Analisi di voto a Bologna:
M5S senato italia 23,79%
M5S senato bologna 17,82%
M5S camera italia 25,55%
M5S camera bologna 19,14%
6 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale
Andrea Chiarini pone l'attenzione su questa discrepanza
26 febbraio 2013
O.D.G. N. 92: ORDINE DEL GIORNO PER INVITARE I CANDIDATI DI CAMERA E SENATO A DARE PRIORITA' UNA VOLTA ELETTI, AL TEMA DEL TRASPORTO PUBBLICO ED IN PARTICOLARE AL RILANCIO DELLA BREDAMENARINIBUS, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE PIAZZA ED ALTRI IN DATA 11.02.2013 - P.G. N. 33154/2013 - O.D.G. N. 92.1: ORDINE DEL GIORNO PER CHIEDERE AI FUTURI ELETTI AL PARLAMENTO ITALIANO DI OPERARE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO E PER LA PIENA RIAFFERMAZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI DELLA BREDAMENARINIBUS PRESENTATO DAL CONSIGLIERE LO GIUDICE ED ALTRI DURANTE LA SEDUTA DI COMMISSIONE DEL 14.02.2013 - P.G. N. 36254/2013
Grazie Presidente. Io annuncio il mio voto
favorevole a entrambi gli ordini del giorno. Li ritengo entrambi strumentali e
non ho colto le differenze che ha colto il collega Facci. Sono stati entrambi
presentati a una settimana dal voto e viene fondamentalmente utilizzato il
Consiglio comunale, all’epoca, per fare campagna elettorale. Poi
successivamente uno è stato mandato in Commissione e l’altro è stato aggiunto.
Tolto questo metodo che personalmente non condivido, perché il Consiglio
comunale dovrebbe servire non per fare campagna elettorale ma oggi è servita
una Commissione per chiedere a un Presidente di un’associazione di dimettersi,
quindi ormai non mi meraviglio più dell’utilizzo improprio delle sedi
istituzionali, ma comunque comunico che condivido nella natura la proposta e
quindi entrambi gli ordini del giorno avranno il mio voto favorevole.
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22 febbraio 2013
F.A.Q. Something about me
When did you decide to join the five star movement? And what were your reasons to do so?
Era il 2008, e in Italia cadde l’ennesimo governo. Quella volta toccò a Prodi. Capii che la classe politica non era in grado di governare il paese e che era necessario impegnarsi in prima persona, poiché chi lo aveva fatto fino a quel momento aveva miseramente fallito.
Da un paio di anni leggevo il Blog di Beppe Grillo, apprezzavo le sue denunce e decisi di andare a conoscere il gruppo degli “Amici di Beppe Grillo” di Bologna. Incontrai persone che volevano occuparsi attivamente del territorio, fare qualcosa di concreto. Nel 2009 ci sarebbero state le elezioni amministrative e organizzammo la lista civica Beppegrillo.it nella quale mi candidai. Fui eletta consigliere nella circoscrizione Navile di Bologna. Il mio mandato fu brevissimo: iniziò a Luglio 2009 e terminò a Febbraio 2010 in seguito alle dimissioni del Sindaco Flavio Delbono che era coinvolto nel Cinzia-gate. Nonostante la breve esperienza capii l’importanza di essere dentro alle istituzioni per incidere veramente sulle decisioni politiche della città. Nel frattempo nacque il vero e proprio Movimento 5 Stelle. Dopo il lungo commissariamento della città durato quasi due anni, ci ripresentammo alle elezioni amministrative del 2011 e fui eletta consigliere comunale.
It was 2008, and in Italy another government fell yet. This time Prodi fell. I realized that the political class was not able to govern the country and it was necessary to engage in first person. The governament had miserably failed another time.
