17 gennaio 2013

Bolognafiere



Il Consiglio comunale ha approvato il Protocollo d'Intesa per lo sviluppo del quartiere fieristico da sottoscrivere tra Comune, Provincia e BolognaFiere.
L'esito della votazione è il seguente: voti favorevoli 20 (Pd, AmperBo, Idv); voti contrari 8 (Pdl, Lega nord, GMisto); astenuti 2 (M5S).

In allegato la delibera approvata e il Protocollo.
http://urp.comune.bologna.it/comunica/comstampa.nsf/faa30f1db70ca835412569190058e89b/bea2996e8231252ec1257af3005c523d?OpenDocument


Questo il mio intervento in Consiglio
"Grazie Presidente. Noi adesso stiamo discutendo questa delibera che nasce da un precedente accordo che è stato sottoscritto nel 2002. Questo accordo prevedeva che l'ente Fiera, con la sua nuova costituzione, avrebbe dovuto attuare tutta una serie di migliorie. Già all'epoca si parlava di ampliamento della superficie espositiva, si parlava di accessibilità legata al trasporto pubblico in relazione soprattutto all'SFM. Io vorrei tornare un attimo indietro nel tempo, a quando fu fatto quell'accordo. Leggo le parole dell'allora Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Bologna, Lamberto Lanfranchi, che spiega al Consigliere della Commissione Affari Generali di Palazzo d'Accursio il contenuto del suo parere. Lanfranchi all'epoca disse: "Non c'è niente di illegittimo o di illegale, ma se il Comune di Bologna, che ha messo un sacco di soldi nella Fiera, si vede oggi riconoscere la stessa quota dei privati che ci hanno messo 25 milioni, allora c'è qualcosa che tocca, qualcosa che non ci convince e per questo abbiamo sollevato una questione di opportunità". Noi stiamo andando in votazione su una delibera che è il prosieguo di un accordo che già all'epoca nacque con tutta una serie di problematiche, le problematiche dell'epoca furono queste, si diceva che le quote che l'ente pubblico cedeva ai privati fossero state cedute a dei prezzi estremamente vantaggiosi. Per cercare di calmierare questo scompenso, si convenne che i nuovi privati che entravano con questo accordo avrebbero dovuto realizzare tutta una serie di opere infrastrutturali legate all'ente Fiera. Sappiamo che alcune di queste opere non sono state realizzate, tanto è vero che le ritroviamo in questo nuovo accordo, mi chiedo a questo punto, queste opere sulle quali dovremo tornare a rimettere mano chi le pagherà, visto che, in teoria, dovevano essere già fatte. Non sono state fatte, sappiamo benissimo che alcune importanti Fiere sono già andate via, altre si sono ridimensionate, il Motor show sappiamo che questo è l'ultimo anno che è stato fatto a Bologna, tra l'altro in un'edizione veramente ristretta, per non dire ridicola. Dall'anno prossimo questa importante kermesse non sarà più sul piazza di Bologna, come altre, Inside è stato estremamente ridimensionato. E non è che non ci siano dei grossi problemi legati alla crisi per il ridimensionamento di queste Fiere, sicuramente la crisi ha inciso, però, sappiamo benissimo che queste Fiere hanno trovato sistemazioni più adatte e più consone al loro svolgimento. Noi veniamo da un accordo che aveva promesso tutta una serie di cose, proprio per cercare di non perdere le Fiere importanti che si svolgevano a Bologna e questo accordo è venuto meno. A distanza di undici anni ci ritroviamo con un accordo disatteso, con delle Fiere che se ne sono andate, un ente Fiera che comunque non è stato riqualificato come sarebbe dovuto essere riqualificato, anzi, dobbiamo fare un ulteriore accordo dove vengono reinserite delle cose che dovevano già essere fatte. Chi le paga? Risulta essere un po' fumosa la risposta. Chiedo all'Assessore Gabellini una spiegazione, perché in Commissione non mi sembrava di avere interpretato le sue parole in questa maniera, ma chiedo se ho interpretato bene dopo che ha esposto oggi in Commissione. Ci sarà una parte di aree, parlo degli ambiti specializzati 150 del perimetro nord, che verranno inserite all'interno dei territori di Bologna Fiera. Questi territori sono del Comune di Bologna e vengono ceduti all'ente Fiera. Ci sono sopra delle associazioni, all'interno di questi ambiti ci sono già delle realtà, si chiede all'ente Fiera di concordare con queste realtà eventuali future sistemazioni. L'Assessore Gabellini oggi ha aggiunto che poi l'ente Fiera potrà riservarsi eventualmente di vendere queste aree. Allora chiedo se ho inteso bene, perché mi sorge un dubbio. Il Comune di Bologna annette all'ente Fiera delle aree di sua proprietà e poi l'ente Fiera successivamente deciderà cosa farne sia delle persone che occupano queste aree, sia di queste aree che gli vengono annesse, che potrebbe anche vendere. Vorrei che spiegasse meglio questa cosa."

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