30 settembre 2015

Galaxy ed emergenza abitativa: la risposta del Sindaco

Venerdì scorso ho preparato una domanda di attualità sulla vicenda del Galaxy, poichè non è ancora chiaro se le persone che potrebbero esservi trasferite siano solo in stato di bisogno o anche occupanti abusivi di stabili.

Cerchiamo intanto di capire quali siano i percorsi che il comune ha messo in atto per fare fronte all'emergenza abitativa. Con la delibera di giunta PG. N. 11382/2014 a gennaio 2014 vengono ribaditi i criteri e le modalità di intervento "RELATIVAMENTE A SITUAZIONI DI PARTICOLARE EMERGENZA ABITATIVA". In primis saranno "utilizzati primariamente alloggi esclusi dalla normativa di E.R.P. di proprietà comunale e alloggi di E.R.P. non utilizzabili per le assegnazioni su graduatoria, in quanto inferiori alla metratura minima stabilita di mq 28,0, nella disponibilità del Settore Servizi per l’abitare". Poi "la facoltà di utilizzo eccezionale e residuale di una quota parte, non superiore al 10%, di alloggi di E.R.P. disponibili [...] per le assegnazioni su graduatoria". Tutte queste saranno solo "concessioni provvisorie triennali, non convertibili in assegnazioni definitive finalizzate alla soluzione temporanea di dette situazioni". In questa delibera nulla si dice nel caso in cui gli alloggi comunali non siano sufficienti a soddisfare i bisogni di coloro che sono in emergenza abitativa. Nell'allegato a questa delibera sono enunciati i criteri di assegnazione e quali requisiti debbano avere le i "nuclei in situazione di particolare emergenza abitativa". Il punto 3 comma a) recita: "possesso dei requisiti di accesso all’E.R.P. secondo la vigente normativa in materia". Basta questo punto a lasciare fuori per 10 anni dalla graduatoria tutti coloro hanno occupato abusivamente un immobile.


A settembre 2014 (quando ormai le occupazioni proliferavano in larga misura) la Giunta comunale prende atto dell'insufficienza dell'offerta che è in grado di proporre e lancia un "appello alla città per fronteggiare l'emergenza casa: istituzioni pubbliche e soggetti privati potranno concedere in uso temporaneo i propri immobili sfitti all'Amministrazione comunale che ne assume la responsabilità e si fa garante rispetto ai contratti di affitto con gli inquilini". In questo appello si citano espressamente le occupazioni, da una parte le si condanna sottolineando che "non possono essere la modalità con cui l'amministrazione comunale facilita e/o avvalla la risoluzione del tema sfratti" e dall'altra si ripropone di "ricostruire percorsi possibili di rientro nella legalità per famiglie che di questo hanno bisogno".  Quindi di fatto il Comune si ripropone di sanare in un qualche modo le situazioni di illegalità. In questo modo sembra che il Comune voglia porsi al di sopra della magistratura e voglia aggirare le stesse regole che lui stesso si è dato.
Per semplificare: se io rubo perchè ho fame, posso godere delle attenuanti, ma il reato lo ho commesso. Se io occupo perchè ho perso la casa, posso godere delle attenuanti, ma il reato lo ho commesso lo stesso. E se a causa di quel reato non posso accedere all'edilizia pubblica e di conseguenza agli alloggi di transizione, non è chiaro come la Giunta intenda ricostruire percorsi di rientro della legalità senza cadere in una sanatoria come espresso nel punto c) a pag. 5 dell'appello che recita "inserire nel progetto di protezione abitativa famiglie per le quali si parta unicamente dalla lettura dei loro bisogni sociali a cura dei servizi comunali", detto in altre parole se hanno occupato facciamo finta di niente. Sarebbe molto meno ipocrita ammettere di avere sottovalutato la situazione e di non averla saputa gestire a tal punto che numerose famiglie si sono trovate costrette ad occupare per non stare sotto ad un ponte. La dimostrazione del fallimento e dell'incapacità di questa Amministrazione sta anche ad esempio nell'apertura da parte del Social Log di uno sportello per il diritto all'abitare, diritto che dovrebbe essere garantito dalle istituzioni e dalla Costituzione e non attraverso le occupazioni.
Rimane quindi da capire la legittimità e regolarità di questo percorso che è in contrasto con la delibera di gennaio 2014 precedentemente citata. E rimane da capire questi nuclei, una volta terminata la permanenza negli alloggi di transizione, dove andranno. La delibera di gennaio 2014 era propedeutica ad attivare per loro un percorso per l'inserimento nelle graduatorie ERP, ma se questi nuclei hanno occupato non possono essere inseriti in graduatoria, quindi dove andranno se non saranno in grado di pagare un affitto ad equo canone? Torneranno di nuovo nel girone delle occupazioni abusive? I provvedimenti di questa Giunta mostrano una miopia cronica nell'affrontare questo problema, si mette una toppa oggi senza pensare al buco di domani.

Ma veniamo alla risposta del Sindaco riportata qui sotto in versione integrale:


La risposta è un controsenso in ogni sua frase. Non entrerà chi ha occupato abusivamente senza averne titolo. Quindi esistono titoli per commettere dei reati e occupare abusivamente?  Non aggiungo altro.

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