Era il 2008, e in Italia cadde l’ennesimo governo. Quella volta toccò a Prodi. Capii che la classe politica non era in grado di governare il paese e che era necessario impegnarsi in prima persona, poiché chi lo aveva fatto fino a quel momento aveva miseramente fallito.
Da un paio di anni leggevo il Blog di Beppe Grillo, apprezzavo le sue denunce e decisi di andare a conoscere il gruppo degli “Amici di Beppe Grillo” di Bologna. Incontrai persone che volevano occuparsi attivamente del territorio, fare qualcosa di concreto. Nel 2009 ci sarebbero state le elezioni amministrative e organizzammo la lista civica Beppegrillo.it nella quale mi candidai. Fui eletta consigliere nella circoscrizione Navile di Bologna. Il mio mandato fu brevissimo: iniziò a Luglio 2009 e terminò a Febbraio 2010 in seguito alle dimissioni del Sindaco Flavio Delbono che era coinvolto nel Cinzia-gate. Nonostante la breve esperienza capii l’importanza di essere dentro alle istituzioni per incidere veramente sulle decisioni politiche della città. Nel frattempo nacque il vero e proprio Movimento 5 Stelle. Dopo il lungo commissariamento della città durato quasi due anni, ci ripresentammo alle elezioni amministrative del 2011 e fui eletta consigliere comunale.
It was 2008, and in Italy another government fell yet. This time Prodi fell. I realized that the political class was not able to govern the country and it was necessary to engage in first person. The governament had miserably failed another time.
21 febbraio 2013
PAES, I TETTI DI BOLOGNA DALL'AMIANTO AL FOTOVOLTAICO
Bologna, 21/02/2013
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Comune di Bologna, CNA e Unindustria, mettono in atto con questo progetto iniziative concrete per rimuovere l'amianto dai tetti di Bologna e, allo stesso tempo, realizzare impianti fotovoltaici e migliorare l'isolamento termico degli edifici. Gli interventi riguarderanno il patrimonio edilizio privato e potrebbero arrivare, secondo le stime del PAES, all'installazione di 2,2 MWp di fotovoltaico, corrispondenti a circa 18.000 m2 di superficie, per un totale di 13.500.000 euro di investimenti. La filiera degli operatori coinvolti sarà trainata dalle imprese che installano impianti fotovoltaici le quali garantiranno lo smaltimento gratuito dei metri quadri di amianto destinati ad essere sostituiti dall'impianto fotovoltaico, ed eventualmente effettueranno interventi di isolamento termico. Oltre al beneficio economico derivante dal risparmio energetico e dall'energia autoprodotta, i privati che vorranno approfittare del "pacchetto" potranno contare sul fatto che le aziende aderenti al progetto sono garantite qualitativamente dai partner. Il Comune si impegna a mettere in atto azioni di agevolazione e semplificazione amministrativa oltre alla promozione attraverso i propri canali istituzionali ed il sito del PAES. |
17 febbraio 2013
Grillo e la tv, una storia tormentata. Il video del 2011: “Andate ai talk show” - Il Fatto Quotidiano
Promette di farsi intervistare in tv poi ritratta. Il dietrofront di Beppe Grillo a SkyTg24 è solo l’ultimo episodio di un rapporto tormentato con un mezzo che, complice il successo delle scorse elezioni e dello Tsunamitour, il comico e il suo guru Gianroberto Casaleggio ritengono
sempre meno funzionale al consenso elettorale. La comunicazione,
infatti, è arrivata ieri sera all’emittente tv, dopo avere riempito di
simpatizzanti 5Stelle Piazza Castello. E il comico giustifica la defezione spiegando che preferisce fare campagna elettorale “nelle piazze, fra la gente” che finora ha riempito. Da Nord a Sud.
A
tirarsi indietro è lo stesso Grillo che da mesi sconsiglia caldamente
ai suoi di partecipare ai talk show e attacca le tv, colpevoli, secondo
lui, di avere censurato la piazza gremita del suo comizio a Torino.
