La seduta si è aperta con il saluto della presidente del Consiglio comunale Simona Lembi, è proseguita con gli interventi della vice presidente Paola Francesca Scarano, del sindaco Virginio Merola e del presidente dell'Istituto Nazionale di Statistica, Enrico Giovannini, che ha presentato una relazione dal titolo “Donne, economia e lavoro”.
Come ogni volta che scrivo un post cerco un' immagine adatta per completarlo. Questa volta ne ho trovate due e ho chiesto a mio marito quale gli sembrava più adatta.
Lui preferisce questa, mostra una donna che riesce a fare tutto in maniera ordinata, precisa, pragmatica..... forse è come mi vede lui!
Tornando alla giornata di oggi, il materiale informativo che ci è stato messo a disposizione mette in luce alcuni aspetti che vale la pena sottolineare.
La nota del DipartimentoProgrammazione - settore Statistica del Comune di Bologna spiega che "L'aumento della disoccupazione, che ha coinvolto pesantemente anche la nostra realtà territoriale, ha determinato un arretramento della nostra provincia nella graduatoria della disoccupazione nelle principali province italiane. Rispetto al 2011 Bologna perde infatti il primo posto a livello femminile e arretra di due posizioni (dalla terza alla quinta) anche in ambito maschile". Dallo studio contenente i dati del territorio bolognese nel 2012 emerge che è "in forte calo il tasso di occupazione per la fascia d’età 18-29 anni in provincia di Bologna", che "in città le imprese femminili hanno un trend più favorevole rispetto a quelle maschili", e che "per le imprese femminili bolognesi il commercio è l’attività più frequente".
Dalla relazione del presidente dell'ISTAT, analizzando i tassi di sopravvivenza delle imprese nate dal 2007 al 2010 con diversa presenza femminile negli organi di controllo, emerge che le imprese miste sopravvivono di più. Queste rappresentano però solo il 7% del totale. Se di genere assoluto, sopravvivono di più quelle femminili (28% del totale).
Le imprese miste innovano di più e utilizzano meglio le nuove tecnologie.
Le donne con figli piccoli hanno una probabilità di lavorare inferiore del 30% rispetto alle donne senza figli e in generale mostrano una situazione di povertà e deprivazione mediamente più elevata rispetto agli uomini nonostante il part time abbia contribuito notevolmente alla crescita dell’occupazione femminile.
Inoltre il progetto per misurare il benessere equo e sostenibile – nato da un’iniziativa del Cnel e dell’Istat – si inquadra nel dibattito internazionale sul cosiddetto “superamento del Pil”, stimolato dalla convinzione che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Questo sito offre strumenti d’informazione sul progetto e consente a cittadini, istituzioni, centri di ricerca, associazioni, imprese di contribuire a definire “che cosa conta davvero per l'Italia”.
Un pezzo di storia raccontato dalla presidente Lembi ha inserito una nota positiva: "Bologna è una città particolare: è quella in cui nel 1257, con Liber Paradisus, il Comune riscatta servi della gleba rendendoli cittadini, pagando egual prezzo per il loro riscatto per uomini e donne. Siamo nel 1257! E' la città che anticipa il primo asilo comunale due anni prima della legge nazionale, di 43 anni fa, è quella con l'indice di occupazione femminile più alto d'Italia."
Nel discorso della vicepresidente Scarano c'è un passaggio che fa riflettere: "Va anche sottolineato che se oggi dovessimo misurare la fiducia dalla quantità di credito erogata dalle banche vedremo che è scarsa verso tutte le piccole e medio imprese, peggio se guidate da donne.
Risultato? Le attività guidate da donne restano al palo nonostante siano più prudenti, falliscano meno, resistano meglio alla crisi e le imprenditrici, spesso costrette ad impegnarsi la casa per un prestito di 30 mila euro, chiedono alle istituzioni il microcredito."
Dalla relazione del presidente dell'ISTAT, analizzando i tassi di sopravvivenza delle imprese nate dal 2007 al 2010 con diversa presenza femminile negli organi di controllo, emerge che le imprese miste sopravvivono di più. Queste rappresentano però solo il 7% del totale. Se di genere assoluto, sopravvivono di più quelle femminili (28% del totale).
Le imprese miste innovano di più e utilizzano meglio le nuove tecnologie.
Le donne con figli piccoli hanno una probabilità di lavorare inferiore del 30% rispetto alle donne senza figli e in generale mostrano una situazione di povertà e deprivazione mediamente più elevata rispetto agli uomini nonostante il part time abbia contribuito notevolmente alla crescita dell’occupazione femminile.
Inoltre il progetto per misurare il benessere equo e sostenibile – nato da un’iniziativa del Cnel e dell’Istat – si inquadra nel dibattito internazionale sul cosiddetto “superamento del Pil”, stimolato dalla convinzione che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Questo sito offre strumenti d’informazione sul progetto e consente a cittadini, istituzioni, centri di ricerca, associazioni, imprese di contribuire a definire “che cosa conta davvero per l'Italia”.
Un pezzo di storia raccontato dalla presidente Lembi ha inserito una nota positiva: "Bologna è una città particolare: è quella in cui nel 1257, con Liber Paradisus, il Comune riscatta servi della gleba rendendoli cittadini, pagando egual prezzo per il loro riscatto per uomini e donne. Siamo nel 1257! E' la città che anticipa il primo asilo comunale due anni prima della legge nazionale, di 43 anni fa, è quella con l'indice di occupazione femminile più alto d'Italia."
Nel discorso della vicepresidente Scarano c'è un passaggio che fa riflettere: "Va anche sottolineato che se oggi dovessimo misurare la fiducia dalla quantità di credito erogata dalle banche vedremo che è scarsa verso tutte le piccole e medio imprese, peggio se guidate da donne.
Risultato? Le attività guidate da donne restano al palo nonostante siano più prudenti, falliscano meno, resistano meglio alla crisi e le imprenditrici, spesso costrette ad impegnarsi la casa per un prestito di 30 mila euro, chiedono alle istituzioni il microcredito."
Sagge le parole della moglie del Sindaco: "la vita è quel che ti succede mentre stai facendo altri progetti".
Evidentemente la moglie del Sindaco è una estimatrice di John Lennon, il quale scrisse in una sua canzone: "life is what happens to you while you're busy making other plans". :-)
RispondiElimina:-)
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