16 gennaio 2012

INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA SALSI SU: VICENDA CITTADINANZA ONORARIA A CANCELLIERI - INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA SALSI SU: DICHIARAZIONI DEL SINDACO E VICENDA LOMBARDELLI, ATTI ILLEGITTIMI


Grazie Presidente, li tratterò in maniera congiunta per cui faccio un unico intervento riferito ad entrambi gli interventi di inizio seduta. In questi giorni è stata data ampia attenzione mediatica alla vicenda della cittadinanza onoraria, da conferire all’attuale Ministro dell’Interno Cancellieri, nonché ex Commissario straordinario di Bologna. Sono state usate parole molto forti nei confronti del Consiglio, da parte sia del Sindaco che della Presidente Lembi. Non condivido questo tipo di attacco al Consiglio che va molto oltre la critica verso chi dissente, ma non voglio cadere in quello che io ritengo essere un sistema per spostare l’attenzione su questioni che si prestano alla facile trattazione, o alla facile polemica o alla facile presa di posizione.
È una sorta di arma di distrazione di massa, infatti possiamo discutere per ore per dirci se siamo d’accordo o meno con il dare la cittadinanza onoraria alla Cancellieri, sarebbero tutte opinioni legittime, pur nella loro diversità, ma sulle quali non è detto che ci sia per forza una condivisione totale. Fioccano, infatti, pagine e pagine di giornali e, tutti ne parlano perché tutti hanno una propria opinione sulla vicenda. Tutta questa attenzione, questi toni esagerati però fomentano la polemica e tolgono attenzione a questioni più delicate e complesse, come ad esempio la contemporanea vicenda Lombardelli. Vicenda ancora molto lontano dall’essere chiarita, non so forse questa vicenda ha meno appeal da parte dell’opinione pubblica perché è più complicato informarsi, perché è più complicato approfondire questo tema. Se è vero, come ci ha oggi detto la Dottoressa Iannucci, che il potenziale danno erariale è decisamente – come lo ha definito lei – irrisorio, non è altrettanto vero però, che lo sarebbe stato se non vi fosse stato l’intervento tempestivo di una denuncia. Diversamente sarebbero passati cinque anni e l’Amministrazione avrebbe continuato a pagare, probabilmente, soldi in più rispetto a quelli che avrebbe dovuto corrispondere. Poi c’è ancora un altro nodo da sciogliere, quello legato a quando l’Amministrazione è entrata in possesso del curriculum di Lombardelli, all’interno del quale è specificato il suo reale titolo di studio. Lombardelli ha asserito di aver comunicato, immediatamente, agli Uffici il suo titolo di studio, quindi è presumibile desumere che parlasse riferendosi al momento dell’assunzione. Gli Uffici, dunque, sapevano del titolo di studio, che era una licenzia professionale, e hanno proceduto comunque con un inquadramento di livello D, quando quello pertinente a questo tipo di titolo di studio avrebbe dovuto essere una A o una B al massimo. Ho avuto oggi la risposta a questa mia interrogazione, dove chiedevo che documentazione avesse presentato Lombardelli per attestare i suoi titoli di studio. La risposta all’interrogazione dice che la documentazione presentata da Lombardelli, al momento dell’assunzione, è quella già spedita alla I Commissione, quindi unicamente il curriculum contenente l’esatto titolo di studio di Lombardelli. Già all’epoca della sua assunzione quindi, si sapeva esattamente quale era il suo titolo di studio. Io temo che in seguito a queste informazioni si aprano altri scenari giudiziari, infatti la Procura sta indagando e la Procura non si occupa di danni erariali. Poi c’è un altro tema secondo me sempre drammatico, legato sempre a questa vicenda, gli atti firmati dall’ex Capo di Gabinetto che non sono legittimi. Il Segretario Uguccioni in questo è stato estremamente chiaro, ha spiegato la differenza tra atti illegittimi e illegali, però io credo che questa situazione – se non altro – denoti una gestione e un’interpretazione estremamente fantasiosa per quanto attiene la lettura delle procedure e dei regolamenti, e temo che non sia di ampia garanzia per il nostro operato. Allo scopo di tutelarmi, poiché oggi andrà in votazione una delibera che vede l’approvazione di una modifica di un regolamento legato alle insegne dei negozi, poiché io lavoro in una ditta che produce questo tipo di insegne, e che potrebbe avere una sorta di benefit dalla modifica di un regolamento che di fatto prevede la sostituzione di alcune aziende, ho chiesto al Segretario Uguccioni questo conflitto di interessi come potevo gestirlo all’interno dell’Aula. Il Segretario ha spiegato che è un conflitto indiretto e che non vi è l’obbligo dell’astensione. Poiché le interpretazioni dei regolamenti e delle leggi sono estremamente fantasiose, a seconda di che cosa ci interessa fare emergere o meno, ho scelto di non partecipare alla discussione e alla votazione di questa delibera.

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