Ma allo stesso tempo “non si sottrae alla curiosità delle tv
straniere”, come spiega Fabio Vitale, il cronista che avrebbe dovuto
intervistarlo a Sky. Eppure, al contrario di quanto sostiene oggi, era
il 2 marzo 2011 quando il blogger, durante un incontro
col Movimento 5 Stelle in campagna elettorale per le amministrative,
istruiva i candidati in caso di elezione (vedi il filmato sotto segnalato dal nostro blogger Enzo Di Frenna). ”Quindi
vi porteranno nei talk show – spiegava – andateci decisi”. Fino a quel
momento l’unico successo elettorale erano stati i consiglieri
conquistati alle regionali 2010 in Emilia Romagna (Andrea Defranceschi e Giovanni Favia, poi espulso e confluito in Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, ndr) e Piemonte. Non c’erano ancora sindaci 5 Stelle, nè tanto meno candidati in corsa per il Parlamento.
Allora avvertiva i suoi in lista: la tv dei talk sarà inevitabile, ma vi insegno come fare. Ovvero: “Quando vi fanno delle domande scorrette voi parlate alla gente che è a casa. Quattro parole. Benissimo. S’impara”. Un invito a imparare l’arte del dibattito in tv che ha stroncato un anno dopo: ”I talk show televisivi sono un’arma contro il MoVimento 5 Stelle” (21 aprile 2012), “partecipare ai talk show fa perdere voti” (8 maggio 2012) e per di più sono “trappole”, ”il talk show ti uccide, digli di smettere” (31 ottobre 2012), fino a dire che “è fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show” (6 novembre 2012) e a minacciare che “chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo”.
I
salotti televisivi, da inevitabile proscenio dell’agone politico, nel
giro di 13 mesi sono diventati il luogo proibito, tanto da inserire il divieto di frequentarli del decalogo 5Stelle. Un diktat comparso dopo la partecipazione della consigliera del comune di Bologna Federica Salsi a Ballarò a 48 ore dal successo alle regionali siciliane che ha liquidato come “il punto G“, “l’atteso quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol“. Una apparizione tv che ha contribuito alla decisione di espellere Salsi e Favia, come era già successo a Valentino Tavolazzi.
D’altronde Grillo lo aveva annunciato. “Siamo in una guerra, con noi o contro di noi. Chi
si fa troppe domande sulla democrazia interna, prego andare. E andrà”.
Anche per parte sua Favia era stato al centro di polemiche televisive
insieme al consigliere piemontese Davide Bono per aver acquistato con i soldi pubblici spazi informativi sulle emittenti locali. Una bufera sulla quale due giorni dopo era intervenuto lo stesso Grillo: ”Pagare per andare in televisione per il Movimento 5 Stelle è
come pagare per andare al proprio funerale, anche se è certamente
lecito” e ribadendo che “i soldi pubblici e il Movimento 5 stelle sono
inconciliabili”.
Oggi arriva l’ultima stoccata con il dietrofront a SkyTg24, ma non è la prima defezione. Se in questo caso si è sottratto in toto al confronto, il 1 aprile 2009 aveva accettato di partecipare alla tramissione Exit su La7 condotta da Ilaria D’Amico,
ma ha abbandonato il collegamento dopo 20 minuti, nell’incredulità
della conduttrice e degli ospiti in studio. Tutti politici. Era stato
chiamato per discutere dei referendum e in particolare di quello
sull’acqua. Ma ha preferito andarsene.
