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26 settembre 2015

Bologna, Comune modifica lo statuto: “Acqua diritto naturale e inalienabile”

Il Consiglio comunale ha approvato l'adeguamento dell'articolo 2 dello Statuto Comunale, inserendo il 3. quater, nel quale: "Il Comune riconosce l’acqua quale patrimonio dell’umanità e lo status dell’acqua come bene comune pubblico. Riconosce l’accesso all’acqua come diritto fondamentale. Attua politiche di risparmio idrico e di rispetto degli equilibri ecologici, coordinando la propria azione con gli enti territorialmente competenti".

L'esito della votazione è il seguente: voti favorevoli 22 (PD, AmBoVen, CentrDem, M5S, GrMisto - Salsi); nessun contrario; nessun astenuto; 8 non votanti (FI, LegaN, InsperBo). 

Leggi la notizia su Il Fatto Qutidiano
 

22 giugno 2015

Hera: perchè chiedono una riduzione di capacità edificatoria?

Il sito di Hera in Viale Berti Pichat è contaminato, uscì lo scorso anno un articolo di denuncia della situazione e successivamente ne parlammo in aula, poi in commissione.
Il progetto iniziale di riqualifica del comparto ha subìto diverse modificazioni, non ultima quella votata lunedì scorso in Consiglio  Comunale che prevede una "sostanziale riduzione di capacità edificatoria" poiché "gli approfondimenti di tipo economico ed ambientale (con particolare riferimento alle necessità di bonifica delle aree interessate) effettuati da parte dell’Amministrazione comunale di Bologna e da HERA SpA ed il confronto sulle conseguenze urbanistiche degli stessi, hanno portato Hera ad elaborare una nuova ipotesi di variante urbanistica". Ovvero bonificare costa, e costa anche in relazione a cosa ci costruisci sopra e a quanto le persone ci stazionano. Quindi se da una parte può apparire positivo il fatto di ridurre la capacità edificatoria, dall'altro significa che l'area sarà meno bonificata.

Questo il mio intervento in aula:

11 giugno 2015

29 aprile 2015

Vendita azioni Hera: il mio intervento sulla delibera e la dichiarazione di voto

Venerdì 24 aprile il Consiglio comunale con i 20 voti favorevoli di Sindaco, Pd, Centro Dem, Aldrovandi - InsPerBo ha approvato la delibera per la vendita di azioni Hera. Il mio voto è stato contrario, la mia posizione è chiara da tempo.
C'è un altro problema grave, ad oggi gli enti pubblici mantengono la maggioranza in virtù del voto plurimo, ovvero pur non avendo la maggioranza delle quote, alcune di esse valgono di più in sede di voto. Purtroppo però questa modalità non piace all'Unione Europea che da dicembre 2014 sta lavorando ad una direttiva per abolire il voto plurimo poichè la ritiene in contrasto con i diritti dei piccoli azionisti. Quando gli stati membri dell'UE dovranno adottare questa direttiva cosa accadrà se il Comune di Bologna, insieme agli altri soci pubblici, non avranno più l'effettiva maggioranza in seguito alla cessione di quote? E' plausibile ritenere che il "pubblico" perderà il controllo.

Il Mio intervento in Consiglio:
"Grazie Presidente.
Prima il collega Lisei cercava di capire quale fosse il senso logico di tutto questo.
Il senso logico è un non senso.
Noi ci ritroviamo davanti alle dichiarazioni adesso del Sindaco che dice vendere non è nel nostro interesse, e dall'altra parte le dichiarazioni di qualche giorno fa dell'assessore al Bilancio che diceva non vendere è un lusso.



