Grazie Presidente. Bologna dell’innovazione
e dei diritti. L’innovazione tecnologica è il fondamentale supporto per una
partecipazione fatta di strumenti veri e di opportunità di influire sulle
scelte. Vogliamo una Bologna intelligente, tecnologica e fortemente connessa,
identità digitale a tutti i cittadini nel pieno rispetto della democrazia e dei
diritti, offrire il massimo dei servizi e di velocità a chi lavora.
All’innovazione tecnologica va affiancata una coraggiosa innovazione
democratica. Lo spazio urbano deve essere luogo di effettivo esercizio dei
propri diritti di cittadinanza, di partecipazione alle scelte amministrative,
di esercizio di legalità, di sicurezza come condizione in cui condurre in modo
sereno la propria vita.
Pensiamo al Comune di Bologna come un luogo aperto,
dove la trasparenza delle scelte amministrative, la valorizzazione degli
istituti di partecipazione, la promozione di merito e competenze, il ricambio
generazionale siano gli assi portanti di un rinnovamento della politica, e
potrei proseguire. Ricordo ai colleghi della Maggioranza che questo è il loro
programma. Ora mi spieghino i collegi Consiglieri come il nostro Ordine del
Giorno che invita, impegna a istituire questo tipo di referendum sia in
contrasto con il loro programma, programma che il Sindaco ha presentato,
programma che loro hanno sottoscritto sia come Partito Democratico, sia come
lista Frascaroli. Allora, mi venga spiegato quali sono i motivi osativi a un
voto favorevole del nostro Ordine del Giorno, perché se io leggo questo
programma, l’unica cosa che capisco è che il Partito Democratico vuole
aumentare quelli che sono gli strumenti di partecipazione diretta dei
cittadini, e gli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini sono anche
il referendum abrogativo e propositivo che noi stiamo proponendo. Quindi a meno
che non hanno le idee chiare sul programma che hanno sottoscritto e sul
programma che hanno appoggiato e votato, mi diano informazioni, mi diano
motivazioni valide per votare no alla nostra proposta, perché diversamente
l’unica cosa che io posso pensare è che non abbiano le idee chiare sul
programma che il loro Sindaco sta portando avanti con questo mandato.
Grazie Presidente. Ci tengo a rileggere le
parole del collega Piazza, del suo intervento di inizio seduta: “La questione
TAV sta ribadendo con forza un
importante concetto, la democrazia e la partecipazione oggi deve essere
concreta”. Ora, noi con quest’ordine del giorno stiamo di fatto proponendo in
maniera concreta una forma di partecipazione diretta per i cittadini,
l’istituzione del referendum abrogativo e del referendum propositivo,
sicuramente è una forma di partecipazione diretta. Questo Comune, lo ricordava
anche il collega Tomassini, cioè ha voglia di partecipare, lo testimoniano
comunque tutti gli incontri che si stanno facendo appunto sul Piano di
Pedonalità, oppure gli incontri sui laboratori di urbanistica partecipata o
altre cose. Io credo che, sia fondamentale cogliere questa volontà di
partecipazione, che i cittadini in questo momento ci stanno facendo vedere e
concretizzarla e quindi sfruttare questa proposta per concretizzarla. Noi
abbiamo già parlato di questo ordine del giorno in Commissione, abbiamo già
avuto modo di approfondirlo e mi fa un po’ specie che si arrivi in Consiglio
comunale, senza che, non ci siano ancora le idee chiare, senza che ci siano
ancora dubbi, referendum sì, referendum no, ma dobbiamo studiare la modalità di
inserirlo nello Statuto. Credo che, una cosa sia la forma e una cosa sia il
contenuto. In questo momento noi stiamo parlando di un contenuto. Vogliamo inserire
all’interno dello Statuto del Comune di Bologna un contenuto e il contenuto
sono il referendum abrogativo e il referendum propositivo. Ora, diamo un indirizzo alla Commissione che dovrà
lavorare su questi temi in maniera precisa, cioè diciamogli vogliamo che la
Commissione lavori sul referendum propositivo e abrogativo. Non possiamo
demandare alla Commissione un ulteriore lavoro istruttorio, per decidere se
inserire il referendum abrogativo, il referendum propositivo, no, uno sì,
l’altro no, ma come e quando. Noi diamo un indirizzo alla Commissione, gli
diciamo Commissione lavora su questo preciso indirizzo politico, referendum
abrogativo e referendum propositivo, poi la Commissione stabilirà i modi, i
tempi, le percentuali e stabilirà tutta una serie di cose e probabilmente ci
sarà bisogno di fare un’istruttoria anche insieme agli uffici per capire
esattamente i regolamenti, come integrarli, ma adesso non stiamo facendo quel
lavoro organico, al quale prima faceva riferimento il collega Lo Giudice. Non è
che si vuole rompere o rovinare l’organicità del nostro Statuto, si sta dicendo
che, è necessario mettere mano allo Statuto inserendo questi due ordini del
giorno, poi l’organicità verrà appunto studiata, strutturata all’interno della
Commissione Affari Istituzionali e all’interno di questa sub Commissione, che
dovrà, a questo punto, una volta che avrà ricevuto mandato dal Consiglio
sull’indirizzo da perseguire, portare a compimento quest’indirizzo. Io
francamente trovo abbastanza singolare che, il Partito Democratico, che
trattasi di democrazia, ce l,o hanno anche nel nome, abbia dei dubbi
sull’inserimento nello Statuto di un’ulteriore forma di democrazia. Mai più mi
sarei immaginata di arrivare in quest’aula e dover discutere su questa cosa
qua, soprattutto non mi sarei mai immaginata di doverlo discutere con il
Partito Democratico, perché io ritengo che una forza che vanta di essere
democratica, non lo faccia solo con il nome, ma lo faccia anche con i fatti e
questa è una proposta concreta per dimostrare con i fatti che si vuole essere
democratici per davvero. I casi sono due o il Partito Democratico di fatto non
ha ancora chiare le idee, se vuole realmente inserire nello Statuto del Comune
di Bologna, il referendum propositivo e il referendum abrogativo, sennò
diversamente io non mi riesco a spiegare questo continuo tergiversare su una
proposta che è destramente semplice, su una proposta che, voglio dire, abbiamo
avuto tutto il tempo di approfondire in Commissione, con dati, una proposta
che, non è passata in Consiglio comunale tre ore dopo lo svolgimento della
Commissione, cioè di fatto chi voleva approfondire, lo poteva fare. Mi rimane
proprio questo dubbio: perché, proprio chi nel suo nome, nel nome del suo
partito, ha la parola democrazia, in realtà nel momento in cui gli si offre
su un piatto d’argento, la possibilità
di fare democrazia concretamente nicchia. Credo che, se ci sono delle
difficoltà sull’affrontare questo argomento, forse bisogna fare un po’ più chiarezza,
capire esattamente che cosa si intende per democrazia, perché a mio avviso non
mi sembra che l’inserimento di una modalità di referendum sia una cosa così
sconvolgente, almeno che, non si sia d’accordo con la natura di quei referendum
stessi, perché se non si è d’accordo con la natura di quei referendum stessi,
posso capire che si tergiversi. Se di fatto, come mi sembra di avere sentito
dagli interventi dei Consiglieri, da un punto di vista politico si è d’accordo
con i referendum, non vedo perché dover posticipare ulteriormente e demandare
ulteriormente alla Commissione, un ulteriore decisione se inserirli o meno. Ora
decidiamo di inserirli, la Commissione studierà tempi, modi, regolamenti e
quanto altro, per poter far sì che l’indirizzo politico, che ora stiamo dando,
diventi un indirizzo esecutivo, abbia un’esecutività una volta eseguito il
voto.
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