20 giugno 2014

#Europa Sessione del Consiglio Comunale: il mio intervento

Gentili ospiti e colleghi, cercherò di utilizzare il tempo a mia disposizione per stilare un promemoria dove fissare alcuni punti sui quali ritengo che l'Italia, durante il suo semestre europeo, debba porre particolare attenzione.

Inizio con il PATTO DI STABILITA', la prima questione che lega direttamente un comune all'Europa.
In nome dell'Europa e del patto di stabilità in questi anni abbiamo subìto importanti e gravi tagli alla finanza locale, vittima sacrificale del “ce lo chiede l'Europa”. Da più parti si invoca un allentamento del patto di stabilità e la modifica di alcuni parametri, considerato l'impatto che il vincolo di bilancio del 3% ha direttamente su comuni e servizi che gli Enti locali erogano. Ad esempio gli enti che offrono più servizi, penso agli asili nido e alle scuole materne comunali di Bologna, necessitano di più dipendenti, ma paradossalmente figurano essere meno virtuosi proprio per l'elevato numero di dipendenti. Ad esempio il blocco del turn over e delle assunzioni, tende a privilegiare le esternalizzazioni.


La gestione dei FLUSSI MIGRATORI che i comuni subiscono e si trovano a dover governare.
Il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea in merito alle questioni politiche in materia di frontiere, asilo e immigrazione, stabilisce che la loro attuazione è governata dal principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri, anche sul piano finanziario. L'accoglienza e la protezione degli sfollati sono un carico che pesa sui Paesi di arrivo. L'Italia, a causa della sua posizione geografica, è un punto di entrata per immigrati che principalmente sperano di ricongiungesi a famigliari già residenti in altri stati dell'Unione Europea. L'Italia non può essere lasciata sola nella gestione di questi flussi, serve una risposta internazionale a livello europeo. Gli sbarchi sulle coste italiane continuano a ritmo serrato con tutto il loro carico di disperazione. Con l'operazione Mare Nostrum l'Italia fornisce assistenza umanitaria in una situazione emergenziale, mentre l'Unione europea non ha ipotizzato un suo intervento. Il sistema nazionale dell'accoglienza è ormai al collasso, complice il grave stato di degrado in cui versano i centri di identificazione ed espulsione.
Mare Nostrum deve diventare una missione europea. L'Europa ha il dovere di a fronte di questa continua richiesta di aiuto, di far sì che chi fugge dalla morte per raggiungere l'Europa, non trovi la morte nel suo cammino. E' importante l'appello lanciato da Melting Pot per l'apertura di un canale umanitario sicuro, affinché chi fugge dalla guerra possa chiedere asilo alle istituzioni europee senza doversi imbarcare alimentando il traffico clandestino di esseri umani e il bollettino dei naufragi.

Il TTIP, questo sconosciuto che potrebbe avere un ruolo decisivo nelle privatizzazioni di beni pubblici.
E' un negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti che definisce un accordo di libero scambio commerciale e di servizi. E' noto come Transatlantic trade and investment partnership (Ttip). Viene fatto a porte chiuse, forse verrà allestita una reading room per pochi intimi. Se ne parla poco e si dice risolleverà le sorti economiche partendo dal presupposto, a mio avviso fuorviante, che il libero mercato di per sé possa essere veicolo di sviluppo e creazione di posti di lavoro. Lo sarebbe a parità di condizioni di lavoro e di potere d'acquisto, se no diventa sfruttamento dei più deboli e un libero scambio tra stati con diversa competitività non è equilibrato. Infatti il mercato unico europeo non è pienamente integrato poiché sussistono forti polarizzazioni di competitività tra gli Stati membri. Il Report semestrale del Dipartimento del tesoro USA, critica il surplus commerciale della Germania nei confronti degli altri Paesi dell'eurozona. Di conseguenza, gli effetti di un eventuale accordo di libero scambio e libera circolazione di capitali con gli USA avranno un impatto differente sui singoli Stati membri. Le liberalizzazioni del mercato di solito premiano le grosse multinazionali che puntano alla quantità, mentre chi come l'Italia ha piccole produzioni che puntano sulla qualità , si troverebbe in difficoltà.
In ultimo rischia ad esempio di mettere in crisi tutti i referendum fatti sulla difesa del bene pubblico, pensiamo all'acqua, che in quanto tale non può essere soggetto a logiche di mercato.
E' fondamentale predisporre un piano di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza relativo al TTIP per spiegare da dove nasce il negoziato e quali siano i rischi e i vantaggi di questo accordo.