02 aprile 2015

Acqua pubblica: la speculazione sulla vendita delle azioni di Hera

Insieme alla deputata Mara Mucci e al gruppo bolognese di Alternativa Libera abbiamo preso posizione sulla vendita delle azioni di Hera da parte dei Comuni

Di seguito la nota congiunta

UN ATTO CONTRO I CITTADINI !
I comuni sono sempre più in difficoltà a causa dei continui tagli imposti dal governo Renzi e dagli effetti nefasti del patto di stabilità , cosi tanto in difficoltà che l’unica maniera per i sindaci di garantire i servizi minimi ai cittadini è innalzare al massimo la tassazione locale.
Aggiungiamo che ai sindaci dei comuni virtuosi viene consentito di poter utilizzare solo fondi ottenuti da privatizzazioni , ed ecco che la continua indigenza indotta dei comuni si trasforma nella vendita dei beni preziosi e degli asset strategici quali Hera.
Ricordiamo che i cittadini hanno votato un referendum che IMPONEVA ai nostri amministratori di mantenere la gestione dell’acqua come BENE PUBBLICO PRIMARIO essenziale per la vita di tutti noi, e che Hera è asset strategico non solo per l’acqua , ma anche per la gestione dello smaltimento dei rifiuti e per la distribuzione del gas .
Ecco perchè la svendita delle azioni dal 51 % al 38 % del totale ( nonostante si prometta tramite il patto di sindacato di mantenere la governance ) diminuirà ulteriormente la possibilità da parte dei comuni di decidere le politiche del territorio in materia di energia e rifiuti ( se mai in questi anni sia stata tenuta in considerazione da parte degli amministratori di Hera ) , consentendo tra 3 anni di VENDERE la gestione dell’acqua pubblica contro l’espressione popolare referendaria !
Per questa ragione Alternativa Libera Bologna , Mara Mucci ( deputato di Alternativa Libera ) e Federica Salsi ( consigliere comunale Bologna - gruppo misto ) si dichiarano CONTRARI a questa cessione indiscriminata delle azioni Hera che a fatica colmerà esigenze di cassa del momento ma metterà una seria ipoteca nella vita futura dei Cittadini !

10 dicembre 2014

Il Comune di Bologna si prepara la strada per le future (s)vendite di azioni Hera

L'antefatto in commissione durante l'istruzione di questa delibera, queste le parole della vicesindaco di Bologna Silvia Giannini: "Speriamo che la nuova normativa introdotta dalla Legge di stabilita' ci permetta di modificare la governance di Hera, consentendoci di vendere altre azioni mantenendo pero' il controllo" e aggiunge che "il contratto sarà rinnovato per soli sei mesi in modo da poterlo adeguare alle modifiche normative in corso di approvazione" perché "auspichiamo, grazie alla nuova normativa, di poter conservare il controllo di Hera anche con una quota azionaria inferiore all'attuale 51%". Già non riusciamo ad avere voce in capitolo con la maggioranza, figurarsi quando non l'avremo più!

E questo è il vero motivo delle future vendite, spiega la vicesindaco: "potremmo contare su ulteriori risorse economiche provenienti da Hera, che essendo quotata in Borsa e' facilmente vendibile" per "settori come la scuola, a cui il Comune di Bologna ha prestato, e intende continuare a prestare, particolare attenzione".

"Grazie Presidente.
Questa seduta sembra un po' la fotocopia della seduta di luglio dove abbiamo affrontato lo stesso argomento parlando sempre di Hera e in quel caso della vendita di azioni.
Noi continuiamo, mi vien da dire, a vendere ma dovrei dire a svendere come ha ricordato prima il collega Aldrovandi, decisamente non siamo stati capaci di fare un buon affare vendendo le precedenti azioni di Hera.



