per il quale avevo già espresso perplessità. Le persone sono state esluse dalle graduatorie ERP perchè occupavano alloggi ERP, questo è quanto prevede il regolamento che non è una novità. Ma questo è un cane che si morde la coda. Le persone occupano perchè non hanno una casa, se è di Acer non possono più accedere all'edilizia popolare per 10 anni, in seguito agli sgomberi vengono inserite nei percorsi di transizione abitativa con l'obiettivo di inserirli nelle graduatorie Acer (alle quali non possono accedere se hanno occupato alloggi pubblici, mentre vi possono accedere se hanno occupato alloggi privati), ma una volta terminato il percorso che al massimo dura due anni, se non hanno la capacità economica per accedere al libero mercato (e se hanno occupato alloggi pubblici), si troveranno nuovamente ad occupare. Questa norma è un po' come la legge che viete gli allacciamenti delle utenze alle case occupate. Da una parte vuole disincentivare le occupazioni, ma dall'altra genera ulteriori problemi. Di fatto non mette in condizioni di risolvere il problema occupazioni in modo sistemico, ma agisce solo con interventi a spot punitivi. Prima di tutto va aumentata la disponibilità di alloggi pubblici, poi una volta svuotate le occupazioni, si può agire anche con meccanismi disincentivanti e punitivi, a patto che continui ad esserci offerta di alloggi pubblici. Ma se prima non si risolve il nodo della carenza di alloggi pubblici, tutti gli interventi punitivi e disincentivanti aggraveranno solo situazioni già disperate. E infatti nella risposta dell'Assessore Malagoli nulla si dice su come l'amministrazione intenda procedere nei confronti di queste persone anche in relazione al nuovo regolamento che nega l'accesso alle graduatorie ERP nel caso in cui i soggetti abbiano occupato alloggi pubblici. Non sa come procedere, è questo il problema.

Di seguito ci sono i testi integrali della mia interpellanza e della risposta.

22 dicembre 2015

Sequestro ex caserma Masini: ennesimo fallimento di questa amministrazione

Io non sono una grande amante delle occupazioni, ne comprendo le motivazioni ma ritengo che ora a Bologna si possa e si debba ragionare e agire in maniera diversa. Le occupazioni segnalano una esigenza che non trova risposte. Se sono occupazioni ad uso abitativo di solito rispondono all'esigenza di alloggi per fasce deboli, alloggi che la pubblica amministrazione non ha da mettere a disposizione. Se sono occupazioni a carattere politico, dove vengono organizzate iniziative culturali o sociali come quella del collettivo Atlandide o di Labas, rivendicano la necessità di spazi collettivi dove poter creare queste iniziative. All'inizio dicevo che si deve agire in maniera diversa intendendo che possono essere fatti accordi con i proprietari degli stabili per un uso temporaneo, fintanto che qualcuno non ha la possibilità di fare degli investimenti per una vera e propria riqualifica, riqualifica che non può non prendere in considerazione il fatto di destinare parte delle aree ad un uso pubblico. Le occupazioni possono essere superate come ha fatto Plamimetrie Cuturali o l'associazione 20 Pietre che ha sistemato lo spazio vuoto dell'ex Aci in via Marzabotto, senza occupare, semplicemente chiedendo.

Oggi è stata posta sotto sequestro l'ex caserma Masini, occupata da tre anni da Labas, era una cosa annunciata e seguirà uno sgombero. In quell'area è prevista una riqualificazione, che detta così sembra una cosa intelligente, ma come sempre è il foglio del come che lascia a desiderare. Questo è quanto si legge sul sito del Comune di Bologna "Per la ex caserma Masini in via Orfeo si prevede il recupero dei fabbricati di pregio, la demolizione e ricostruzione degli altri, senza aumento di volume rispetto all'esistente. All'interno degli edifici potranno essere ospitati un albergo, una trentina di alloggi, attività commerciali e ristorative". Alloggi pubblici? Spazi pubblici? non pervenuto. La miopia dell'amministrazione nella redazione del POC è disarmante. Perchè non destinare una parte dell'area per usi pubblici? Come possono prevalere sempre le logiche di mercato, logiche fallimentari e l'ex Dima lo dimostra.
Condivido la posizione di Coalizione Civica quando dice che "E’ evidente come sia in atto un accanimento verso tutte le forme di auto-organizzazione sociale che suppliscono all’intervento pubblico per mitigare la povertà e l’esclusione e per dare forme concrete a modelli di alternativi di produzione e consumo". Se i bisogni espressi attraverso le occupazioni non vengono compresi da chi amministra, è impensabile risolvere i problemi con il solo uso delle forze dell'ordine. E' un fallimento annunciato.


