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28 aprile 2016

Dalle città invisibili alle città scomparse: la risposta

In seguito allo sgombero di un'area al Lazzaretto, avevo chiesto in aula delle spiegazioni
poichè la Giunta aveva agito con un cambio di rotta rispetto a quanto aveva affermato precedentemente dato che non era intenzionata a procedere con sgomberi. E soprattutto: dove sono finite quelle persone?
Il "telegramma" (sotto riportato in originale) con cui mi risponde l'Assessore Malagoli non fa altro che mettere in luce il totale disinteresse da parte del Comune per quelle persone lasciate al buon cuore di associazioni che seguono qiesto tipo di situazioni. Mi chiedo allora a cosa servano i servizi sociali del Comune ... Non è una critica agli operatori dei servizi, ma a chi dovrebbe gestisce a monte queste situazioni e decide appunto di non gestirle.

Di seguito il mio intervento in aula:

27 aprile 2016

Sicurezza: il fallimento delle politiche di Merola

il resto del carlino 26-apr-2016
Purtroppo è notizia di ieri che "Una ragazzina di 16 anni è stata palpeggiata in Bolognina mentre camminava con la madre e il compagno di quest’ultima. La ragazza si trovava in via Ferrarese ieri alle 17 quando è sopraggiunto un uomo sulla trentina, rumeno, che l’ha toccata nelle parti intime." Vedi la notizia su Il Resto del Carlino

Avendo una figlia di 17 anni posso immaginare il travaglio, la paura, la rabbia che sta provando quella famiglia per quello che è successo e a loro va tutta la mia solidarietà.

Ma c'è un'altra cosa che mi ha colpito di questa faccenda, e la foto che Il Resto del Carlino ha deciso di pubblicare a corredo di questa notizia è emblematica, nemmeno con l'esercito in campo il Sindaco è riuscito a difendere in un pomeriggio di primavera una ragazza di 16 anni che non era nemmeno sola. Questa foto non fa altro che sottolineare il fallimento delle politiche di sicurezza messe in campo da Merola. Non è con dei presidi spot che si aumenta la sicurezza, quelli sono solo dei deterrenti, poi basta voltare l'angolo e quando il gatto non c'è i topi ballano.

13 aprile 2016

Dalle città invisibili alle città scomparse

Oggi è una giornata strana, prima il Kiss & Ride, ora lo sgombero di un'area al Lazzaretto per la quale avevo tempo fa chiesto spiegazioni. Si tratta di un insediamento abusivo di baracche in messo alla vegetazione dove vivevano una ventina di persone, senza minori, in condizioni drammatiche.
Rimango sconcertata dall'operato di questa Giunta che sul medesimo problema ha due approcci completi diversi e opposti.
A suo tempo, comunque poco meno di un anno fa, l'Assessore al welfare Frascaroli sulla faccenda si esprimeva con parole di benevolenza "Purtroppo questo tipo di agglomerato irregolare viene da sempre attuato da parte di questi soggetti che vivono al limite della sopravvivenza e in queste situazioni di irregolarità. Non ritengo che la soluzione immediata e violenta dello sgombero possa portare soluzione a questo problema che esiste da noi, ma in tante, tantissime altre città".
Oggi l'Assessore alla sicurezza e politiche abitative Malagoli, derubrica la situazione a mero degrado e fa sgomberare quell'area con un "intervento, coordinato dalla task force antidegrado guidata dall'assessore Riccardo Malagoli" che "ha visto coinvolta la Polizia municipale, la Polizia di Stato, con il Reparto mobile e il personale del Commissariato Santa Viola, Hera e il Settore Manutenzione del Comune di Bologna".
Nulla si dice sulla fine che faranno quelle persone, dove era la Frascaroli, che un anno fa aborriva lo sgombero? Saranno inserite in un percorso di emergenza abitativa? saranno abbandonate a loro stesse e costruiranno una baracca da un'altra parte? strano modo di risolvere i problemi.
Tutto si dice sulla pulizia dell'area e del degrado rimosso, come se si trattasse solo di masserizie, e non anche di persone. Il fatto che l'amministrazione abbia messo mano a quell'area è positivo, ma manca un tassello ed è quello più importante: che fine hanno fatto quelle persone?  

