22 marzo 2013

Passante Nord: chiedo chiarimenti


E’ notizia di questi giorni che in seguito alla costruzione del Passante Nord l’attuale tangenziale diventerà a pagamento e che il traffico sulla stessa non migliorerà significativamente.
A dire il vero sembra una notizia vecchia, dato che da anni c’è chi sostiene l’insostenibilità dell’opera.
Ho già più volte argomentato in diverse sedi che, applicando alla tangenziale un sovra pedaggio per “convincere” gli automobilisti a ad utilizzare il Passante Nord, si rischi in realtà di aumentare il traffico sulla viabilità ordinaria, che non mi sembra una gran soluzione.
Ho già più volte argomentato su come in base ai dati trasportistici riportati sulle relazioni dell’Emilia-Romagna e di Autostrade degli anni passati , l'opera sia abbondantemente sovradimensionata rispetto alla potenziale domanda.
Ho già argomentato più volte su come sarebbe prima di tutto necessario completare tutte le opere ancora non realizzate (nodi di Casalecchio e Rastignano, Lungosavena, Intermedia e Trasversale di Pianura, per citarne alcuni) per poi verificare se sono sufficienti a sostenere il traffico. Poi, nel caso (ma non credo), dovessero rivelarsi insufficienti, si prenda in esame la proposta del Comitato per l’alternativa al Passante. Questa proposta, che ricorda molto un progetto Regionale di una ventina di anni or sono, suggerisce di ampliare l'arteria in sede, ci sono gli spazi e i soldi: potrebbe accollarsi la spesa Autostrade spa, senza che la UE si opponga come nel caso del passante.


Legambiente ha fatto un intervento che condivido pienamente, scrive:
Che il Passante Nord non abbia alcuna ricaduta positiva è noto da tempo: è ora che la politica abbandoni scelte scellerate che sperperano denaro pubblico a discapito dell'ambiente. Se non bastassero ancora le prese di posizione di associazioni, comitati e cittadini che da anni si battono contro quest’opera faraonica, utile solo ai costruttori, si è aggiunto lo studio di Società Autostrade datato fine 2012, ripreso dal consigliere regionale Paruolo.
Dallo studio emergerebbe come la tangenziale di Bologna, una volta costruito l’ipotetico passante, verrebbe trasformata in una strada a pedaggio. Gli studi dei dati di traffico di autostrade inoltre, avvalorerebbero la tesi che la nostra associazione sostiene da anni: il Passante Nord non è utile nemmeno per ridurre efficacemente il traffico sull’attuale tangenziale di Bologna!
Insomma un’opera impattante ma che nelle modalità decisionali mostra come la sua realizzazione sia ormai un obiettivo fine a se stesso: l’autostrada come idolo dello sviluppo del territorio, indipendentemente da qualsiasi valutazione seria di costi-benefici. Legambiente auspica per l’ennesima volta che l’amministrazione bolognese faccia definitivamente marcia indietro sul Passante Nord: è indispensabile che la classe politica dimostri di essere in grado di programmare il futuro, sganciandosi dagli interessi forti e avvicinandosi al cittadino.
Costruire nuove strade ed autostrade in una regione fortemente cementificata, e ad altissimo rischio per quanto riguarda la qualità dell’aria, non può nemmeno portare benefici economici all’economia locale. Cementificare ulteriore territorio a scapito delle colture di qualità non serve a ridare slancio al settore delle costruzioni.
In senso più generale, a livello di scelte statali e regionali, è di estrema urgenza dirottare gli investimenti destinati a nuove strade ed autostrade verso una mobilità pubblica e sostenibile, ed i problemi di bilancio di Tper degli ultimi giorni ne sono la dimostrazione.”

Vorrei quindi sapere da questa amministrazione che opinione ha in merito agli studi di autostrade e come intende procedere con il Passante Nord, alla luce delle varie perplessità espresse ad esempio dal Consigliere Regionale in quota PD Paruolo e dalle dichiarazioni del responsabile PD della mobilità Daniele Ara "Non lo si fa per forza perché c'è la crisi e bisogna far lavorare le imprese. Lo facciamo solo se è utile".
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Qui la risposta dell'Assessore alla Mobilità Andrea Colombo
Gli enti locali hanno rigettato progetto di autostrade, formulando una controproposta. Sono in corso tavoli tecnici di confronto.

"In base a quanto era stato previsto dal verbale di intesa del 13 luglio 2012 il Comune di Bologna insieme alle altre istituzioni ha preso parte al Comitato tecnico composto dai rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Bologna, del Comune di Bologna, del Ministero delle Infrastrutture e di Autostrade per l'Italia, che in questi mesi ha svolto il lavoro di istruttoria valutativa dello studio di fattibilità presentato da Autostrade per l'Italia nell'agosto 2012 e delle sue successive integrazioni. Questo Comitato tecnico nel corso del lavoro di valutazione che ha preso le mosse dallo studio di fattibilità consegnato da Autostrade ha eseguito una analisi congiunta che ha portato in alcuni casi alla richiesta di integrazioni e approfondimenti ad Autostrade stessa, per potere esprimere con maggior cognizione le posizioni dei partecipanti.