09 dicembre 2015

Il mio intervento in consiglio sulle occupazioni in via Agucchi

A Bologna una nuova occupazione di uno stabile con appartamenti dismesso da anni delle Poste torna a mettere sotto i riflettori il problema dell'emergenza abitativa e il fatto che vi siano numerosi beni comuni, pagati con i soldi dei contribuenti, lasciati andare in malora. Di seguito il mio intervento in aula.


Grazie Presidente. Devo dire che quando ho letto le notizie dell’occupazione dello stabile di via Agucchi mi sono cadute le braccia perché è stata l’ennesima conferma che questa Amministrazione non ha la più pallida idea di quale sia la dimensione del reale problema dell’emergenza abitativa! È stata l’ennesima conferma del fallimento delle politiche abitative di questo Comune! Il Comune non riesce ancora ad essere un interlocutore credibile, tanto che il Social Log ha di nuovo raccolto intorno a sé famiglie che sembra stiano occupando per ragioni di bisogni e disagi legati al fatto di non avere una casa.
L’aspetto ancora più drammatico del fatto che il Comune sta completamente fallendo in questo senso

27 novembre 2015

Emergenza abitativa i numeri della lista per i progetti di transizione abitativa

Torno sul teme dell'emergenza abitativa, siamo ora in commissione per approfondire l'argomento in relazione al Galaxy, ovviamente non si può prescindere dal maxi sgombero dell'Ex Telecom che ha un peso rilevante in tutta la faccenda.

Di seguito la mi interrogazione e la relativa risposta dell'amministrazione.


GRUPPO MISTO - Bologna, 05 ottobre 2015 - Al Direttore Generale del Comune di Bologna


INTERROGAZIONE
La sottoscritta Consigliera Comunale Federica Salsi, chiede:
  • quante siano le persone e i nuclei famigliari presenti in “lista di attesa emergenza abitativa”
  • quante siano le persone e i nuclei famigliari che sono già stati sistemati in alloggi;
  • quale fosse la loro residenza o domiciliazione prima di essere in emergenza abitativa (riferito a tutti i soggetti sia in “lista di attesa emergenza abitativa” sia già sistemati);
  • se alcuni di loro abbiano occupato abusivamente stabili o se stiano occupando;
  • quando sono stati inseriti in graduatoria;
  • quali siano i tempi medi di permanenza in graduatoria;

F.to Federica Salsi


La risposta punto per punto:

18 novembre 2015

Il mio intervento in aula sull'OdG sull'emergenza abitativa e occupazioni

09/11/2015  "Grazie, Presidente. Io devo dire che leggo l'ordine del giorno del Partito Democratico e mi sembra che sia stato scritto per certi versi in un altro Comune perché quando dice: “approva le iniziative messe in campo dall'Amministrazione circa le politiche di accoglienza e quelle di contrasto all'occupazione abusiva di immobili” mi viene da dire: “di quali politiche stiamo parlando?” Prima il collega Petrella richiamava all'attenzione il fatto che le persone sgomberate dall'ex Telecom avevano comunque trovato un tetto: è vero, verissimo, però prima queste persone un tetto non ce l'avevano. Sono state lasciate da questa Amministrazione a occupare per quasi un anno uno stabile in maniera del tutto illegale con dentro minori, con dentro persone in grave difficoltà e quindi mi viene da dire: “dov'erano all'epoca le splendide iniziative messe in campo dall'Amministrazione comunale che vengono approvate?” o si specifica da quel momento in poi o, se deve essere una lode all'operato dell'Amministrazione dall'inizio di mandato, secondo me questa frase è quantomeno impropria.


