16 aprile 2011

Federica Salsi: perchè mi candido?

Perché mi candido…

Ho letto Gomorra, di tanto in tanto dovevo chiuderlo e metterlo via. Mi trovavo con gli occhi pieni di lacrime e non riuscivo più a leggere….
Ho letto La Casta, di tanto in tanto dovevo chiuderlo e metterlo via. Accidenti se mi arrabbiavo. Di tutte le porcate raccontate in quel libro, quella che ha reso meglio e in maniera comprensibile l’idea della dimensione di schifo dei nostri governanti fu il buono spesa mensile di € 150 dato alle parlamentari per andare a farsi i capelli…. Perbacco mi sono detta, ma io quella cifra non la spendo nemmeno in un anno!!!


Poi mia figlia, quando aveva 9 anni, un giorno mi ha chiesto: Mamma, ma non si possono mettere in galera quelli che fanno leggi come il Lodo Alfano? Ne avevano parlato a scuola…. Allora le ho risposto: Ci stiamo lavorando. Potevo mai dire ad una bambina di 9 anni che quelle persone che si stavano facendo quelle leggi dovevano già essere in galera e facevano quelle leggi proprio per non andarci? Ho mandato giù i bocconi amari di Gomorra, de La Casta, de L’odore dei Soldi e di tutti gli altri capolavori che raccontano l’altra Italia a coloro che vogliono aprire gli occhi. Ho rimboccato le maniche e ora sono qua. Non è stato facile decidere di candidarmi, la mia vita, se sarò eletta (possibilità tutt'altro che remota), cambierà significativamente. E attaccata alla mia vita c'è quella di altre quattro persone, più un'azienda, anche quella fatta di persone....
Un evento in particolare ha segnato il punto di svolta. Woodstock 5 Stelle a Cesena, a settembre 2010. A Woodstock ho osservato … ho scrutato … ho respirato un mondo diverso, diverso da quello a cui siamo abituati tutti i giorni, un mondo che non mi appartiene e nel quale a volte sto veramente scomoda. Temevo problemi di ordine pubblico a Cesena, temevo che si potesse trasformare in un rave party di ultima … invece
Mi ha colpito la civiltà delle persone, di quelle migliaia di persone (qualche decina per la digos) che hanno riempito il prato, le tende, i camper. Sono andata nel WC chimico: non c’era puzza, non c’erano schizzi e c’era la carta igienica. Alla zona tende eravamo stipati, non c’era una carta per terra … chiecchericcio, risate, battute niente urla, liti, scazzi, solo qualche madonna piovuta dal cielo… Alessandro ha portato la carne, io avevo pane e affettato, Nicola aveva il vino. Eravamo sul prato a preparare il cibo messo in comune. Mano a mano che le persone si aggregavano, aggiungevamo qualche stuoia in terra. Ognuno metteva “in tavola” quello che gli era rimasto nello zaino e alla fine abbiamo mangiato in 15, sorridendo, seduti per terra rannicchiati dietro l’ombra di qualche tenda o sotto il sole cocente. Chi ha scelto di mangiare al ristorante allestito dentro al parco ha formato una, lunga, ordinata e paziente fila.
E’ questo il mondo in cui vorrei vivere, è questo il mondo che vorrei lasciare ai miei figli, è questo il mondo che dobbiamo fare uscire da quel magico Woodstock, che dobbiamo fare uscire dai forum, che dobbiamo fare uscire da noi stessi: “abbiamo ancora molto e tanto da dare, non siamo leader, non siamo un canditato, non dipendiamo da una linea politica, siamo una comunità di idee che ribolle e dilaga in ogni dove”, ha commentato Alessandro.

P.S. Mia figlia un giorno mi ha chiesto come era andata a finire la storia del lodo Alfano. Le ho spiegato che non era passato ma che era in programma un’altra legge per evitare i processi.
Allora mi chiede: Mamma, Berlusconi ha dei figli?
Le rispondo: Si, cinque.
Lei ci pensa un po’ su e poi commenta, a metà tra il disprezzo e la preoccupazione: Socci che bell’esempio che gli da!
SIAMO NOI IL CAMBIAMENTO CHE VOGLIAMO, CON IL NOSTRO ESEMPIO NELLA VITA QUOTIDIANA.

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