24 febbraio 2016

Via Polese, incendio in case Acer: tutto sistemato

A seguito dell'incendio verificatosi in un edificio Acer sito in via Polese il 19 gennaio 2016

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2016/19-gennaio-2016/incendio-un-palazzo-via-polese-diverse-persone-intossicate-2302468031606.shtml

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/incendio-via-polese-palazzo-evacuato-1.1658216

http://www.bolognatoday.it/cronaca/incendio-via-polese-vigili-fuoco.html

ho preparato un'interrogazione per chiedere:
  • se siano state riscontrate le cause dell'incendio
  • se vi siano danni all'edificio, se si di quale entità e se vi siano parti inagibili
  • nel caso di danni o inagibilità, quali sono i tempi previsti per il ripristino
  • nel caso di inagibilità, se sia stato necessario trovare soluzioni abitative alternative temporanee per gli inquilini
 Questa la risposta di Acer:



17 febbraio 2016

Marciapiedi in via Masia poco sicuro, stando all'amministrazione il problema non c'è

Ricevo segnalazioni in merito alla pricolosità dei marciapiedi in via Masia, legata anche all'eccessiva pendenza. Chiedo spiegazioni al settore competente, il quale mi comunica che " la situazione risulta essere del tutto normale e in linea con le norme di costruzione di marciapiedi" e "oggi non risultano infortuni o richieste di risarcimento per danni avvenuti in relazione al menzionato cantiere nelle vie indicate." Stando a quanto asserito dal Comune sembra che dopo i lavori la situazione sia migliorata. Rimane il punto interrogativo sugli infortuni dato che la risposta fa riferimento solo al cantiere mentre io chiedevo in generale se vi erano stati infortuni in quel tratto di strada. Come sempre le risposte sono parziali.
Di seguto ci sono i testi integrali della mia interrogazione e della risposta dell'Amministrazione.

04 febbraio 2016

Cantiere via Marco Polo 87/89: è sicuro ma rimarrà abbandonato

Non è inusuale trovare in giro per Bologna cantieri abbandonati. Monte Paderno, via Morgagni ne sono alcuni esempi. Uno dei problemi dei cantieri abbandonati è la sicurezza che deve essere sempre e comunque garantita. In quest'ottica ho chiesto informazioni sul cantiere in via Marco Polo accanto al palazzo della Finanza. La risposta dell'Assessore spiega che l'area è in sicurezza, una buona notizia. Quella cattiva è che il cantiere rimarrà abbandonato essendo in liquidazione il soggetto attuatore.

Di seguito ci sono testi integrali della mia interpellanza e della risposta dell'Assessore.

13 novembre 2015

Comune e Questura: interconnessione banche dati come (non) funziona

Contro ogni aspettativa, il consiglio comunale ha approvato la mia proposta di migliorare l'accesso alle banche dati comunali da parte delle Questura, al fine rendere più agevoli le indagini.
Questa mia proposta nasce da un fatto accaduto ormai quasi due anni fa: lo storico bar Otello nel cuore di Bologna fu posto sotto sequestro. Purtroppo le difficoltà di interconnessione tra le varie banche dati e i vari corpi di polizia risulta essere un ostacolo alle indagini, e un altro esempio è stato quando i Vigili di Bologna fermarono un ricercato senza individuarlo.
Dicevo contro ogni aspettativa perché dopo la commissione in cui trattammo la mia proposta con un'udienza conoscitiva, l'orientamento dell'amministrazione era contrario perché asseriva che il collegamento già esisteva. Ma le spiegazioni e le risposte approssimative datemi in commissione non mi convincono e procedo con ulteriori approfondimenti, che a rigor di logica sarebbero dovuti essere stati portati da parte dell'amministrazione direttamente in udienza conoscitiva come avevo richiesto.
Da un'interrogazione (inserire link a documento 1) apprendo che un collegamento esiste, in modo diretto tramite password. Da una seconda interrogazione (inserire link a documento 2) emerge che solo la Divisione Polizia Amm.va e Sociale (Uff. Armi e Uff. Passaporti) ha accesso diretto alla banca dati del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), accesso che consentirebbe invece ai reparti investigativi come Digos e Mobile e Anticrimine un immediato incrocio di dati tra i soggetti destinatari di licenze rilasciate ed eventuali indagini a loro carico. Quindi il collegamento c'è ma a metà, presso la Questura sono installati PC proprietà comunale a seguito di convenzione del 2002. Da questa convenzione (inserire link a documento 3), ottenuta con una terza interrogazione, il Comune si impegna a "garantire gli aggiornamenti e le manutenzioni necessarie per mantenere le attrezzature ed i collegamenti in perfetto stato di efficienza". Nel "progetto tecnico informatico", ottenuto con una quarta richiesta, emerge che, e non poteva essere altrimenti dato che risale al 2002, la tecnologia è datata, in oltre 10 anni ha fatto passi da gigante, quindi è il caso di rimetterci mano e un conto è che vi sia il collegamento, altro è che il servizio sia ancora manutenuto e aggiornato.

