17 giugno 2014

Federica Salsi: Vi spiego perché l'apertura di Grillo è un bluff



Federica Salsi: Vi spiego perché l'apertura di Grillo è un bluff
16-06-2014 di Carmelo Caruso

L'ex attivista bolognese del M5S svela la strategia segreta di Grillo e Casaleggio: "Ma quale apertura: è una mossa studiata a tavolino per dare un contentino alla base dopo il patto con Farage"

Da apocalittici a integrati? “Incoerenti”.
Trattativisti? “Equilibristi”.
Grillo? “Vedi Casaleggio, lui gli dà il copione e Grillo lo recita”.

È stata decapitata da Grillo, ma ha fatto capitolare Grillo che per espellere Federica Salsi, consigliere comunale del M5S a Bologna, è sceso sino alla similitudine oscena (“la televisione è il suo punto G”), poi l’espulsione, infine la gogna. E però la Salsi non ha la voce dell’eretica, semmai sembra un’Ipazia tutta ragionamento e controllo. E si capisce quando parla dell’apertura, con tanto di lettera formale d’invito , fatta da Grillo a Matteo Renzi sulla legge elettorale, un proporzionale etichettato Democratellum, una blandizia politica dopo mesi di turpiloquio.



E’ finito l’isolazionismo? “In realtà controbilanciano l’apertura fatta in Europa al partito xenofobo di Nigel Farage, con l’apertura in Italia a Renzi. Io la chiamo la strategia del “contenimento del danno”. Farage ha scatenato malumori sia fra i parlamentari che nella base. Questa aprirsi è un contentino. Un colpo a destra e uno a sinistra”.
La Salsi lo definisce meglio “Equilibrio mediatico”: “Fateci caso, grazie a questa svolta, l’elettore può prendere dal movimento la parte più affine”.
È la strategia di Casaleggio o l’intuizione di Grillo? “È strategia, quindi di Casaleggio, un Casaleggio che anche dopo i suoi guai fisici sta cedendo sempre più il testimone al figlio Davide. Del resto, Grillo è solo il frontman. Qui è tutto pianificato”.
E per la Salsi il movimento è disorientato, frantumato dopo il ridimensionamento delle elezioni europee, quasi spaesato. “Grillo ha avvertito la paura e il disorientamento che ha provocato la decisione di avvicinarsi a Farage”.
È la Yalta di Grillo?
“Io credo che sia più l’ennesimo spettacolo di Grillo, quasi a dimostrare di essere disposti a dialogare salvo poi mandare a quel paese Renzi e rovesciare a lui tutta la colpa”.
Di Maio?
“È stato indicato da Grillo per interloquire con Renzi, ma solo per il suo ruolo istituzionale”.
Di Battista?
“Ha capacità diverse rispetto a Di Maio, uno è spendibile dove l’altro lo è meno”.
Potrebbero affrancarsi da Grillo?
“Assolutamente no. Grillo è una figura così carismatica e unitaria. Paradossalmente la sua qualità si vede nell’insuccesso dei dissidenti. Fino a quando facevano parte del Movimento riuscivano a fare gruppo, non appena sono andati via, pur essendo un nutrito corpo oramai, soprattutto al senato, non sono riusciti a costituire un gruppo unitario. L’aggeggio c’è fino a quando c’è Grillo, dopo si smonta tutto”.
La seguirà il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti?
 “Lo scontro fra Grillo e Pizzarotti è profondo, la ferita esiste anche se sembra rimarginata. In realtà l’atteggiamento di Grillo è ondivago perché ha ben compreso, anche monitorando il suo stesso blog, che un’espulsione provocherebbe un serio colpo. Una tregua armata. Pure le espulsioni avvenute pochi mesi prima delle elezioni europee furono fatte per impedire che i dissidenti uscissero una settimana prima dal voto. Pizzarotti prima o poi sarà espulso”.
Hanno rinnegato lo streaming?
“Sono fantastici. Chiedono trasparenza solo fino a quando fa comodo a loro. Ormai sappiamo come in molte occasioni lo streming non sia stato autorizzato. Segnalo che anche i video che testimoniano i dibattiti fra deputati, che hanno preceduto le espulsioni, oggi non si trovano”.
È la prova della supremazia elettorale di Renzi? “Questa volta Renzi potrà non farsi prendere in contropiede, potrà fare come meglio crede. Personalmente credo che questo dialogo sulla legge elettorale sia solo l’ennesimo spot del Movimento. Il rischio è che sia un alibi comodo. La politica del contentino”

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