PARADISI FISCALI
Ci sono paesi europei che hanno aliquote ridotte e agevolazioni fiscali per cittadini e società'. Uno di questi ad esempio è Jersey,un'isola nel canale della Manica, che non rientra nell'Unione Europea ma nell'area di libero scambio europea. Questi regimi fiscali purtroppo sono molto apprezzati da chi ha traffici poco ortodossi, basti pensare al caso Ilva e al fatto che i Riva avessero conti bancari e transazioni finanziarie a Jersey. L'Italia deve fare la sua parte nella lotta ai paradisi fiscali e deve fare entrare in vigore i trattati con questi paesi. E l'Europa deve accelerare la realizzazione di misure di contrasto al sommerso.

Altra questione importante sono gli F-35
Sui cacciabombardieri F35, si scontrano due posizioni opposte: quella che ritiene questo acquisto uno spreco senza precedenti (e nella quale mi riconosco), e chi invece li considera indispensabili per la difesa del Paese. Una parte del progetto F35 coinvolge aziende italiane e alle due posizioni precedenti si aggiunge la questione del lavoro. Ed è proprio il caso di dire che oltre al danno si aggiunge la beffa. Si perché da una parte all'Italia viene chiesto di rispettare il programma F-35, mentre dall'altra sembra che la Gran Bretagna stia cercando di convincere i governi europei ad affidare la manutenzione dei loro F-35 ad uno stabilimento inglese, venendo meno all'impegno preso con l'impianto a Novara, costruito per questo scopo. L'Europa accanto all'Italia faccia quanto in suo potere per sollecitare la “lealtà atlantica” alla quale tutti si appellano.

E concludo con i due MARO' Latorre e Girone che sono bloccati da oltre due anni in India in attesa di capi di imputazione.
Secondo la legge italiana, i suoi protocolli extraterritoriali, le risoluzioni ONU in materia di pirateria internazionale, i Marò a bordo della Enrica Lexie, battente bandiera italiana, devono essere considerati personale militare in servizio su territorio italiano e dovrebbero godere quindi dell'immunità giurisdizionale nei confronti di altri stati. La legge indiana sostiene che qualsiasi crimine commesso contro un cittadino indiano su una nave indiana, come la St. Antony, deve essere giudicato in territorio indiano, anche se gli accusati si fossero trovati in acque internazionali. C'è un impasse. Data la rilevanza del diritto marittimo internazionale per tutti i paesi, la stessa Unione Europea inizialmente optò per “non entrare nel merito della questione”. Poi ha ammesso essere una questione europea e non più bilaterale. L'Europa è un importante partner commerciale dell'India ed è ora che si ponga con fermezza accanto all'Italia. I ministri Mogherini e Pinotti, hanno già spiegato un cambio di strategia dell'Italia in questa vicenda con la richiesta di intervento del Tribunale Internazionale del Mare e il rifiuto ad accettare le decisioni del sistema giudiziario indiano. Regolando questa ambiguità si crea un precedente legale utile a tutti gli stati, anche a quelli dell'Unione Europea.

Ringrazio i Senatori ex-5stelle e il giornalista Michele di Salvo avendo attinto a piene mani dal loro lavoro. E ringrazio gli amici di www.unovaletanto.it per gli spunti che mi hanno suggerito.

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