E questo è il vero motivo delle future vendite, spiega la vicesindaco: "potremmo contare su ulteriori risorse economiche provenienti da Hera, che essendo quotata in Borsa e' facilmente vendibile" per "settori come la scuola, a cui il Comune di Bologna ha prestato, e intende continuare a prestare, particolare attenzione".
"Grazie Presidente.
Questa seduta sembra un po' la fotocopia della seduta di luglio dove abbiamo affrontato lo stesso argomento parlando sempre di Hera e in quel caso della vendita di azioni.
Noi continuiamo, mi vien da dire, a vendere ma dovrei dire a svendere come ha ricordato prima il collega Aldrovandi, decisamente non siamo stati capaci di fare un buon affare vendendo le precedenti azioni di Hera.
Stiamo continuando comunque ad agire nella direzione della vendita di quote di beni pubblici in una maniera o nell'altra; già abbiamo, in linea di massima, nei confronti di Hera, pochissima voce in capitolo e lo dimostrano, posso parlare personalmente, i numerosi accertamenti e accessi agli atti che ho effettuato e tutti andati con risposta negativa quindi già da un punto di vista di trasparenza e collaborazione tra enti non posso sicuramente dire che con Hera andiamo d'amore e d'accordo e questo già, detenendo un discreto numero di quote, significa che nonostante questo il nostro accesso è interdetto.
Poi lo dimostrano anche le recenti vicende legate allo smaltimento e alla gestione dei rifiuti tossici durante la bonifica del sito di viale Berti Pichat; noi sappiamo, parliamo di recenti da un punto di vista giornalistico ma da un punto di vista storico questi fatti si trovano molto indietro nel tempo, lo stesso assessore Gabellini in una sessione di question time ad una mia domanda se fosse a conoscenza di vicende molto pregnanti dove sono stati smaltiti in maniera non regolare alcuni rifiuti e dove non sono state date le repentine comunicazioni all'ente, l'assessore Gabellini in maniera molto onesta disse che lei non era stata informata di nulla, quindi di fatto Hera fa e disfa senza minimamente rendere partecipi gli enti a lei partecipata e questo lo trovo una cosa decisamente molto grave perchè noi abbiamo dei rappresentanti del Comune all'interno di Hera quindi evidentemente c'è un corto circuito di informazioni.
Nonostante si sia dimostrato ampiamente che il nostro potere decisionale all'interno di Hera è praticamente pari a nulla noi continuiamo sempre a fare delle delibere che vanno nell'ottica di una diminuzione, tra virgolette, del nostro potere di acquisto all'interno di questa azienda.
Non so, mi vien da dire, venderemo quote fino al punto in cui avremo lo zero virgola come tanti comuni all'interno del patto di sindacato hanno e alcuni di questi comuni, proprio perché con lo zero virgola non si riesce ad incidere in nessuna misura, stanno decidendo di uscire come ad esempio il sindaco di Dozza ha fatto e non ha rinnovato appunto il patto di sindacato con Hera ed è uscito, ed è uscito proprio perché, cito le sue parole: 'non è pensabile avere voce nelle scelte di Hera' e quindi mi vien da dire, noi stiamo andando comunque in questa direzione, una direzione dove già abbiamo poca voce in capitolo e quella poca che abbiamo non la sappiamo usare o non la vogliamo usare, adesso qui si può pensare anche che a volte si voglia non vedere e di fatto continuiamo a vendere e a cedere quote di sovranità pubblica per un servizio, come quello dell'acqua, che io ritengo fondamentale.
Grazie"
Il Consiglio comunale ha comunque approvato la delibera "Hera spa: approvazione del contratto di sindacato di voto e di disciplina dei trasferimenti azioni fra i soci pubblici"
L'esito della votazione è il seguente: voti favorevoli 18 (PD, AmBoVen, CentrDem); 10 contrari (FI, LegaN, M5S, InsperBo, GrMisto); un astenuto (LegaN - Bernardini). In seguito il Consiglio ha votato l'immediata esecutività della delibera con questa votazione: voti favorevoli 19 (PD, AmBoVen, CentrDem); 10 contrari (FI, LegaN, M5S, InsperBo, GrMisto Salsi); un astenuto (LegaN - Bernardini).
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