L’ultimo attacco alla tv, prima del niet a SkyTg24 è arrivato ieri a Tgcom24,
“reo” di avere mandato la pubblicità durante la diretta streaming dello
Tsunami tour da Torino quando Grillo aveva invitato l’operatore a
riprendere la piazza. A spiegare al comico che non si trattava di
censura è intervenuto il direttore Mario Giordano:
“Caro Grillo – scrive sul sito – [...] ti ricordo che se ieri, anche sul
tuo sito Internet, lo Tsunami Tour è potuto andare in onda per lunghi
tratti è solo perché Tgcom24 (unica rete nazionale) lo stava
trasmettendo in diretta integralmente (salvo le pause pubblicitarie che
per una tv commerciale sono vitali, come tu sai fin dai tempi dello
yogurt). [...]. E per quanto riguarda la piazza tutti i telespettatori e
gli utenti Internet avranno potuto apprezzare l’abbondanza di immagini
con cui l’abbiamo documentata, per tutta la giornata di ieri e anche di
oggi”.
14 febbraio 2013
Biglietto autobus, non sempre si riesce ad acquistarlo
Ora sono in commissione mobilità con un'udienza conoscitiva sulle modalita' di emissione di titolo di viaggio a bordo dei mezzi TPER.
Spesso capita che a terra non si riesca ad acquistare il biglietto (tabaccherie o edicole lontane delle fermate dei bus, che hanno finito i biglietti o sono chiuse) e allora l'unica alternativa è a bordo dove invece che 1,20 euro costa 1,50 ma se non li hai spicci paghi 2 euro e non hai il resto. Oppure le macchinette a bordo sono rotte. Una proposta potrebbe essere quella di fare emettere i biglietti all'autista. Oppure mettere delle biglietterie automatiche alle fermate (ma pare che questa soluzione sia impraticabile per via degli atti di vandalismo …. strano i parcometri sono in tutti gli angoli delle strade per fare pagare il parcheggio agli utenti).
Ma c'è una mia proposta e del collega Lorenzo Sazzini per poter acquistare il titolo di viaggio attraverso il cellulare. Proposta approvata da Consiglio comunale ma che ancora non trova realizzazione.
06 febbraio 2013
Le verità choc su Casaleggio. Tutto quello che Grillo non dice
di Antonio Amorosi
Boom della nostra VIDEOINCHIESTA su Gianroberto Casaleggio.
Le verità nascoste sul duo (Grillo/Casaleggio) che vuole “moralizzare” l’Italia. L’inchiesta mostra come il Movimento 5 Stelle sia la riproduzione del modello di business dell’ex società di Casaleggio e non il frutto della spontaneità degli attivisti. Con un’intervista esclusiva a un Project Manager che ha lavorato per anni con “il cervello di Grillo” e che conosce già l’epilogo dei progetti del “guru”. E’ Casaleggio che comanda nel Movimento, sostengono tutti gli attivisti espulsi. Ma del passato del “guru” di Grillo si sa ben poco. Per l’ex comico è un ottimo manager. Pochi però sanno perché fu allontanato dalla vecchia società che gestiva, la Webegg spa-Telecom. Nell’ ‘azienda vigevano dei comandamenti e c’era addirittura una stanza a forma di uovo spaziale, visibile nella sede di Bologna, dove il guru si riuniva per sentirsi nel futuro.
Ed ecco dove finiranno i 50 milioni di euro pubblici (ora diventati 81) che arriveranno ai futuri gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Boom della nostra VIDEOINCHIESTA su Gianroberto Casaleggio.
Le verità nascoste sul duo (Grillo/Casaleggio) che vuole “moralizzare” l’Italia. L’inchiesta mostra come il Movimento 5 Stelle sia la riproduzione del modello di business dell’ex società di Casaleggio e non il frutto della spontaneità degli attivisti. Con un’intervista esclusiva a un Project Manager che ha lavorato per anni con “il cervello di Grillo” e che conosce già l’epilogo dei progetti del “guru”. E’ Casaleggio che comanda nel Movimento, sostengono tutti gli attivisti espulsi. Ma del passato del “guru” di Grillo si sa ben poco. Per l’ex comico è un ottimo manager. Pochi però sanno perché fu allontanato dalla vecchia società che gestiva, la Webegg spa-Telecom. Nell’ ‘azienda vigevano dei comandamenti e c’era addirittura una stanza a forma di uovo spaziale, visibile nella sede di Bologna, dove il guru si riuniva per sentirsi nel futuro.