20 novembre 2014

La conferenza stampa sui casi Lombardelli ed Hera

"Mi allaccio appunto al discorso di Lombardelli perché io mi ricordo che all'epoca ci furono pressioni affinché io e la collega Borgonzoni non presentassimo l'esposto; era stato proposto allora dal Sindaco di procedere con una commissione in comune dove sarebbe emerso che Lombardelli non aveva i requisiti per essere assunto con quell'inquadramento e si sarebbe acquietata con le dimissioni di Lombardelli e quindi con la risoluzione del problema. Io ricordo che all'epoca dissi al Sindaco, se questa può essere una soluzione nel senso che si rimuove una persona da un incarico per il quale è stato assunto con un contratto inadeguato, non lo è per il danno erariale che fino a questo momento l'ente ha subito e la Corte dei Conte ci ha dato ragione perché, per quanto sia, il danno erariale c'è stato in quanto l'emolumento dato al capo di gabinetto era più elevato rispetto ai requisiti che lui aveva.


14 luglio 2014

Il mio intervento in Consiglio sulla proposta di vendita di azioni #Hera

La scorsa settimana in commissione avevamo discusso la delibera per la vendita delle azioni di Hera, oggi è arrivata in votazione in Consiglio Comunale. Non ho partecipato al voto ritenendo la delibera invotabile. Di seguito il mio intervento dove spiego le mie ragioni.
"Grazie Presidente.
Sarò molto veloce: io pongo questa osservazione.
Posto che condivido le osservazioni della collega La Torre quando dice 'dobbiamo assumerci la responsabilità di governare questa città' e quindi se c'è la necessità di reperire dei fondi per chiudere le buche nelle strade, sistemare le scuole e quant'altro, in qualche modo e maniera questi soldi li dobbiamo tirare fuori.


Però io rilevo che per tirare fuori questi soldi, invece che iniziare a ragionare, prima di tutto, su delle economie interne e recupero interno di fondi - io avevo proposto degli ordini del giorno in sede di approvazione di bilancio proprio per andare a recuperare - poi sicuramente da un punto di vista economico sarebbero state cifre magari non sufficienti, sicuramente ci sarebbe voluto più tempo piuttosto che a vendere delle azioni di Hera, però avevo proposto degli ordini del giorno per recuperare qualche soldarello perchè ritenevo che ci potessero essere le condizioni per farlo, ma questi ordini del giorno sono stati bocciati, per cui adesso ci ritroviamo fondamentalmente a dover vendere del patrimonio del Comune, lascia pur che siano azioni di Hera e che possano essere vendute perchè comunque un comune ne ha di più rispetto alla quota prevista per legge per un ente pubblico, ci troviamo a vendere un nostro patrimonio.

07 luglio 2014

AAA cercasi acquirenti, il Comune di Bologna vende azioni Hera

Era nell'aria già da un po' e oggi in commissione è arrivata la delibera. Anzi due.
Con la delibera 272 l'ente fa una variazione di bilancio e, parte di quei soldi che servono per realizzare gli interventi oggetto della variazione​,​ li recupera con la vendita di azioni Hera proposta con la delibera 273.​
Al di la che si possa essere d'accordo o meno con gli interventi proposti nella delibera 272, la cosa che più mi lascia perplessa è la "leggerezza" con cui l'ente vende beni suoi per fare cassa. E questa cosa non è una mia opinione, tanto per criticare l'operato dell'amministrazione, ma è proprio un dato di fatto scritto nero su bianco nelle due delibere.

Delibera 272 per variazione bilancio

20 giugno 2014

#Europa Sessione del Consiglio Comunale: il mio intervento

Gentili ospiti e colleghi, cercherò di utilizzare il tempo a mia disposizione per stilare un promemoria dove fissare alcuni punti sui quali ritengo che l'Italia, durante il suo semestre europeo, debba porre particolare attenzione.

Inizio con il PATTO DI STABILITA', la prima questione che lega direttamente un comune all'Europa.
In nome dell'Europa e del patto di stabilità in questi anni abbiamo subìto importanti e gravi tagli alla finanza locale, vittima sacrificale del “ce lo chiede l'Europa”. Da più parti si invoca un allentamento del patto di stabilità e la modifica di alcuni parametri, considerato l'impatto che il vincolo di bilancio del 3% ha direttamente su comuni e servizi che gli Enti locali erogano. Ad esempio gli enti che offrono più servizi, penso agli asili nido e alle scuole materne comunali di Bologna, necessitano di più dipendenti, ma paradossalmente figurano essere meno virtuosi proprio per l'elevato numero di dipendenti. Ad esempio il blocco del turn over e delle assunzioni, tende a privilegiare le esternalizzazioni.


