13 gennaio 2016

Occupazioni a scopo abitativo: una cane che si morde la coda

Oggi è giornata di risposte. Tardive e per nulla esaustive come quella sulla rimozione della neve dagli stalli dei disabili.

Tempo fa chiedevo all'amministrazione comunale informazioni sugli immobili occupati ad uso abitativo, il mio intento era quello di comprendere la dimensione del problema con l'obiettivo di capire quali e quante risosre l'amministrazione comunale debba mettere in campo per far fronte ad eventuali sgomberi e prevenire ulteriori occupazioni. Meglio ancora sarebbe prevenire gli sgomberi, dando soluzioni abitative temporanee a chi ne ha effettivamente bisogno e svuotando di fatto le occupazioni. Fanta-welfare per questa amministrazione, tanto che la risposta fu parziale e riferita ai soli immobili occupati di ACER che risultano essere 31. Da quella risposta emergeva che alcuni occupanti erano stati esclusi dalle graduatorie ERP perchè non aveno un punteggio congruo. A quel punto era interessante capire i motivi dell'esclusione. Erano troppo ricchi? Hanno perso il lavoro (si può presentare domanda di alloggio ERP se si lavora in quel Comune)? Preparo quindi un'altra interpellanza per avere questa informazione. La risposta apre uno scenario per il quale avevo già espresso perplessità. Le persone sono state esluse dalle graduatorie ERP perchè occupavano alloggi ERP, questo è quanto prevede il regolamento che non è una novità. Ma questo è un cane che si morde la coda. Le persone occupano perchè non hanno una casa, se è di Acer non possono più accedere all'edilizia popolare per 10 anni, in seguito agli sgomberi vengono inserite nei percorsi di transizione abitativa con l'obiettivo di inserirli nelle graduatorie Acer (alle quali non possono accedere se hanno occupato alloggi pubblici, mentre vi possono accedere se hanno occupato alloggi privati), ma una volta terminato il percorso che al massimo dura due anni, se non hanno la capacità economica per accedere al libero mercato (e se hanno occupato alloggi pubblici), si troveranno nuovamente ad occupare. Questa norma è un po' come la legge che viete gli allacciamenti delle utenze alle case occupate. Da una parte vuole disincentivare le occupazioni, ma dall'altra genera ulteriori problemi. Di fatto non mette in condizioni di risolvere il problema occupazioni in modo sistemico, ma agisce solo con interventi a spot punitivi. Prima di tutto va aumentata la disponibilità di alloggi pubblici, poi una volta svuotate le occupazioni, si può agire anche con meccanismi disincentivanti e punitivi, a patto che continui ad esserci offerta di alloggi pubblici. Ma se prima non si risolve il nodo della carenza di alloggi pubblici, tutti gli interventi punitivi e disincentivanti aggraveranno solo situazioni già disperate. E infatti nella risposta dell'Assessore Malagoli nulla si dice su come l'amministrazione intenda procedere nei confronti di queste persone anche in relazione al nuovo regolamento che nega l'accesso alle graduatorie ERP nel caso in cui i soggetti abbiano occupato alloggi pubblici. Non sa come procedere, è questo il problema.

Di seguito ci sono i testi integrali della mia interpellanza e della risposta.


Interpellanza

GRUPPO MISTO
Bologna, 13 novembre 2015

Al Signor Sindaco del
Comune di Bologna
Virginio Merola
   
     INTERPELLANZA

La sottoscritta Consigliera Comunale Federica Salsi,

premesso che:

31 immobili di ACER risultano occupati da 92 persone di cui 55 adulti e 37 minori, e 11 dei quali hanno presentato domanda per un alloggio pubblico ma non hanno ottenuto un punteggio utile per entrare in graduatoria;

chiede:

come intenda procedere l'amministrazione nei confronti di queste persone anche in relazione al nuovo regolamento che nega l'accesso alle graduatorie ERP nel caso in cui i soggetti abbiano occupato alloggi pubblici;
quali siano i motivi per cui 11 richiedenti non abbiano un punteggio utile per entrare in graduatoria.


F.to Federica Salsi

Risposta 



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