Martedì 11 dicembre. E’ il giorno dell’altolà di Beppe Grillo ai dissidenti del Movimento 5 Stelle. Dal suo blog il comico genovese rivendica il sistema democratico di scelta dei parlamentari e attacca chi lo accusa di non essere democratico. Nel mirino gli attacchi interni al movimento. Difende anche Casaleggio: "Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia. Io mi sto stufando. Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da qui alle elezioni. Finché la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c'è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle".
Ma il diktat non ferma i militanti dissidenti che replicano sullo stesso blog e arrivano a paragonare il comico a Mussolini. In prima linea ci sono i cinque stelle dell'Emilia Romagna, più vicini ai dissidenti Favia e Salsi.