- Sottolineo che il Comune e Arpa hanno ribadito che permangono difficoltà di caratterizzazione dell'area di Hera, abbiamo stime sul potenziale stato di inquinamento, ma non c'è certezza. Oggi Savoia del Comune conferma e asserisce che queste difficoltà dipendono dall'eterogeneità dell'area e Arpa aggiunge che dobbiamo essere pronti a trovare delle sorprese.
- Nella nota ufficiale di Hera l'area gialla a pag 4 risulta interamente bonificata, ma dalle note di Arpa risulta che l'intervento 11 area ex-condensatore ricompreso in suddetta area sia ad oggi in sospeso ed in attesa di controlli e monitoraggi in seguito ad un superamento delle CSR. Qual'è lo stato di questa area? Savoia spiega che il Comune è il responsabile della bonifica, all'Arpa spetta il controllo e l'ultima parola spetta alla Provincia che certifica l'avvenuta bonifica. La bonifica dell'are 11 ex-condensatore è conclusa ma non certificata, c'è un monitoraggio in atto perchè Arpa non è sicura al 100% .
- Palazzina Sacep: nella nota di Hera si dichiara che sono stati fatti "interventi, validati e collaudati dagli enti competenti, hanno fatto decadere ogni limitazione d’uso prevista nell’Analisi di Rischio" del 2009, mentre Arpa asserisce che "L’AdR del 2009 è ancora valida perché i dati di input sono superiori a quelli successivamente riscontrati quindi formalmente la limitazione all’area nord ovest è ancora valida, si può comunque cautelativamente estendere a tutto il piano terra". Qual'è lo stato di questo edificio? Savoia conferma che l'Adr del 2009 è ancora valida, Arpa tiene a precisare che le limitazioni riportate non sono uno strumento per valutare il rischio effettivo del lavoratore, in quanto non è di competenza di Arpa la sicurezza del lavoro. Sono dei riferimenti parametrici e non sono lo strumento finale. Sarà poi Hera a fare le sue valutazioni in base all'utilizzo dei locali . La medicina del lavoro era assente e non è chiaro quale sia il suo ruolo in tutto questo ...
- Informazione ai lavoratori: Hera nella nota spiega che ai lavoratori sono state date informazioni nel 2008 e nel 2013 (quale ne sia il contenuto nello specifico non è stato reso noto), sempre nella nota di Hera pag 8 viene ripresa l'AdR del 2009 che pone delle prescrizioni in merito a limitazioni di utilizzo di alcuni stabili. Quali informazioni sono state date ai lavoratori nel 2008 e nel 2013? sono stati informati nel 2009 dell'esito dell'AdR? Hera dice che devono migliorare nella comunicazione con i lavoratori ... di fatto è un'ammissione di colpevolezza sulla mancata informazione dei lavoratori.
- La Soprintenza ha posto dei vincoli di non demolizione per alcune palazzine come la Vecchia Officina e gli edifici 4 e 5. Sotto questi tre edifici sono state trovate zone altamente contaminate. La Vecchia Officina è stata demolita ed è stato possibile bonificare il terreno sottostante, mentre le palazzine 4 e 5 non sono state demolite, non è stata possibile quindi una bonifica ma è stata fatta una messa in sicurezza permanente. Ho fatto un accesso agli atti per avere documenti della soprintendenza, mi sono stati dati due documenti del 2011. La soprintendenza era informata dello stato di contaminazione sottostante? Lo stato di contaminazione sottostante è un paramentro per valutare eventuali demolizioni? L'Assessore Gabellini spiega che lavorano in contraddittorio con la Soprintendenza, per cercare un equilibrio tra i beni da preservare e le bonifiche da fare. Mi è parso di capire che sia tutt'altro che facile.
- Intervento 2/3 dalla relazione di Arpa a Bellano Report: “L’avvenuta esecuzione degli interventi 2 e 3 (area parcheggio aziendale) è stata certificata con atto della Provincia di Bologna PG 0189132/12 (PG7371/13) Durante le attività di bonifica relativa agli interventi 2 e 3, sono tuttavia emerse criticità, evidenziate da Arpa durante i controlli eseguiti nell’ambito delle fasi di avanzamento della bonifica, che hanno reso necessari ulteriori approfondimenti e caratterizzazione dell’area in questione attraverso campionamenti e sondaggi che mediante analisi di rischio ; in particolare oltre a criticità riscontrate nelle aree2 e 3 sono emerse anomalie del suolo durante la demolizione del fabbricato denominato “palazzina sindacati”, dove è stato evidenziato uno strato omogeneo di colore blu contente cianuri , in forma non solubile, che nonostante le operazioni di rimozione rifiuti eseguite in sito, non è ancora stata definitivamente perimetrata per difficoltà tecniche legate alla presenza di edifici che rendono impossibile una completa caratterizazione del suolo per problemi di carattere “strutturale” che potrebbero derivare da indagini e scavi sull’area sottostante l’edificio .” L'area è a posto o no? Savoia del Comune e Corvaglia di Arpa spiegano che l'intervento 2/3 è chiuso, completo e certificato. Esternamente all'area 2/3 c'è la palazzina Sindacati ed in quella si sono aperte nuove fasi di intervento, Savoia afferma che di fasi di intervento ne aprono in continuazione, ora sono alla 14 B C. E questo conferma la mia osservazione iniziale al punto 1) ovvero non abbiamo certezza del reale stato di inquinamento dell'area. Savoia ci tiene a specificare che questo non significa comunque che ci siano pericoli per la salute ... vabbè siamo in un loop.