Rimango per certi versi sconcertata dal doppio significato che ha l'ordine del giorno. Da una parte si

13 novembre 2015

Emergenza abitativa: non si ha la dimensione del problema

In più di un'occasione ho avuto modo di dire che l'amministrazione di Bologna non ha contezza della reale misura dell'emergenza abitativa e che i centri sociali hanno sostituito l'ente (che è stato a guardare dalla finestra in tutti i sensi) in questa carenza, lo hanno fatto a modo loro, utilizzando le occupazioni, ma non hanno lasciato la gente in mezzo alla strada. La conferma del fatto che l'ente non ha la più pallida delle dimensioni del problema la da anche la risposta ad una mia interrogazione dove chiedevo "quanti sono gli immobili occupati a Bologna", senza specificare se fossero pubblici o privati. Se devi preparare un piano per l'emergenza abitativa hai bisogno di sapere quanti vivono in una situazione emergenziale come l'occupazione. Bene, nella risposta l'amministrazione fa riferimento solo agli immobili di proprietà pubblica, il resto sembra che non esista.
Gli alloggi ACER occupati sono 31, dentro vi sono 92 persone di cui 55 adulti e 37 minori. Di queste persone, 11 avevano fatto richiesta per un alloggio pubblico ma sono rimaste escluse dalla graduatoria perché non hanno raggiunto il punteggio utile.
Alla luce di queste informazioni si aprono altri interrogativi. Innanzitutto la maggior parte di

26 ottobre 2015

Nuovo regolamento per l'assegnazione di case popolari: la doppia morale del PD

La scorsa settimana il Consiglio comunale ha approvato una delibera per la modifica del regolamento delle assegnazioni degli alloggi popolari.


Se per certi versi ci sono delle modifiche interessanti come la possibilità degli inquilini di effettuare lavori di ripristino dell'alloggio e di scontare le spese dal canone, c'è una modifiche che non sta né in cielo né in terra, quella dello stop di 10 anni per chi occupa alloggi pubblici. Questo il mio intervento in aula:  "Ritorno sempre sul tema che abbiamo già affrontato del discorso delle occupazioni, non faccio altro che rilevare la doppia morale del PD che da una parte ritiene di dover inserire nel Regolamento un determinato tipo di occupazione, come fattore ostativo all’assegnazione di alloggi popolari e dall’altra non ne inserisce un altro, delle due l’una: o si mettono entrambi o non se ne mette nessuno, non ci sono occupazioni di serie A o occupazioni di serie B, posso dire che le spiegazioni fanno riferimento altro che a questioni di lana caprina, uno viene perseguito dalla legge sia se occupa un alloggio popolare sia se occupa un alloggio pubblico sia se occupa un alloggio privato, indifferentemente, il reato è medesimo, quindi francamente fare delle distinzioni in seno del Regolamento mi sembra quantomeno ridicolo, qui mi fermo."

In riferimento a tutte le modifiche al regolamento, l'Assessore Malagoli spiega che "In un caso su

30 settembre 2015

Galaxy ed emergenza abitativa: la risposta del Sindaco

Venerdì scorso ho preparato una domanda di attualità sulla vicenda del Galaxy, poichè non è ancora chiaro se le persone che potrebbero esservi trasferite siano solo in stato di bisogno o anche occupanti abusivi di stabili.

Cerchiamo intanto di capire quali siano i percorsi che il comune ha messo in atto per fare fronte all'emergenza abitativa. Con la delibera di giunta PG. N. 11382/2014 a gennaio 2014 vengono ribaditi i criteri e le modalità di intervento "RELATIVAMENTE A SITUAZIONI DI PARTICOLARE EMERGENZA ABITATIVA". In primis saranno "utilizzati primariamente alloggi esclusi dalla normativa di E.R.P. di proprietà comunale e alloggi di E.R.P. non utilizzabili per le assegnazioni su graduatoria, in quanto inferiori alla metratura minima stabilita di mq 28,0, nella disponibilità del Settore Servizi per l’abitare". Poi "la facoltà di utilizzo eccezionale e residuale di una quota parte, non superiore al 10%, di alloggi di E.R.P. disponibili [...] per le assegnazioni su graduatoria". Tutte queste saranno solo "concessioni provvisorie triennali, non convertibili in assegnazioni definitive finalizzate alla soluzione temporanea di dette situazioni". In questa delibera nulla si dice nel caso in cui gli alloggi comunali non siano sufficienti a soddisfare i bisogni di coloro che sono in emergenza abitativa. Nell'allegato a questa delibera sono enunciati i criteri di assegnazione e quali requisiti debbano avere le i "nuclei in situazione di particolare emergenza abitativa". Il punto 3 comma a) recita: "possesso dei requisiti di accesso all’E.R.P. secondo la vigente normativa in materia". Basta questo punto a lasciare fuori per 10 anni dalla graduatoria tutti coloro hanno occupato abusivamente un immobile.