Ovviamente tutto questo delirio si potrebbe evitare con una normativa nazionale di riferimento che definisca in maniera chiara ed inequivocabile come queste interconnessioni devono essere fatte, ma siamo in attesa di decreto .... e nel frattempo ogni ente si arrabatta come può, come ad esempio è successo anche per la faccenda delle sale slot (leggi anche altro sul tema).

Di seguito l'ordine del giorno approvato.

06 novembre 2015

Bagni Pubblici: la farsa continua

Ascom tira le orecchie al Comune di Bologna per la scarsità di bagni pubblici. Come darle torto. Ad oggi le toilette sono sulle spalle degli esercizi pubblici ma "la richiesta e' sempre in aumento a causa della diminuzione degli interventi pubblici in questo particolare settore, i bagni non possono essere un nostro problema ma dell'amministrazione. Il rispetto di tutte le parti in causa e' doveroso".



Questa amministrazione, in quasi 5 anni, non è stata capace di produrre dei risultati nonostante gli indirizzi politici chiari e inequivocabili votati in Consiglio a inizio mandato, indirizzi che davano mandato al Sindaco di aumentare l'offerta di bagni pubblici sul territorio comunale. Quando li costruisce lo fa con soldi donati da terzi, salvo poi incassare le critiche dei residenti come in Via del Guasto e Largo Respighi. E quando li mette a bando, vanno deserti come in Piazza Verdi. No comment.


30 ottobre 2015

Gioco d'azzardo: pianificazione sale da gioco, approvata la risoluzione alla Camera

Il 28 ottobre in Commissione Finanze è stata approvata all’unanimità la risoluzione presentata dal Deputato Barbanti di Alternativa Libera per impegnare il Governo all’attuazione della normativa che prevede la pianificazione dei punti di raccolta del gioco d’azzardo per contrastare i fenomeni di dipendenza e per evitare che le azioni di supplenza messe in atto dagli enti locali vengano contrastate da sentenze differenti generate dal vuoto normativo”.
Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione tra enti locali e Stato e sono grata al Deputato Barbanti per la sua disponibilità, professionalità e velocità .



La risoluzione è stata approvata "con la sola assenza dei colleghi del Movimento 5 Stelle" informa Sebastiano Barbanti membro della commissione Finanze, annunciando che depositerà “quanto prima” una proposta di legge sulla tessera del giocatore.
Era da luglio che ci stavamo battendo in questa direzione, i Comuni erano con l’acqua alla gola”, spiega Barbanti che ricorda che 160 primi cittadini avevano sottoscritto un ‘Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo’, con cui chiedevano di avere più poteri di programmazione, controllo e ordinanza per regolamentare il fenomeno del gioco legale e limitare le potenziali conseguenze sociali sui territori che amministrano.
“Attendendo che il Governo battesse un colpo questi sindaci hanno adottato diversi provvedimenti riguardanti l’argomento, in alcuni casi considerati illegittimi dai tribunali amministrativi. Il tutto è potuto accadere a causa di un colpevole ritardo delle istituzioni statali le quali non hanno emanato la legge quadro nazionale. Ora dobbiamo batterci affinché vengano emanate tali norme”, conclude Barbanti.