La discussione in particolare si è focalizzata su alcune tematiche centrali: lo studio trasportistico, la banalizzazione, il regime di pedaggiamento e ovviamente il tracciato. Come noto l'istruttoria non ha consentito una piana convergenza da parte dei soggetti partecipanti rispetto alle tematiche sopra indicate, tanto che il lavoro non ha potuto concludersi nel novembre 2012 come era inizialmente previsto nel verbale di intesa. Gli enti locali hanno ritenuto inadeguata la proposta presentata da Autostrade che pertanto non è stata accolta, e si sono impegnati a presentare e formulare come effettivamente è stato fatto, una controproposta che è stata oggetto nei successivi mesi, e ancora in questo periodo, di ulteriori incontri di natura tecnica tra le parti, che coinvolgono quindi nuovamente Regione, Provincia, Comune, Ministero delle Infrastrutture e Autostrade. Siamo in questo momento in attesa di conoscere la effettiva disponibilità degli interlocutori nazionali a considerare positivamente la controproposta che il sistema locale ha formulato, in particolare da parte di Autostrade, con cui i contatti tecnici sono a tutt'oggi in corso, e ovviamente anche con un'assunzione di responsabilità da parte del Governo, considerata la strategicità nazionale di una simile opera nell'ottica del nodo di Bologna". 

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dal Comitato per l’alternativa al Passante nord 20/03/2013
Gianni Galli e Severino Ghini"

“ Passante Nord, Tangenziale a pagamento per i Bolognesi e ripensamenti area PD”
"Il Comitato, da tempo impegnato per una diversa soluzione dei problemi del nodo bolognese, fin dal 2004, in occasione della presentazione della Proposta Alternativa al Passante Nord, aveva segnalato le errate previsioni di crescita esponenziale del traffico al 2025 e la prospettiva non esaltante per i bolognesi di trovarsi oltre al danno anche la beffa di dover pagare la Tangenziale, come previsto nello studio di fattibilità del Passante Nord (2003).
Balzello confermato anche dal piano della mobilità provinciale (PMP 2006) che prevede
il pedaggiamento non solo della Tangenziale ma anche delle principali arterie bolognesi
(Trasversale, Reno-Galliera ecc). Questo piano è stato approvato da tutti, con l’unico intervento contrario presentato in Commissione trasporti dal nostro Comitato.
Ciò premesso, già a fine anno il Comitato conosceva lo studio trasportistico di Autostrade (Spea nov.2012), molto articolato ed attualizzato con i cambiamenti dei flussi di traffico prodotti dalle opere stradali già approvate ed in corso di realizzazione, (con orizzonte 2038). Le conclusioni di questo studio portano alla riconferma della sostanziale inutilità del Passante Nord, sia nella versione a tre corsie(2003) sia in quella a due corsie (Passantino 2012).
Ricordiamo che anche senza questo recente studio trasportistico, per bocciare senza appello il Passante Nord bastano e avanzano gli argomenti da noi indicati fin dalle fasi iniziali. Dal devastante impatto ambientale al consumo di territorio pregiato, dall’aumento del consumo energetico (100.000 TEP/anno) al rapporto costo-beneficio insostenibile, ai veti europei e all’esistenza della nostra proposta alternativa, molto più attuale, economica ed efficiente.
Ma il Comitato è già proiettato verso il prossimo futuro e da mesi si sta adoperando per evitare che i nostri Amministratori, approfittino di questo periodo di transizione politica dove è in atto un vero e proprio “assalto alla diligenza” per strappare UN PASSANTE ad ogni costo. Anche nell’ultima versione priva dei cosiddetti “requisiti irrinunciabili del 2003” e con la certezza  che i bolognesi dovranno poi pagare pedaggio anche su una Tangenziale che non verrà affatto liberalizzata.
Purtroppo dobbiamo rilevare che questa diatriba interna al PD non arriva affatto a decretare l’inutilità del Passante Nord, ma si limita ad un simbolico disimpegno dalla versione “Passantino a 2 corsie”.
Una posizione, quella enunciata da Paruolo ed altri, che non porta chiarezza, finisce per
confondere le idee a molti e non si traduce in atti concreti contro “l’assalto alla diligenza”
in atto proprio in questi giorni da parte di chi cerca un “trofeo politico da spendere” ad ogni costo.
Servono opere utili e veloci ed in questo alcuni Sindaci ci sono molto vicini, unitamente ad altre Forze Politiche, tra cui quelle emergenti, che appoggiano la nostra impostazione propositiva e rendono sempre più isolati i sostenitori del Passante Nord (anche se i numeri sono per ora dalla loro parte).

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le puntate precedenti 14/03/2013
Passante Nord: cosa succederà? 


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