25 settembre 2015

La mia domanda di attualità sull'assegnazione degli alloggi al Galaxy

Venerdì scorso ho preparato questa domanda di attualità sulla vicenda del Galaxy. In aula non si è presentato nessuno a rispondere. La mia risposta arriva a distanza di una settimana (da regolamento doveva arrivare martedì) ed è ridicola, e oggi in aula altri colleghi hanno chiesto spiegazioni sulla faccenda e pure loro non hanno ricevuto risposta. Il silenzio di Sindaco e Giunta su questa faccenda è ridicolo. Di seguito il mio intervento in aula di venerdì scorso:

"Grazie Presidente.
Sono due settimane che, quasi quotidianamente, sulla carta stampata, ci sono articoli che si occupano di questa vicenda legata al residence Galaxy e al futuro trasferimento di persone in stato di bisogno all'interno di questa struttura.
E' da due settimane che i residenti della zona sono preoccuparti per quello che sta accadendo e delle risposte praticamente contraddittorie per non dire inesistenti che l'amministrazione da, sempre attraverso stampa e speravo oggi in aula di avere delle risposte certe ed ufficiali ma rimango attonita ed allibita di fronte all'insensibilità e devo dire anche all'incapacità del Sindaco di sapere cogliere l'importanza di questo tipo di argomento.

Al di la che si pensi che sia giusto o sbagliato trasferire le persone di qua o di la, ci sono degli obiettivi problemi che non possono essere messi in secondo piano;

17 settembre 2015

Emergenza abitativa e Galaxy

In attesa che venga convocata quanto prima l'udienza conoscitiva in Quinta Commissione, domani in Question Time chiederò alcuni chiarimenti alla Giunta su questa vicenda. Non è ancora chiaro se le persone che potrebbero esservi trasferite siano solo in stato di bisogno o anche occupanti abusivi di stabili. La struttura è dotata di piccoli appartamenti e non ha un giardino, è adatta ad accogliere famiglie numerose? Inoltre la Giunta ha valutato attentamente i potenziali conflitti con residenti e attività commerciali limitrofe?

Di seguito la mia Domanda di Attualità integrale.

15 settembre 2015

Emergenza casa, occupazioni e Galaxy

E' di questi giorni la notizia che l'Amministrazione Comunale, di concerto con la Prefettura e Inail (proprietaria del residence Galaxy fallito, ubicato accanto al Centro Lame) e i centri sociali, ha intenzione di trasferire in quell'immobile famiglie in emergenza abitativa che ora occupano gli stabili dell'ex-Telecom e di via De Maria (quello per il quale il Sindaco ha emesso l'ordinanza per ridare agli occupanti l'acqua) e sui quali pendono delle ordinanze di sgombero.
Molti dei residenti del super condominio di via Fantin hanno espresso preoccupazione per questa scelta, preoccupazione condivisa anche dal Crif, interessato tra l'altro ad acquistare l'immobile, e dal Centro Lame.
Il Sindaco Merola per parte sua  continua a ribadire che gli alloggi del Galaxy non saranno destinati a chi occupa abusivamente ma a famiglie in emergenza abitativa segnalate dai servizi sociali.
Le informazioni su quanto sta accadendo sono frammentarie e ambigue e questo non contribuisce a fare chiarezza sulle reali intenzioni dell'amministrazione. A tal proposito ieri ho avanzato alla Quinta Commissione che si occupa di politiche sociali e politiche abitative una richiesta di udienza conoscitiva  urgente al fine di approfondire la situazione. A tal proposito ho chiesto che vengano convocati l'Assessore Frascaroli, l'Assessore Malagoli, i funzionari dei settori comunali competenti, il Presidente del Quartiere Navile Daniele Ara, il direttore del CRIF, il responsabile di INAIL, un referente del Social Log e un rappresentante degli occupanti se diverso da quello del Social Log, l'amministratore del super condominio di via Fantin e un rappresentante dei residenti se diverso dall'amministratore, il Centro Lame.
Confido nella sensibilità del Presidente della Quinta Commissione in modo che convochi con la massima urgenza possibile la seduta.
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Altro su emergenza abitativa
Legge regionale per l'assegnazione degli alloggi popolari.

