15 febbraio 2012

O.D.G. N. 27: ORDINE DEL GIORNO PER ASSEGNARE RICONOSCIMENTO DI VALORE PREMIALE SU RESIDENZA EFFETTIVA CONTINUATA SUL TERRITORIO COM.LE PER CHI HA PRESENTATO DOMANDA DI ALLOGGIO ERP; IMPEGNARE SINDACO E GIUNTA A RELAZIONARE SEMESTRALMENTE A GRUPPI CONS. E COMM.NE CONSILIARE, SU ASSEGNAZIONI ERP DA EMERGENZA E BANDO, DECADENZE DELIBERATE E ANDAMENTO EFFETTIVO, DISPONIBILITA' ALLOGGI ERP E RISTRUTTURAZIONI DEL PATRIM. DI EDILIZIA RES.LE PUBBLICA, NONCHE' INIZIATIVE IN ESSERE NEL CAMPO POLITICHE ABITATIVE, PRES. DAL CONS. BERNARDINI E ALTRI IL 10.10.2011 - P.G.N. 238202/2011 (RESPINTO)


Grazie Presidente. Io quando ho letto quest’Ordine del Giorno del collega Borgonzoni mi è venuta in mente l’Ordine del Giorno che abbiamo trattato qualche giorno fa in Commissione presentato dal collega Castaldini, al quale il Consigliere Santi Casali ne ha presentato uno collegato volto sempre a ottenere una maggiore equità per quanto riguarda le valutazioni legate al modello ISEE. Io credo che quest’Ordine del Giorno serva proprio a questo, cioè a garantire una maggiore equità che in questo momento evidentemente da alcuni punti di vista è carente.
Io parlo raccontando un’esperienza mia di testimonianza; parlando con mia figlia mi raccontava dei suoi compagni che vengono dall’estero ed era molto stupita, perché un suo compagno qua a Bologna abitava in una casa fondamentalmente piccola, sono in tanti e stanno anche male, perché sono un po’ uno sull’altro e poi questo suo compagno che viene da un Paese dell’est le ha fatto vedere le foto della casa che ha nel suo Paese d’origine. Fa mamma tu non puoi capire una villa splendida. Allora, io credo che questa testimonianza serva a dare ancora un supporto positivo a quest’Ordine del Giorno che vuole cercare una maggiore equità per quanto riguarda la cosa pubblica. Ora se una famiglia viene a lavorare in Italia e ha la fortuna di avere comunque una buona situazione anche nel Paese d’origine, io credo che sia doveroso tenerne conto anche in Italia. Diversamente noi favoriremmo delle persone che oggettivamente non ne hanno bisogno e le favoriremmo a scapito di altre che magari ne hanno più bisogno e magari sono anche loro connazionali. Quindi io credo che non sia un discorso da dove vengo, dove ho le case, ma un discorso legato al patrimonio nella sua interezza. Io come famiglia che patrimonio ho? Allora, nel Paese dove vado debbo avere un trattamento adeguato al patrimonio che ho; che sia cento, che sia mille io sarò trattato a seconda del patrimonio che ho e potrò usufruire dei servizi in base a degli importi stabiliti in base al reddito complessivo che ho, indipendentemente dal fatto che sia generato solo in Italia piuttosto che in un Paese estero, piuttosto che qualsiasi altra parte del globo. Da questo punto di vista mi sembra, considerato poi che l’Università già opero in questo senso, mi sembra che sia un po’ il completamento.Abbiamo già un esempio dell’Università che funziona attraverso questo sistema, estendiamolo al Comune. Poi se la normativa nazionale cercherà di essere più precisa, inserirà delle ulteriori clausole per fare in modo che effettivamente si possa lavorare con maggiore equità ben venga, ma intanto lavoriamo sul Comune di Bologna, dove noi possiamo agire. Poi il Governo avrà tutto il tempo di fare le modifiche all’ISE che serviranno.

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