Martedì 11 dicembre. E’ il giorno dell’altolà di Beppe Grillo ai dissidenti del Movimento 5 Stelle. Dal suo blog il comico genovese rivendica il sistema democratico di scelta dei parlamentari e attacca chi lo accusa di non essere democratico. Nel mirino gli attacchi interni al movimento. Difende anche Casaleggio: "Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia. Io mi sto stufando. Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da qui alle elezioni. Finché la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c'è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle".
Ma il diktat non ferma i militanti dissidenti che replicano sullo stesso blog e arrivano a paragonare il comico a Mussolini. In prima linea ci sono i cinque stelle dell'Emilia Romagna, più vicini ai dissidenti Favia e Salsi.



Mercoledì 12 dicembre. Il giorno dell’ira. Arriva l’espulsione dei consiglieri emiliani a cui viene ritirato l’utilizzo del logo del movimento 5 stelle. "A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. "Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri", aggiunge.
La replica dei due non si fa attendere. Federica Salsi accusa la gestione di Grillo e Casaleggio. Il movimento 5 stelle "è diverso dai partiti perché non ha una struttura", dichiara a Affari italia, ma "il fatto di non avere una struttura ora è un problema perché è tutto nelle mani di Grillo e Casaleggio". La consigliera comunale di Bologna rivela: negli ultimi mesi "ho acquisito una consapevolezza diversa rispetto ai meccanismi del movimento. Prima avevo avuto sempre a che fare con una dinamica locale indipendente dal blog, invece ora ho capito che le dinamiche nazionali vengono gestite diversamente dalle dinamiche locali: c'è una forte invadenza di Casaleggio all'interno del movimento".
Favia ribatte ricordando di essere stato votato da "160 mila persone" e che dunque gli risulterà difficile "sparire così". Era stato protagonista di un fuorionda trasmesso a 'Piazza Pulita', La7, in cui denunciava la mancanza di democrazia nel Movimento, sul quale è stata aperta anche un'inchiesta. La Salsi, invece, ha pagato la sua partecipazione a 'Ballaro ("I talk show come il punto G", la stroncò Grillo) e fu isolata fisicamente dai compagni di gruppo in consiglio comunale che preferirono sedersi lontani da lei.
Nello stesso giorno, Grillo grida al complotto istituzionale: vogliono escluderci, quasi impossibile raccolta firme e lancia il 'firma day': “abbiamo il dovere di provarci”.

Giovedì 13 dicembre. Entra nella vicenda espulsioni il sindaco della “Stalingrado grillina”, Federico Pizzarotti. "Se mi ha sorpreso la decisione di Grillo? C'è un po’ di sorpresa", dichiara il sindaco di Parma che prova a mediare, "sicuramente ci sono alcune cose da chiarire e da capire meglio. Ovvio che non bisogna mai accelerare i tempi e avere troppa fretta perché le situazioni sono sempre più complesse di quanto possano sembrare in apparenza. Però ci sembrava anche giusto chiedere delle puntualizzazioni".

Intanto Favia pensa di usare comunque il logo del movimento. Il consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, potrebbe continuare ad utilizzarlo per gli scopi istituzionali. Lo sostiene l'avvocato Riccardo Novaga, al quale Favia ha commissionato, in qualità di esperto della materia, uno studio sulla questione.
Di tutt’altro avviso Federica Salsi, che all’indomani definisce “un controsenso portare avanti un mandato con il logo di Beppe Grillo”. Intanto, parte la campagna di raccolta firme. "Con una macchina a otto posti e tre assistenti, Walter alla guida, Salvatore Mandarà per gli streaming e Pietro per blog/social e video, parto domani per il primo week end del Firma Day". Lo annuncia Beppe Grillo sul suo blog, dando di fatto il via alla raccolta delle firme per le liste e, indirettamente, alla campagna elettorale del M5s.

Sabato 15 dicembre. E’ il giorno della raccolta firme, Grillo è preoccupato e non lo nasconde. "Scrivete chiaro e stampatello, la Cancellieri è sul chi va là, basta una virgola: fotocopiate tutto, dobbiamo stare molto attenti". Così Beppe Grillo ai militanti durante la raccolta firme per le elezioni, al gazebo di piazza Beccaria, a Firenze. "Per ogni intervista dobbiamo avere un'intervista di riserva. State attenti che i moduli siano giusti. Possiamo aspettarci di tutto".
Poi torna sulla questione della democrazia interna al movimento.

"Io antidemocratico? Ma la nostra è una iperdemocrazia. Se abbiamo votato on line... !". Al giornalista che gli chiedeva se il suo 'fuori dalle balle' non fosse stato un termine eccessivo: "Quel giorno - ha risposto Grillo - ero un po' alterato". "Nel nostro movimento ci sono quattro regole, se non le rispetti sei fuori. Una regola è che bisogna fare al massimo due legislature. Ci sono dei ragazzi, che sono alla seconda legislatura, che scalpitano un po’: mi dovrebbero ringraziare. Sono tutti i giorni in tv a dire che sono antidemocratico. Magari andranno con gli Arancioni e io gli darò una mano".
Sulla questione del candidato premier.
“Basta, il premier è finito in questo Paese. Il leader è il Movimento 5 stelle nella sua essenza, è il movimento con delle idee e sarà rappresentato con il portavoce del Movimento 5 stelle. Non ce ne sono leader, io sono il grande vecchio, sono quello che sta dietro".
Continua la polemica a distanza. "Il mio tornaconto? La mia attività è tutta trasparente. Piuttosto non si sa nulla del blog, lì potrebbero esserci delle sorprese", replica Federica Salsi a Grillo che, pur senza mai citarla, sempre da Firenze aveva attaccato 'chi fa politica per il proprio tornaconto'.

Lunedì 17 dicembre. Scoppia a Forlì il nuovo caso di "epurazione" all'interno dei 5 stelle in Emilia Romagna. La vittima questa volta è Raffaella Pirini, consigliere comunale della lista Destinazione Forlì "rea" di aver difeso la Salsi. Pirini da tempo aveva 'rotto' con Grillo.

Martedì 18 dicembre. Nel giorno della firma dello statuto, Grillo attacca dal blog le primarie del Partito democratico. "Vengono così inaugurate, dopo le Parlamentarie del M5S, le Buffonarie del pdmenoelle", scrive. "Il trionfo della democrazia diretta made in Bettola".
Poi dà i dati finali delle Parlamentarie del M5S. "Il numero degli iscritti complessivi al M5S è ad oggi di 255.339. E' la prima volta nel mondo che dei cittadini sono stati eletti on line e senza alcuna indicazione da parte del partito o movimento, in modo assolutamente libero. Per votare non è stato chiesto un solo euro ai partecipanti e il M5S non prenderà i contributi per le elezioni politiche oggi stimabili in 100 milioni di euro", anticipa.
E per rinunciare ai rimborsi elettorali, secondo la legge, è necessario presentare uno statuto a Camera e Senato. Che nelle stesse ore sarà firmato da Beppe Grillo, da suo nipote Enrico e dal commercialista Enrico Maria Nadasi.

LA PRIMA PAGINA DEL DOCUMENTO
statuto m5s



Alcune pagine dello statuto M5s

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