05 ottobre 2015

Notti al buio a Corticella

Foto del Consigliere di Quartiere Navile Marco Badiali

A Corticella come in altre parti della città spesso capita di rimanere al buio. Ho chiesto informazioni all'Assessore competente, dato che il nuovo contratto con Enel Sole prevede non solo le riparazioni ma anche il rifacimento delle linee elettriche obsolete. L'Assessore informa che entro l'anno i problemi a Corticella saranno risolti. Non ci resta che sperare che i tempi vengano rispettati.


25 settembre 2015

La mia domanda di attualità sull'assegnazione degli alloggi al Galaxy

Venerdì scorso ho preparato questa domanda di attualità sulla vicenda del Galaxy. In aula non si è presentato nessuno a rispondere. La mia risposta arriva a distanza di una settimana (da regolamento doveva arrivare martedì) ed è ridicola, e oggi in aula altri colleghi hanno chiesto spiegazioni sulla faccenda e pure loro non hanno ricevuto risposta. Il silenzio di Sindaco e Giunta su questa faccenda è ridicolo. Di seguito il mio intervento in aula di venerdì scorso:

"Grazie Presidente.
Sono due settimane che, quasi quotidianamente, sulla carta stampata, ci sono articoli che si occupano di questa vicenda legata al residence Galaxy e al futuro trasferimento di persone in stato di bisogno all'interno di questa struttura.
E' da due settimane che i residenti della zona sono preoccuparti per quello che sta accadendo e delle risposte praticamente contraddittorie per non dire inesistenti che l'amministrazione da, sempre attraverso stampa e speravo oggi in aula di avere delle risposte certe ed ufficiali ma rimango attonita ed allibita di fronte all'insensibilità e devo dire anche all'incapacità del Sindaco di sapere cogliere l'importanza di questo tipo di argomento.

Al di la che si pensi che sia giusto o sbagliato trasferire le persone di qua o di la, ci sono degli obiettivi problemi che non possono essere messi in secondo piano;

17 settembre 2015

Emergenza abitativa e Galaxy

In attesa che venga convocata quanto prima l'udienza conoscitiva in Quinta Commissione, domani in Question Time chiederò alcuni chiarimenti alla Giunta su questa vicenda. Non è ancora chiaro se le persone che potrebbero esservi trasferite siano solo in stato di bisogno o anche occupanti abusivi di stabili. La struttura è dotata di piccoli appartamenti e non ha un giardino, è adatta ad accogliere famiglie numerose? Inoltre la Giunta ha valutato attentamente i potenziali conflitti con residenti e attività commerciali limitrofe?

Di seguito la mia Domanda di Attualità integrale.

16 settembre 2015

Crollo soffitto portico in via Matteotti: chiedo spiegazioni all'amministrazione

"Il portico è un collettore sociale: funge da filo conduttore per la visita e la scoperta della città, per incontrare persone e prendersi una pausa caffè, è il tracciato privilegiato per fare shopping protetti dalle intemperie". Questo è quanto si legge sul sito del comune di Bologna nella sezione dedicata alla candidature dei portici di Bologna all'Unesco. Il portico di via Matteotti dove è crollato il soffitto, ferendo una persona, non è tra i candidati all'Unesco, ma non per questo la sua funzione viene meno. Venerdì in Question Time chiederò alla Giunta quali operazioni abbia messo in campo l'amministrazione comunale o ha intenzione di mettere in campo al fine di evitare episodi del genere, dato che i portici sono in larga parte di proprietà privata ma soggetti al pubblico passaggio.