Ed ecco dove finiranno i 50 milioni di euro pubblici (ora diventati 81) che arriveranno ai futuri gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle.
04 febbraio 2013
Cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati
Stiamo
votando un Ordine del Giorno per "conferire, come atto simbolico, la
cittadinanza onoraria ai bambini nati e residenti a Bologna figli di
immigrati stranieri quale auspicata premessa di un effettivo
riconoscimento della cittadinanza italiana da parte della legislazione
nazionale."
Voglio leggere, interpretare, questo atto simbolico per il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati come un atto di importante e capillare sensibilizzazione: siamo tutti uguali di fronte alla vita.
Deve essere chiaro, soprattutto a coloro i quali ne saranno insigniti e alle loro famiglie, che è un simbolo, ma che fa parte di un percorso più ampio, un percorso per sollecitare una riforma della legge 91/1992, una riforma che va nella direzione della convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Secondo l’attuale legge italiana, il minorenne nato in Italia diviene titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che deve essere rinnovato fino alla maggiore età. Ma questo è in contrasto con la legislatura italiana stessa, che ha recepito la convenzione sui diritti dell’infanzia con la legge 176/1991.
Questo atto simbolico servirà al governo, qualunque esso sia, per capire quale sia la direzione da prendere.
Il mio voto sarà favorevole.
Altre info sul sito dell'Unicef
dal Consiglio Comunale il mio intervento.
Voglio leggere, interpretare, questo atto simbolico per il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati come un atto di importante e capillare sensibilizzazione: siamo tutti uguali di fronte alla vita.
Deve essere chiaro, soprattutto a coloro i quali ne saranno insigniti e alle loro famiglie, che è un simbolo, ma che fa parte di un percorso più ampio, un percorso per sollecitare una riforma della legge 91/1992, una riforma che va nella direzione della convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Secondo l’attuale legge italiana, il minorenne nato in Italia diviene titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che deve essere rinnovato fino alla maggiore età. Ma questo è in contrasto con la legislatura italiana stessa, che ha recepito la convenzione sui diritti dell’infanzia con la legge 176/1991.
Questo atto simbolico servirà al governo, qualunque esso sia, per capire quale sia la direzione da prendere.
Il mio voto sarà favorevole.
Altre info sul sito dell'Unicef
dal Consiglio Comunale il mio intervento.
O.D.G. N. 24: ORDINE DEL GIORNO SUL CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AI BAMBINI, FIGLI DI IMMIGRATI, NATI IN ITALIA E RESIDENTI A BOLOGNA, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE BARCELÒ ED ALTRI IN DATA 9.7.2012 - P.G. N. 168658/2012 (INIZIO TRATTAZIONE)
Grazie Presidente. Voglio interpretare questo atto simbolico per
il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati come un
atto di importante sensibilizzazione capillare sul nostro territorio volto a
far comprendere che siamo tutti uguali di fronte alla vita. Deve essere chiaro,
ovviamente, che questo atto è un simbolo che fa parte di un percorso che dovrà
servire a sollecitare una riforma dell'attuale legge 91 del '92 che è tuttora
vigente, legge che regola il diritto di cittadinanza. Una riforma che deve
andare nella direzione della convenzione dell'ONU sui diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza. Infatti, secondo l'attuale legge il minorenne nato in Italia
diventa titolare di un permesso di soggiorno temporaneo. Questo permesso di
soggiorno temporaneo deve essere rinnovato fino alla maggiore età, ma questo
meccanismo, questo modo di agire che prevede la legge italiana in realtà è in
contrasto con la legislatura italiana stessa, che ha recepito la convenzione
sui diritti dell'infanzia con la legge 176 del '91.
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