Leggo il programma di Merola, gli avversari vanno conosciuti, e noto con immenso stupore il punto 8 delle azioni prioritarie:
“8. Aziende insalubri
Ci impegniamo a lavorare per la soluzione definitiva
dei conflitti generati da aziende insediate a Bologna da decenni la cui
attività è ormai del tutto incompatibile con la vita urbana e la tutela
ambientale, come la Sintexcal e la Valli Zabban: la di queste aziende non è rinviabile....”
Dopo anni di lotte dei comitati c'è da esultare.... ma io esulto molto sottovoce …
1) Le osservazioni al POC presentate dal Comitato Salute Pubblica Noce durante la Giunta Cofferati, chiedevano anche la delocalizzazione di Valli Zabban
e Coop Costruzioni (solo per l'impianto di conglomerati bituminosi) per
rendere operativa l'ipotesi di realizzazione della Città del Reno
prevista dal PSC del Comune di Bologna. L'allora Assessore
all'urbanistica Virginio Merola risponde:
“Riassunto - Osservazione del Comitato di cittadini salute pubblica NOCE
L'osservante
chiede che all'articolo 62 venga escluso l'insediamento di nuove
attivita' industriali/artigianali insalubri di prima classe ai sensi
delle norme vigenti e che su quelle esistenti possano essere effettuati
solo interventi di manutenzione ordinaria senza ulteriore ampliamento
dell'attività.
2) L'Assessore provinciale all'ambiente Emanuele Burgin del PD ha
in più di un'occasione asserito che non ci sono presupposti per
valutare una delocalizzazione di Valli Zabban. L'ultima occasione in cui
lo ha ricordato è stata la Commissione Ambiente del 6 aprile 2011. Di
seguito le sue parole tratte dalla registrazione della seduta:
“Però confermo che sulla Valli Zabban non c’è nessuna azione di delocalizzazione
in corso. L’abbiamo detto un milione di volte, ma lo ripeterò, perché:
1) la delocalizzazione è competenza urbanistica e quindi principalmente
in capo ai Comuni, quindi io auspico che tutti coloro che chiedono la
delocalizzazione della Valli Zabban nella prossima campagna elettorale
del Comune di Bologna scrivano che vogliono fare la delocalizzazione
della Valli Zabban e dicano dove la vogliono mandare, perché la
delocalizzazione con solo il punto di partenza ma non il punto di
origine è un ragionamento incompleto; 2) il terreno della Valli Zabban urbanisticamente parlando non vale assolutamente niente perché non è edificabile,
l’azienda è preesistente, quindi c’è un elemento di criticità notevole,
perché è noto che le delocalizzazioni si fanno se c’è un quadro
economico che l’azienda può sostenere. Nel caso in oggetto, se il terreno d’origine non vale assolutamente niente, la delocalizzazione è un fatto un po’ complicato. Però io non mi occupo di urbanistica e non sono candidato alle prossime elezioni del Comune di Bologna.”
E rincara la dose nell'intervento di fine seduta:
“mi
si dica come si fa a mandare le aziende altrove, perché semplicemente
dirlo e non dare qualche concretezza in più è evidentemente un tipo di esercizio dialettico al
quale è facilissimo indulgere. In questo senso il rilievo politico che
facevo sulla responsabilità urbanistica e sulle imminenti elezioni.”
3) Nella medesima seduta consiliare, l'ex Presidente del Quartiere Navile Claudio Mazzanti, ribadisce anche lui l'impossibilità della delocalizzazione di Valli Zabban:
“Lì ci sono delle attività industriali che sono nate … prima della guerra. La Valli Zabban
è una di queste … realizzate e costruite all’interno della golena
primaria del fiume Reno … cosa che inspiegabilmente nel 1936 fu fatta
quando c’era un Regio Decreto del 1924 che impediva la vendita dei
terreni demaniali. Lo dico questo perché diventa fondamentale e
importante nel percorso della delocalizzazione, cioè cosa vuol dire?
Facciamo un esempio: … la Sintexcal del quartiere Reno, in quanto le
aree di quell’oggetto sono trasformabili urbanisticamente e hanno un
valore primario … Bene, dove questo non avviene, essendo il valore
intrinseco nell’attività produttiva e non nell’area dove questa attività
viene svolta, è ovvio ed evidente che se domani mattina la Valli Zabban
chiude la propria attività, il valore della Valli Zabban è zero. Il valore della Valli Zabban è un valore Valli Zabban che è intrinseco alla produzione che produce. Questo è importante e fondamentale per partire ...
Allora il problema è ... se non c’è una controparte che ha di là un
valore territoriale, diventa difficile. Lo dico questo perché occorre da
questo punto di vista marciare compatti su questo, perché sennò rischiamo di ritrovarci nelle stesse identiche condizioni.”
Ecco, appunto: marciare compatti. Mi chiedo se Mazzanti abbia letto il programma del suo Candidato Sindaco.
Quindi da una parte abbiamo Merola Assessore Comunale all'urbanistica, Burgin Assessore Provinciale all'ambiente, Mazzanti Presidente Quartiere Navile, che dicono no alla delocalizzazione di Valli Zabban. Dall'altra abbiamo lo stesso Merola candidato Sindaco che scrive sul suo programma si alla delocalizzazione e Mazzanti stesso, che è tra i suoi candidati consiglieri, contemporaneamente dice che diventa difficile.
Ora,
che lo dica il MoVimento 5 Stelle che è all'opposizione, che
quell'azienda va delocalizzata ci sta. Ma che lo dica Merola, il quale
fino a poco tempo fa asseriva il contrario come il suo fedele scudiero
Mazzanti e come continua a sostenere Burgin Assessore del suo stesso
partito, suona un po' stonato.
In
tutti i casi il MoVimento 5 Stelle è pronto a sollecitare e sostenere
Merola, qualora venisse eletto Sindaco, a mantenere le sue promesse in
merito alla delocalizzazione di Valli Zabban.
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