Di seguito il testo integrale della mia Domanda di Attualità

15 settembre 2015

Emergenza casa, occupazioni e Galaxy

E' di questi giorni la notizia che l'Amministrazione Comunale, di concerto con la Prefettura e Inail (proprietaria del residence Galaxy fallito, ubicato accanto al Centro Lame) e i centri sociali, ha intenzione di trasferire in quell'immobile famiglie in emergenza abitativa che ora occupano gli stabili dell'ex-Telecom e di via De Maria (quello per il quale il Sindaco ha emesso l'ordinanza per ridare agli occupanti l'acqua) e sui quali pendono delle ordinanze di sgombero.
Molti dei residenti del super condominio di via Fantin hanno espresso preoccupazione per questa scelta, preoccupazione condivisa anche dal Crif, interessato tra l'altro ad acquistare l'immobile, e dal Centro Lame.
Il Sindaco Merola per parte sua  continua a ribadire che gli alloggi del Galaxy non saranno destinati a chi occupa abusivamente ma a famiglie in emergenza abitativa segnalate dai servizi sociali.
Le informazioni su quanto sta accadendo sono frammentarie e ambigue e questo non contribuisce a fare chiarezza sulle reali intenzioni dell'amministrazione. A tal proposito ieri ho avanzato alla Quinta Commissione che si occupa di politiche sociali e politiche abitative una richiesta di udienza conoscitiva  urgente al fine di approfondire la situazione. A tal proposito ho chiesto che vengano convocati l'Assessore Frascaroli, l'Assessore Malagoli, i funzionari dei settori comunali competenti, il Presidente del Quartiere Navile Daniele Ara, il direttore del CRIF, il responsabile di INAIL, un referente del Social Log e un rappresentante degli occupanti se diverso da quello del Social Log, l'amministratore del super condominio di via Fantin e un rappresentante dei residenti se diverso dall'amministratore, il Centro Lame.
Confido nella sensibilità del Presidente della Quinta Commissione in modo che convochi con la massima urgenza possibile la seduta.
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Altro su emergenza abitativa
Legge regionale per l'assegnazione degli alloggi popolari.

17 luglio 2015

Occupazioni abusive: laconica la risposta del sindaco

Il problema delle occupazioni ad uso abitativo di immobili vuoti è costantemente all'ordine del giorno. Come è all'ordine del giorno il fallimento di questa amministrazione nel cercare di arginare il problema. Con una domanda di attualità chiedevo come stesse funzionando il "Protocollo di garanzia tra Prefettura e Comune" per poter agire nei confronti delle proprietà pubbliche e private affinchè  mettano a disposizione i loro immobili inutilizzati e vuoti per famiglie che senza casa, chiedevo se detto protocollo fosse stato attivato per lo stabile ex telecom occupato da tempo, e come mai, dato che è stato attivato per lo stabile di via De Maria si è andati avanti con il sequestro.
Va inoltre detto che per questo stabile l'Assessore Frascaroli dava l'accordo per fatto, ma a distanza di mesi si è ancora in una fase di stallo.

La risposta telegrafica del Sindaco non dice nulla su come stia funzionando il protocollo, cosa che ritengo assai grave, dato che al momento non ha prodotto alcun risultato. Una bella analisi sul perchè non abbia dato i risultati sperati sarebbe il minimo sindacale. Ma si preferisce continuare a fare bella mostra di un protocollo inefficace, piuttosto che capire quali siano gli errori per cercare di risolverli e renderlo effettivamente utile.
Per lo stabile ex Telecom il protocollo non è stato attivato e mi sembra di capire che non vi sia alcune intenzione di farlo. Quindi rimane una situazione di irregolarità senza che si provi nemmeno a sanarla.
Per lo stabile di via De Maria la situazione è kafkiana, da una parte l'amministrazione comunale millanta la riuscita di un accordo con la proprietà, dall'altra però si va comunque avanti con lo sgombero. Che senso ha, anche se sono due percorsi diversi, andare avanti con lo sgombero se poi la proprietà è così vicina all'accordo come dicono?

Questa di seguito è la risposta integrale del Sindaco

15 luglio 2015

Vendita e somministrazione sono due cose diverse

Campagna di comunicazione per la lotta all'abuso di alcol 2015

 

Ieri ho scritto questo post dove commentavo la nuova ordinanza per la Zona Universitaria, già destinataria di altri provvedimenti. In seguito a domande e commenti giuntimi da più parti, ho deciso di riprendere l'argomento per spiegare meglio le motivazioni che mi hanno spinto a criticare l'ordinanza, per approfondire la differenza tra somministrazione e vendita, chi può farla, dove e come e sulle necessità che spingono un Sindaco ad emettere un'ordinanza.