- Medicina del lavoro: alla luce del fatto che i lavoratori non sono stati informati adeguatamente in merito alle limitazioni di utilizzo di alcuni edifici o parti di essi, non ritiene di dover fare degli approfondimenti sanitari su quei lavoratori? Se e come può intervenire nei confronti di Hera affinché tuteli la salute dei lavoratori in questi casi di mancata informazione? Ausl assente. No comment.
- Medicina del lavoro: se da un lato è possibile ipotizzare che i lavoratori non siano rimasti in quei locali per un arco di tempo assimilabile a 2 ore per 25 anni, che tipo di certezze ci sono su eventuali non ripercussioni sulla salute a fronte di un'esposizione più contenuta nel lungo periodo ma più concentrata nell'arco della giornata? Sappiamo ad esempio che alti livelli di esposizione in gravidanza a idrocarburi policiclici aromatici sono potenzialmente associati a un rischio maggiore che il nascituro presenti negli anni a venire uno o più sintomi di ADHD (disordini dell'attenzione) e sappiamo che l'esposizione a Idrocarburi Policiclici Aromatici durante la gravidanza provoca basso peso alla nascita, parti pretermine e morte intrauterina. Sono state fatte indagini tra le lavoratrici? Ausl assente. No comment.
- ARPA: sono stati fatti dei rilievi, carotaggi o delle analisi nei terreni adiacenti e confinanti con il sito di Hera? Ad esempio il Giardino Park Lennon o il giardino dei condomini siti tra via Emilio Zago e via Gandusio a nord della ferrovia. Savoia del Comune dice che l'inquinamento è circoscritto al sito di Hera, ma non dice se hanno fatto campionamenti esterni.
- In ultimo pongo l'attenzione sull'alta velocità e sui tunnel che passano lì sotto. Sappiamo esserci falde acquifere a diverse profondità, alcune molte inquinate, altre protette da strati di argilla. Sappiamo che scavando potrebbero esserci problemi di migrazione degli inquinanti, nel caso in cui ad esempio gli strati di argilla vengano forati. Quindi chiedo se vi siano stati o vi sono dei problemi con i tunnel dell'alta velocità che passano in quella zona, in relazione ad esempio al rispetto delle distanze di sicurezza previste per la loro realizzazione. Savoia spiega che gli acquitardi e le falde interessate dai tunnel dell'alta velocità sono diversi da quelli del sito di Hera. Le interferenze che ci sono, sono di natura tensionale del sottosuolo in relazione alle infrastrutture, ma non di natura ambientale e delle falde.
"Nelle
20 e passa pagine di intercettazioni telefoniche emerge un
quadro che io definisco drammatico. È una lettura istruttiva. Il
28 maggio 2008 nel cantiere, si legge nelle intercettazioni
telefoniche della Guardia di Finanza tra dirigenti e funzionari di
Hera e di alcune sue controllate, “qui dove c'è l'officina”
hanno trovato “due vasche non previste … dove c'è della
robaccia” “potrebbe esserci del cianuro in quella roba lì”
“... blocchi di un materiale argilloso blu...” “naftalene”
e serve trovare “un modo di operare per evitare di bloccare i
lavori” “non abbiamo denunciato in Comune a Bologna”.
Due settimane dopo il ritrovamento seguono tutta una serie di
conversazioni, dalle quali si apprende che dalle prime danalisi che
hanno effettuato, quei materiali prelevati vicino alle vasche non
previste risultano conformi per “discariche da rifiuti
pericolosi” “c'è creosoto, si sono fenoli” parlano
di “centocinquanta metri cubi” “millecinquecento
tonnellate” e aggiungono “bisogna scavare lontano [dalle
vasche] perchè quello non è mica buono è”. Un funzionario
delle aziende interpellate da Hera per lo smaltimento è spazientito,
minaccia di mandare i Noe in cantiere “vogliono trovare
la soluzione in fretta e di nascosto in casa mia” e gli hanno
già “rifilato” due cassoni. E seguono tutta una serie di
interlocuzioni su come poter togliere quei rifiuti dal sito, fusti,
big bag, cassonetti stagni poiché “non si tratta di andare a
scavare in un campo di grano … ma abbiamo delle difficoltà perché
siamo nel centro di Hera … nel centro di Bologna”
“praticamente davanti all'attenzione di tutti”. Il big bag
“non fa neanche tanta impressione” mentre “una fila
di fusti” … Passa quasi un'altra settimana, siamo al 18
giugno, e Arpa e il Comune di Bologna sono stati avvisati del
ritrovamento a circa tre settimane di distanza mentre il codice sugli
appalti impone di segnalare entro 48 ore il ritrovamento di sostanze
inquinanti."
Arpa infatti un una sua relazione scrive che "Durante le attività di rimozione del materiale, sono emersi criticità per presenza di terreni contaminati, che sono state gestite da Hera in parte con regolare intervento di “messa in sicurezza d’emergenza” (previsto dalla vigente normativa) ed in parte con operazioni non regolari di bonifica/smaltimento terreni contaminati, che sono state oggetto di provvedimenti di natura amministrativa (emissione Ordinanza da parte della Provincia di Bologna) e di segnalazione da parte di questa Agenzia all’Autorità Giudiziaria". Ci sono indagini tuttora in corso poichè "stando all'inchiesta, i funzionari di Hera
avrebbero cercato di miscelare, mandare in discarica e in un
inceneritore le tonnellate di rifiuti tossici ritrovate sotto la sede
per provare, fino all'ultimo, a nascondere il ritrovamento". Sulla tardiva segnalazione al Comune da parte di Hera, putroppo "per un errore procedurale poi, il giudice Mirko Margiocco, si è trovato
costretto a non poter rinviare a giudizio i tecnici della Multiutility" (da Libero di oggi).
Nessun commento :
Posta un commento