17 luglio 2015

Occupazioni abusive: laconica la risposta del sindaco

Il problema delle occupazioni ad uso abitativo di immobili vuoti è costantemente all'ordine del giorno. Come è all'ordine del giorno il fallimento di questa amministrazione nel cercare di arginare il problema. Con una domanda di attualità chiedevo come stesse funzionando il "Protocollo di garanzia tra Prefettura e Comune" per poter agire nei confronti delle proprietà pubbliche e private affinchè  mettano a disposizione i loro immobili inutilizzati e vuoti per famiglie che senza casa, chiedevo se detto protocollo fosse stato attivato per lo stabile ex telecom occupato da tempo, e come mai, dato che è stato attivato per lo stabile di via De Maria si è andati avanti con il sequestro.
Va inoltre detto che per questo stabile l'Assessore Frascaroli dava l'accordo per fatto, ma a distanza di mesi si è ancora in una fase di stallo.

La risposta telegrafica del Sindaco non dice nulla su come stia funzionando il protocollo, cosa che ritengo assai grave, dato che al momento non ha prodotto alcun risultato. Una bella analisi sul perchè non abbia dato i risultati sperati sarebbe il minimo sindacale. Ma si preferisce continuare a fare bella mostra di un protocollo inefficace, piuttosto che capire quali siano gli errori per cercare di risolverli e renderlo effettivamente utile.
Per lo stabile ex Telecom il protocollo non è stato attivato e mi sembra di capire che non vi sia alcune intenzione di farlo. Quindi rimane una situazione di irregolarità senza che si provi nemmeno a sanarla.
Per lo stabile di via De Maria la situazione è kafkiana, da una parte l'amministrazione comunale millanta la riuscita di un accordo con la proprietà, dall'altra però si va comunque avanti con lo sgombero. Che senso ha, anche se sono due percorsi diversi, andare avanti con lo sgombero se poi la proprietà è così vicina all'accordo come dicono?

Questa di seguito è la risposta integrale del Sindaco

16 giugno 2015

Nuova legge regionale per l'assegnazione di alloggi ERP: quali conseguenze?

Guarda il video del mio intervento in aula

Il mio intervento in aula:
In ultima analisi per la questione degli alloggi ERP la domanda è questa: senza entrare nel merito se sia giusto o sbagliato chiedere 3 anni di residenza per poter accedere a un alloggio ERP io chiedo, alla luce anche del fatto che ci sono tantissime occupazioni, se una normativa di questo tipo non metta ancora più in sofferenza un comune rischiando di aumentare il problema relativo alle occupazioni abusive di stabili vuoti, fra l'altro occupazioni abusive di stabili vuoti per le quali sto ancora aspettando una risposta a un question time del mese scorso, maggio, proprio per capire come il protocollo che il comune ha avviato stia funzionando o dovrei meglio dire, non funzionando, il fatto che non mi sia stata ancora risposta credo che sia sintomo del fatto che non si sa bene come gestire questo problema."

DOMANDA DI ATTUALITÀ

25 maggio 2015

La mia domanda di attualità sull'occupazione dell'immobile ex Telecom

"Grazie Presidente.
Confermo il disappunto espresso dal collega Tomassini perché io la settimana scorsa avevo due domande di attualità e sto ancora aspettando una delle due risposte, a questo giro ancora mi si darà risposta scritta, chissà quando mi vien da dire.

Quello che sta succedendo in questi giorni devo dire che è abbastanza drammatico, da una parte abbiamo delle persone che hanno necessità abitative e che l'unica risposta che riescono a trovare a questa esigenza sono le occupazioni.