16 aprile 2014

Sfiducia all'operato della Presidente del Consiglio Lembi sulla delibera HERA-AMGA

Lunedì 14 in Consiglio comunale era in discussione la delibera per la fusione per incorporazione di AMGA in HERA.
Nella precedente seduta di commissione del 7 aprile, il collega Facci chiede se vi sia la relazione della società di revisione sul rapporto di cambio delle azioni. La relazione non c'è e in delibera è scritto questo:

Dato atto che
- in mancanza della relazione di congruità del rapporto di cambio rilasciata da uno o più esperti ai sensi dell'art. 2501-sexies del codice civile, l'approvazione della Fusione per incorporazione della società AMGA in Hera è subordinatamente condizionata alla presentazione di tale relazione da parte di Hera ;


La relazione salta fuori in consiglio comunale il 14 aprile, ed è stata redatta il 19 marzo, quindi quando eravamo in commissione il 7 aprile doveva esserci consegnata. A questo punto chiediamo che venga sospesa la trattazione della delibera in consiglio per poter visionare il materiale ricevuto e dar modo alla Giunta di emendare la delibera inserendo il documento. Tutto ciò viene negato dalla maggioranza, e il dibattito riprende. Poi la maggioranza chiede una sospensione della seduta per fare una riunione di gruppo, una cosa decisamente inusuale. Dopo quasi un'ora e mezza di attesa decido di andarmene, come quasi tutti i colleghi dell'opposizione e pure quelli di Sel che sono nella coalizione di maggioranza, siamo indignati per la quantità di norme violate nella conduzione della seduta. Quello che rimane della maggioranza rientra in aula e vota la delibera.

Per esprimere la nostra più completa sfiducia nell'operato della Presidente del Consiglio, abbiamo preparato questa nota congiunta, dove spieghiamo le violazioni che abbiamo riscontrato e chiediamo una risposta, fino a quel momento non parteciperemo a nessuna riunione da lei presieduta a partire dalla capigruppo di oggi.

Alla sfiducia si aggiunge il punto interrogativo sul perchè un simile e importante documento non sia, non solo stato consegnato in tempo utile per la discussione della delibera in commissione dato che era già disponibile, stato inserito in delibera una volta saltato fuori.

17 novembre 2013

I profitti sull’acqua tornino ai cittadini

Il Comitato Acqua Bene Comune di Bologna e Provincia ha organizzato questo interessante incontro:

Verso la decisione di ATERSIR sulla restituzione della remunerazione agli utenti dell’acqua
Bollette acqua: come si applica il referendum
Assemblea Pubblica
Giovedì 21 novembre 2013 Ore 20.30. Sala dello Zodiaco – Provincia di Bologna
Via Zamboni, 13 – Bologna

Acqua diritto umano o finanziarizzazione del servizio

Introduce:
  • Andrea Caselli – Comitati Acqua Bene Comune Emilia Romagna
Intervengono:

12 settembre 2013

RISAL(V)IAMO IL NAVILE




"Il Navile fu costruito tra la fine del 1100 e l'inizio del 1200 e fu utilizzato come via principale per il traffico commerciale tra Bologna, Ferrara e Venezia, attraversa la pianura per immettersi infine nel Po di Primaro e da qui al mare". "Il sistema idrico di Bologna era importante anche per la diffusione dell'acqua ai numerosi mulini da seta presenti in città". Questo nel passato. Ora il Navile si sta lentamente trasformando in un'area di alto valore storico, naturalistico e culturale. Dal punto di vista storico basti pensare ai numerosi manufatti idraulici come i sostegni che testimoniano come veniva utilizzato il canale; al Ponte della Bionda, un antico manufatto posto sul corso del canale, costruito alla fine del '600 per il passaggio dei cavalli che trainavano verso la città i barconi che venivano dalla Bassa; al Museo del Patrimonio Industriale che ha sede nella Fornace Galotti del 1887 dove venivano prodotti laterizi da costruzione e terre cotte ornamentali, poi ristrutturata con criteri di conservazione e recupero. Dal punto di vista naturalistico è importante la Ciclovia Navile, un percorso ciclabile che si affianca al canale Navile dalla città sino allo sbocco del fiume Reno immerso in un polmone verde e le passate iniziative di Urban Rafting e le escursioni naturalistiche. Dal punto di vista culturale lo scenario che offre il canale ha consentito la realizzazione di interessanti iniziative ludico-culturali come quelle proposte dall'Associazione del Ponte della Bionda o del Battiferro o didattiche come il progetto "Il canale racconta" che ha visto coinvolto la scuola media Salvo d'Acquisto i cui alunni hanno realizzato uno splendido libretto (clicca qui per leggerlo).
Ma ... ci sono dei ma.

10 luglio 2013

Anci e Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua contro le limitazioni del patto di stabilità per i servizi pubblici locali

Ecco un altro motivo per cui il Patto di Stabilità ingessa i comuni: l'acqua

Leggi anche:

Che fine ha fatto il referendum sull'acqua? Il punto della situazione - See more at: http://www.federicasalsi.it/search/label/Acqua%20pubblica#sthash.DCoU6rG4.dpuf
Che fine ha fatto il referendum sull'acqua? Il punto della situazione - See more at: http://www.federicasalsi.it/search/label/Acqua%20pubblica#sthash.DCoU6rG4.dpuf




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COMUNICATO STAMPA

Anci e Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua contro le limitazioni del patto di stabilità per i servizi pubblici locali

Si e’ svolto nei giorni scorsi un incontro tra il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e l' ANCI. E’ stata condivisa una posizione nettamente critica in merito al possibile assoggettamento al patto di stabilita’ delle aziende speciali e delle S.p.A. in house, previsto dall'art. 25 del decreto ‘Cresci Italia’ approvato nel gennaio 2012. Previsione che dovra’ essere attuata pero’ attraverso l’emanazione di un decreto interministeriale di definizione delle modalita’ operative, ancora non emanato, rendendo di fatto poco praticabile la gestione in house. 

12 aprile 2013

Che fine ha fatto il referendum sull'acqua? Il punto della situazione

Suggerisco la lettura di questo articolo che fa il punto della situazione sulla questione acqua pubblica.

"Ma, a due anni dalla vittoria dei SI, che fine hanno fatto, i referendum sull'acqua? Come mai non si notano differenze nè in bolletta nè nei consigli di amministrazione delle privatizzate? Ma se un referendum stabilisce una certa cosa,non basta questo per mettere tutto a posto? E no, in Italia tutto è molto, molto più complesso..."


 di Gabriele Pazzaglia  -  11 aprile 2013

12 ottobre 2012

Fusione Hera Acegas

Intervento di Federica Salsi in Consiglio Comunale l’8/10/2012 nella discussione sulla delibera per la fusione di Hera Acegas.
Guarda il video

acqua
Grazie Presidente. Io ho sentito delle argomentazioni estremamente interessanti in merito al servizio pubblico e quindi facevo una riflessione allargata non solo al servizio pubblico della distribuzione dell'acqua ma al servizio pubblico in generale. In tante Commissioni che abbiamo fatto in quest'anno di mandato si è sempre sentito parlare che spesso e volentieri il costo di un servizio è più elevato rispetto a quello che si riesce a ottenere con la tariffa che si paga per ottenere quel servizio stesso.