Vendita e somministrazione sono due cose diverse e rispondono a precise norme.

“Per attività di somministrazione di alimenti e bevande si intende la vendita di alimenti e bevande, non alcooliche e alcooliche di qualsiasi gradazione, per il loro consumo sul posto in locali o superfici aperte al pubblico appositamente attrezzati. L’attività è soggetta alla disciplina contenuta nella L.R. Emilia- Romagna n. 14/2003 “Disciplina dell’esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande” e nei regolamenti dei singoli Comuni, oltre che nelle norme nazionali in materia di somministrazione (legge 287/1991, d.lgs 59/2010). “
Ulteriori informazioni sul sito della Città Metropolitana
Tutta la normativa disponibile sul sito del Comune di Bologna

“E' attività di somministrazione di alimenti e bevande: Gestione di un bar, ristorante, trattoria, pizzeria, paninoteca, osteria e simili dove gli alimenti e le bevande possono essere:
  • somministrati ai clienti, cioè venduti ai clienti che li consumano nei locali dell'esercizio
  • venduti ai clienti, per essere consumati altrove (vendita "per asporto")
NON è attività di somministrazione di alimenti e bevande:

14 luglio 2015

Birra calda contro l'abuso di alcol

Fonte http://slideplayer.it/slide/588295/
L'idea del Sindaco di dare una sferzata all'abuso di alcol facendo vendere la birra calda è semplicemente ridicola. L'abuso di alcol è un problema che parte da lontano, non dalle botteghe che lo vendono e che devono venderlo rispettando le leggi vigenti, ma l'attenzione dell'amministrazione in questo senso è praticamente nulla. Basti pensare che il Caos Club è stato chiuso dopo un anno dalla prima segnalazione, cioè per un anno le forze di polizia sapevano cosa accadeva là dentro, ma ci hanno messo appunto un anno ad intervenire. Oppure basti pensare a quanto accaduto in Piazza della Mercanzia dove per fortuna stavano passando dei poliziotti e si sono accorti di due quindicenni ubriache.
Ma ancora più ridicolo è il ricatto che l'Assessore Lepore ha fatto ai negozianti sotto scacco dell'ordinanza, il quale li invita ad aiutarlo a combattere il racket di venditori abusivi di birra fresca. Cioè l'Assessore chiede aiuto proprio a chi ha appena bastonato ... ma che faccia di bronzo!
Ma si potrà giocare in questa maniera con la pelle delle persone? Se è vero come lui sostiene che c'è un racket, ma potrà mai chiedere aiuto pubblicamente a chi questo racket lo subisce, mettendolo tra l'altro in pericolo. Di solito le fonti vanno protette e non sbattute in prima pagina in questo modo. Poi non meravigliamoci se fra qualche giorno stranamente brucia una bottega di un bengalese o se ne troviamo un'altro accoltellato per strada.
Questi amministratori oltre ad essere inconcludenti sono pure pericolosi.

14 giugno 2015

Processo Aemilia: il Comune si costituirà parte civile?

Guarda il video del mio intervento in aula

Il mio intervento in aula:

"Grazie Presidente.
Rimango innanzitutto molto perplessa sul fatto che l'assegnazione della risposta su Aemilia e CPL Concordia sia stata assegnata all'assessore Monti, in quanto con la domanda sul processo Aemilia chiedo se l'amministrazione comunale abbia intenzione di costituirsi parte civile in questo processo come ha già dichiarato la regione Emilia Romagna però questa è una competenza del Sindaco tanto è vero che io avevo già chiesto a suo tempo al Sindaco più di un anno fa se abbia intenzione di costituirsi parte civile nel processo Black Monkey come fece il comune di Imola ma sto ancora aspettando la risposta sempre dal Sindaco, proprio perché è di sua competenza quindi non capisco le motivazioni per cui sia stata assegnata all'assessore Monti quando di fatto queste scelte sono in capo al Sindaco, tra l'altro sapendo che l'assessore Monti oggi aveva un impegno istituzionale e quindi non avrebbe potuto presenziare."

