La decisione del Comitato dei
Garanti sulla inammissibilità del quesito referendario sulle scuole
private paritarie dell'infanzia ci sembra del tutto infondata e pone un
problema sulla credibilità di alcune istituzioni della nostra Città, ma
nonostante questo riteniamo sia nostro dovere rispettarla. Allo stesso
tempo siamo molto grati ai promotori del referendum per il lavoro che
hanno svolto e che continueranno a svolgere perché venga riconosciuto il
nostro diritto di partecipazione.
Oggi esiste un evidente
scollamento tra la politica e i cittadini e gli attuali istituti di
democrazia partecipativa comunali non sembrano idonei ad arginare questo
evidente distacco. Per queste ragioni proponiamo di rendere meno
burocratico l'iter per presentare istanze e petizioni di iniziativa
popolare ed intendiamo introdurre oltre al referendum comunale
consultivo, anche quello abrogativo e propositivo, a fronte di una
richiesta di novemila cittadini. A questo scopo abbiamo già presentato
un Ordine del Giorno con una proposta di modifica dello Statuto comunale.
I problemi relativi alle
nostre scuole dell'infanzia sono ancora irrisolti nonostante lo
stanziamento dei fondi comunali a favore delle paritarie private. I 297
bambini rimasti in lista di attesa ne sono la testimonianza, ed il
compito della politica è di fare delle proposte concrete ed efficaci per
superarli. Per questo pensiamo che l'unica soluzione percorribile e
davvero risolutiva sia quella che punta alla statalizzazione delle
scuole dell'infanzia comunali e per questo ci rendiamo disponibili a
sostenere una proposta comune con la maggioranza e le altre opposizioni
da portare a Roma all'attenzione dell'Amministrazione statale.