19 giugno 2014

#M5S #Treviso: pronti a firmare il vincolo di mandato

Nella provincia di Treviso i 14 consiglieri M5S sottoscriveranno un impegno a rimettere il mandato elettorale al giudizio assembleare del gruppo territoriale di riferimento e, qualora sfiduciati, a rassegnare, entro 10 giorni, le dimissioni dalla carica ricoperta. Vogliono evitare un altro "caso Gnocchi", l’ex candidato sindaco di Treviso, oggi al gruppo misto a seguito di false accuse e minacce personali.

Questa la nostra replica:

Comunicato Stampa congiunto

In riferimento al comunicato stampa emesso dal M5S di Treviso il 18.06.2014 che annuncia per venerdì prossimo un “atto di responsabilità” dei consiglieri comunali eletti con il simbolo del m5s della provincia di Treviso, riteniamo gravissimo quanto sta accadendo all’interno del Movimento 5 Stelle, in particolare sul perseverare nel tentativo di condizionare l’agire dei rappresentanti dei cittadini, tutti.
Il fatto che ai consiglieri comunali targati 5 stelle si vogliano far firmare delle “dimissioni in bianco” con le quali poterli “licenziare” durante lo svolgimento del loro mandato è preoccupante.
Con questo atto tutti i consiglieri M5S della provincia di Treviso sottoscriverebbero un atto in totale contraddizione con la Costituzione Italiana e con i numerosi statuti comunali, nei quali si fa esplicito riferimento alla “libertà di mandato”, e ai quali si devono attenere in quanto membri delle istituzioni.
L'obiettivo dei padri costituenti era esattamente quello di evitare che i vertici dei partiti avessero il potere di ricattare gli eletti che rappresentano tutti i cittadini.
La preoccupazione aumenta se pensiamo alle cronache di questi giorni, che ci ricordano come in Italia gli eletti troppo spesso si pieghino al volere di altri: per qualche regalo, per qualche posticino retribuito da qualche parte per sé o per i propri "amici", per qualche vantaggio, talvolta solo per il timore di attacchi e denigrazioni pubbliche.
La nostra esperienza, in particolare per i gravi fatti ed il modus operandi messi in atto per il “Caso Gnocchi” a Treviso - dove l’unico consigliere comunale (ex M5S) è stato costretto a passare al Gruppo Misto a seguito di false accuse e minacce personali - chiarisce quali potrebbero essere i veri rischi di questa operazione.
Sorprendono pertanto l’ingenuità e l’arrogante superficialità con le quali si propone e si chiede di accettare questo tipo di condizioni a referenti eletti che hanno in primis una responsabilità piena di fronte a tutto l’elettorato e non solo rispetto a quello del partito o movimento di appartenenza.

Il recall non lo si fa con quattro amici al bar.
La Costituzione è una cosa seria e merita rispetto.
 

Questo documento è condiviso da molti attivisti che nel tempo si sono distinti per non essersi “piegati” ai devastanti diktat di Grillo - Casaleggio.

Firmato:
Alessandro Gnocchi (Treviso), Franco Dal Col (Ponzano Veneto), Federica Salsi (Bologna), Raffaella Pirini (Forlì), Paola De Pin (Roma), Serenetta Monti (Roma)

Alessandro Gnocchi Consigliere comunale di Treviso
Franco dal Col Consigliere comunale di Ponzano Veneto
Federica Salsi Consigliere comunale di Bologna
Raffaella Pirini ex Consigliere comunale di Forlì
Paola de Pin Senatrice della Repubblica Italiana
Serenetta Monti ex candidata Sindaco di Roma

3 commenti :

  1. Non che la "libertà di mandato" abbia prodotto chissà quali ONOREVOLI degni di questa definizione.E questo penso sia innegabile.La libertà di mandato,oggi,2014,con tutti i soldi e gli interessi che girano intorno alla politica è il pass per il paradiso dei propri affari. Sono un elettore del M5s, ma non ce l'ho con la salsi, favia ecc i gossip mi annoiano...ognuno è responsabile delle proprie azioni e l'unico vero giudice deve essere la propria coscienza e la persona che si vede allo specchio ogni mattina. Nel merito, penso che una buona legge ,soprattutto se deve entrare nella costituzione, debba essere il più possibile decontestualizzata.Cioè non deve essere viziata dall'attualità.Es. legalizzare le droghe leggere o la prostituzione solamente perchè attualmente fanno un piacere solo alle mafie e non alle casse dello stato, per me è sbagliato.Lo stato deve anche dare ,come un buon padre di famiglia, una strada, un messaggio ed una direzione ben precisa e possibilmente sana.IO non ci trovo niente di sano nel drogarsi o nell andare a p....
    Sul vincolo di mandato, la logica ,per il mio modesto parere, mi dice che se anche domani dovesse nascere in italia il Partito Nazista...è giusto che i suoi parlamentari facciano ciò per cui sono stati eletti.Il pericolo di votare un parlamentare che fa quello che dice il "capo" si può facilmente arginare semplicemente non votando più quel partito.Cioè se capisco che nel partito nazista è il capo che decide tutto e devia dal programma, non voterò più quel partito.Così come è giusto che se io ,parlamentare del partito nazista, un giorno mi alzo e non condivido più il programma, o le scelte del mio capo-partito...mi dimetto...e aspetto il prossimo giro delle elezioni per ricandidarmi nel partito più vicino a me, perdendo così i benefit e soprattutto non ingannando gli elettori che mi hanno votato pensando che io portassi avanti un certo programma.Semplice.Io la penso così.E penso anche Grillo e la maggior parte degli elettori m5s.

    RispondiElimina
  2. vorrei un parere della Salsi a questo, se è possibile.
    grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contro il vincolo di mandato. Se io vengo eletta in un partito che poi cambia a ogni malumore del capo (che si è autoproclamato tale dopo che sono stata eletta) non vedo perchè dovrei dimettermi. Io sono eletta dai cittadini e a loro rispondo, non obbedisco ai capricci del capò.
      Le elezioni si fanno ogni 5 anni e in 5 anni un malgoverno sfascia un paese ... quando il paese è sfasciato, cambiare voto è come chiudere il recindo dopo che i buoi sono scappati.

      Elimina