DOMANDA DI ATTUALITÀ

06 giugno 2015

Sale slot: alla fine è colpa dei Comuni

Siamo dentro ad una situazione kafkiana, lo Stato deve regolamentare dove mettere le sale slot ma, fatta la legge, non redige alcun regolamento. I comuni si attrezzano come possono con dei loro regolamenti, ma le società di scommesse (forti di questo vulnus normativo) fanno ricorsi ai TAR, i quali emettono sentenze discordanti per casi del tutto analoghi. E il Ministero alla fine dice che è colpa dei Comuni. Siamo al ridicolo.
Ma vediamo nel dettaglio cosa è accaduto in particolare a Bologna.

Il Comune di Bologna ha inserito nel regolamento di Polizia Urbana delle distanze minime dai luoghi sensibili per l'apertura di sale slot. Una società di scommesse ha fatto ricorso al TAR e ha vinto. Il tar dice che deve essere l'amministrazione dei Monopoli a pianificare dove mettere le sale slot, ma dal 2012 questa pianificazione ancora non si è vista. Chiedo all'Assessore competente cosa intenda fare e nella sua risposta mi spiega che andrà al consiglio di stato. E questo è quello che a livello locale possiamo fare. Ma è necessario capire a livello nazionale quale sia situazione. Perchè questa pianificazione ancora non è stata fatta? E' possibile sollecitarla? Come si devono regolare gli enti locali? sono tanti quelli che si sono trovati in una situazione come quella del comune di Bologna, ogni TAR emette sentenze diverse, il tutto con aggravio di costi per gli enti pubblici. Se la normativa nazionale fosse completa, chiara ed inequivocabile sarebbe tutto molto più semplice.
Contatto a questo proposito l'Onorevole Sebastiano Barbanti di Alternativa Libera  che si rende disponibile ad approfondire e prepara un Question Time per la Commissione Finanze.

05 maggio 2015

Occupazioni ed emergenza abitativa: chiedo chiarimenti sulla vicenda dell'ordinanza dell'acqua

L'ordinanza emessa dal Sindaco per dare acqua alle famiglie che occupano abusivamente uno stabile in via De Maria non nego che mi ha lasciato interdetta. Ho preparato una domanda di attualità per chiedere spiegazioni.
Il compito del Sindaco dovrebbe essere risolvere l'emergenza abitativa prima di tutto, non lasciare famiglie disagiate in una situazione di abbandono e illegalità da più di un anno, trovandosi poi a dover scongiurare un'emergenza sanitaria dovuta alla mancanza di acqua corrente. Qui va tutto a rovescio.
Come è possibile arrivare a simili situazioni, come è possibile che un Comune lasci vivere una “pluralità di nuclei familiari” con 22 minori sotto i 10 anni, 4 neonati, 3 disabili gravi e 6 ultra 75enni attraverso un'occupazione abusiva piuttosto che in alloggi popolari? come intende l'amministrazione risolvere il problema abitativo?
E sono rimasta ancora più interdetta dalle parole dell'assessore Frascaroli (che poi ha dovuto in un qualche modo rettificare) quando ha asserito che “Le occupazioni abusive hanno contribuito a creare solidarietà e coesione sul territorio”. Non si possono giustificare le occupazioni abusive con l'umana carità dei vicini di casa che mossi a compassione aiutano queste famiglie. Essere caritatevoli non significa né non vedere le illegalità e le iniquità che non fanno altro che alimentare le tensioni nel tessuto sociale, né accettarle. Anzi si è comprensivi anche nella speranza che chi deve risolvere il problema lo faccia.








La risposta dell'Assessore, che contiene un dato drammatico: 500 alloggi popolari disponibili a fronte di 6.500 richieste, è una lunga lettura del documento "Politiche per l'abitare ed emergenza abitativa"