21 maggio 2015

Comparto ex Lazzaretto e "Città Invisibili"

Nei pressi del capolinea 35 in mezzo ad un campo c'è una baraccopoli. Chiedo all'Assessore Frascaroli se sia al corrente della situazione e come intenda risolverla.
Nella sua risposta l'assessore spiega che sono a conoscenza dell'accampamento irregolare, che non sgombereranno l'area, cosa che non avevo né chiesto né auspicato, in realtà mi sarei aspettata un "stiamo cercando una soluzione abitativa idonea", ma la cosa più imbarazzante è che l'unica azione prevista è il monitoraggio della situazione. Ancora una volta si sta a guardare di fronte a situazioni drammatiche.


Testo integrale mia interpellanza:

05 maggio 2015

Occupazioni ed emergenza abitativa: chiedo chiarimenti sulla vicenda dell'ordinanza dell'acqua

L'ordinanza emessa dal Sindaco per dare acqua alle famiglie che occupano abusivamente uno stabile in via De Maria non nego che mi ha lasciato interdetta. Ho preparato una domanda di attualità per chiedere spiegazioni.
Il compito del Sindaco dovrebbe essere risolvere l'emergenza abitativa prima di tutto, non lasciare famiglie disagiate in una situazione di abbandono e illegalità da più di un anno, trovandosi poi a dover scongiurare un'emergenza sanitaria dovuta alla mancanza di acqua corrente. Qui va tutto a rovescio.
Come è possibile arrivare a simili situazioni, come è possibile che un Comune lasci vivere una “pluralità di nuclei familiari” con 22 minori sotto i 10 anni, 4 neonati, 3 disabili gravi e 6 ultra 75enni attraverso un'occupazione abusiva piuttosto che in alloggi popolari? come intende l'amministrazione risolvere il problema abitativo?
E sono rimasta ancora più interdetta dalle parole dell'assessore Frascaroli (che poi ha dovuto in un qualche modo rettificare) quando ha asserito che “Le occupazioni abusive hanno contribuito a creare solidarietà e coesione sul territorio”. Non si possono giustificare le occupazioni abusive con l'umana carità dei vicini di casa che mossi a compassione aiutano queste famiglie. Essere caritatevoli non significa né non vedere le illegalità e le iniquità che non fanno altro che alimentare le tensioni nel tessuto sociale, né accettarle. Anzi si è comprensivi anche nella speranza che chi deve risolvere il problema lo faccia.








La risposta dell'Assessore, che contiene un dato drammatico: 500 alloggi popolari disponibili a fronte di 6.500 richieste, è una lunga lettura del documento "Politiche per l'abitare ed emergenza abitativa"

31 marzo 2015

Neve cade dai tetti ACER, di chi sia la responsabilità non si sa

Foto di Federica Salsi
A febbraio avevo preparato un'interpellanza per chiedere all'amministrazione, in caso di caduta neve dai tetti delle case dell'Acer, quale fosse l'iter per mettere in sicurezza i marciapiedi.

Premesso che:
  • tra giovedì 5 e venerdì 6 febbraio sul territorio cittadino si sono verificate nevicate

Considerato che:
  • a distanza di 7 gg persiste ancora la neveil regolamento di Polizia Urbana prevede all'art 6 comma 1 la messa in sicurezze delle zone di caduta neve dall'alto

Considerato inoltre che:
  • in data 12 febbraio 2015 alle ore 8:45 la situazione in via Castellaccio denota pericolo di caduta neve dal tetto dell'edificio ACER di via Azzo Gardino 10
  • la zona di caduta delle neve è il marciapiedi di via Castellaccio e non risulta transennato

Chiedo:
  • se e quali siano i protocolli da seguire in questi casi da parte di Acer e degli inquilini
  • come sia possibile che si sia verificata una situazione del genere, come documentato nelle foto allegate 
La risposta dell'Assessore non dice nulla,  salvo rimandare a non ben identificati regolamenti che, stante la situazione verificatasi, sono comunque stati disattesi. Di chi sia la responsabilità non si sa ...

Di seguito la risposta integrale: