05 marzo 2012

O.D.G. 7: ORDINE DEL GIORNO RELATIVO ALLA PROPOSTA DI MODIFICA DELLO STATUTO COMUNALE APPROVATO CON DELIBERA C.C. DEL 17.06.91 E SUCCESSIVE MODIFICHE, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE PIAZZA E ALTRI IN DATA 22.06.2011 - P.G. N. 154332/2011 (RESPINTO) - ORDINE DEL GIORNO TESO A VALUTARE L'IPOTESI DI INTRODURRE, NELLO STATUTO COMUNALE, L'ISTITUTO DEL REFERENDUM ABROGATIVO E PROPOSITIVO, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE LA TORRE E ALTRO NELLA SEDUTA DEL 05 MARZO 2012 E APPROVATO NEL CORSO DELLA SEDUTA STESSA - O.D.G. 7.1 P.G. N. 55774 (APPROVATO)


Grazie Presidente. Bologna dell’innovazione e dei diritti. L’innovazione tecnologica è il fondamentale supporto per una partecipazione fatta di strumenti veri e di opportunità di influire sulle scelte. Vogliamo una Bologna intelligente, tecnologica e fortemente connessa, identità digitale a tutti i cittadini nel pieno rispetto della democrazia e dei diritti, offrire il massimo dei servizi e di velocità a chi lavora. All’innovazione tecnologica va affiancata una coraggiosa innovazione democratica. Lo spazio urbano deve essere luogo di effettivo esercizio dei propri diritti di cittadinanza, di partecipazione alle scelte amministrative, di esercizio di legalità, di sicurezza come condizione in cui condurre in modo sereno la propria vita.
Pensiamo al Comune di Bologna come un luogo aperto, dove la trasparenza delle scelte amministrative, la valorizzazione degli istituti di partecipazione, la promozione di merito e competenze, il ricambio generazionale siano gli assi portanti di un rinnovamento della politica, e potrei proseguire. Ricordo ai colleghi della Maggioranza che questo è il loro programma. Ora mi spieghino i collegi Consiglieri come il nostro Ordine del Giorno che invita, impegna a istituire questo tipo di referendum sia in contrasto con il loro programma, programma che il Sindaco ha presentato, programma che loro hanno sottoscritto sia come Partito Democratico, sia come lista Frascaroli. Allora, mi venga spiegato quali sono i motivi osativi a un voto favorevole del nostro Ordine del Giorno, perché se io leggo questo programma, l’unica cosa che capisco è che il Partito Democratico vuole aumentare quelli che sono gli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini, e gli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini sono anche il referendum abrogativo e propositivo che noi stiamo proponendo. Quindi a meno che non hanno le idee chiare sul programma che hanno sottoscritto e sul programma che hanno appoggiato e votato, mi diano informazioni, mi diano motivazioni valide per votare no alla nostra proposta, perché diversamente l’unica cosa che io posso pensare è che non abbiano le idee chiare sul programma che il loro Sindaco sta portando avanti con questo mandato.

Grazie Presidente. Ci tengo a rileggere le parole del collega Piazza, del suo intervento di inizio seduta: “La questione TAV sta ribadendo con forza  un importante concetto, la democrazia e la partecipazione oggi deve essere concreta”. Ora, noi con quest’ordine del giorno stiamo di fatto proponendo in maniera concreta una forma di partecipazione diretta per i cittadini, l’istituzione del referendum abrogativo e del referendum propositivo, sicuramente è una forma di partecipazione diretta. Questo Comune, lo ricordava anche il collega Tomassini, cioè ha voglia di partecipare, lo testimoniano comunque tutti gli incontri che si stanno facendo appunto sul Piano di Pedonalità, oppure gli incontri sui laboratori di urbanistica partecipata o altre cose. Io credo che, sia fondamentale cogliere questa volontà di partecipazione, che i cittadini in questo momento ci stanno facendo vedere e concretizzarla e quindi sfruttare questa proposta per concretizzarla. Noi abbiamo già parlato di questo ordine del giorno in Commissione, abbiamo già avuto modo di approfondirlo e mi fa un po’ specie che si arrivi in Consiglio comunale, senza che, non ci siano ancora le idee chiare, senza che ci siano ancora dubbi, referendum sì, referendum no, ma dobbiamo studiare la modalità di inserirlo nello Statuto. Credo che, una cosa sia la forma e una cosa sia il contenuto. In questo momento noi stiamo parlando di un contenuto. Vogliamo inserire all’interno dello Statuto del Comune di Bologna un contenuto e il contenuto sono il referendum abrogativo e il referendum propositivo. Ora,  diamo un indirizzo alla Commissione che dovrà lavorare su questi temi in maniera precisa, cioè diciamogli vogliamo che la Commissione lavori sul referendum propositivo e abrogativo. Non possiamo demandare alla Commissione un ulteriore lavoro istruttorio, per decidere se inserire il referendum abrogativo, il referendum propositivo, no, uno sì, l’altro no, ma come e quando. Noi diamo un indirizzo alla Commissione, gli diciamo Commissione lavora su questo preciso indirizzo politico, referendum abrogativo e referendum propositivo, poi la Commissione stabilirà i modi, i tempi, le percentuali e stabilirà tutta una serie di cose e probabilmente ci sarà bisogno di fare un’istruttoria anche insieme agli uffici per capire esattamente i regolamenti, come integrarli, ma adesso non stiamo facendo quel lavoro organico, al quale prima faceva riferimento il collega Lo Giudice. Non è che si vuole rompere o rovinare l’organicità del nostro Statuto, si sta dicendo che, è necessario mettere mano allo Statuto inserendo questi due ordini del giorno, poi l’organicità verrà appunto studiata, strutturata all’interno della Commissione Affari Istituzionali e all’interno di questa sub Commissione, che dovrà, a questo punto, una volta che avrà ricevuto mandato dal Consiglio sull’indirizzo da perseguire, portare a compimento quest’indirizzo. Io francamente trovo abbastanza singolare che, il Partito Democratico, che trattasi di democrazia, ce l,o hanno anche nel nome, abbia dei dubbi sull’inserimento nello Statuto di un’ulteriore forma di democrazia. Mai più mi sarei immaginata di arrivare in quest’aula e dover discutere su questa cosa qua, soprattutto non mi sarei mai immaginata di doverlo discutere con il Partito Democratico, perché io ritengo che una forza che vanta di essere democratica, non lo faccia solo con il nome, ma lo faccia anche con i fatti e questa è una proposta concreta per dimostrare con i fatti che si vuole essere democratici per davvero. I casi sono due o il Partito Democratico di fatto non ha ancora chiare le idee, se vuole realmente inserire nello Statuto del Comune di Bologna, il referendum propositivo e il referendum abrogativo, sennò diversamente io non mi riesco a spiegare questo continuo tergiversare su una proposta che è destramente semplice, su una proposta che, voglio dire, abbiamo avuto tutto il tempo di approfondire in Commissione, con dati, una proposta che, non è passata in Consiglio comunale tre ore dopo lo svolgimento della Commissione, cioè di fatto chi voleva approfondire, lo poteva fare. Mi rimane proprio questo dubbio: perché, proprio chi nel suo nome, nel nome del suo partito, ha la parola democrazia, in realtà nel momento in cui gli si offre su  un piatto d’argento, la possibilità di fare democrazia concretamente nicchia. Credo che, se ci sono delle difficoltà sull’affrontare questo argomento, forse bisogna fare un po’ più chiarezza, capire esattamente che cosa si intende per democrazia, perché a mio avviso non mi sembra che l’inserimento di una modalità di referendum sia una cosa così sconvolgente, almeno che, non si sia d’accordo con la natura di quei referendum stessi, perché se non si è d’accordo con la natura di quei referendum stessi, posso capire che si tergiversi. Se di fatto, come mi sembra di avere sentito dagli interventi dei Consiglieri, da un punto di vista politico si è d’accordo con i referendum, non vedo perché dover posticipare ulteriormente e demandare ulteriormente alla Commissione, un ulteriore decisione se inserirli o meno. Ora decidiamo di inserirli, la Commissione studierà tempi, modi, regolamenti e quanto altro, per poter far sì che l’indirizzo politico, che ora stiamo dando, diventi un indirizzo esecutivo, abbia un’esecutività una volta eseguito il voto.

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