20 gennaio 2013

Caro Piero Ricca, le bugie in TV non fanno bene al movimento

di Carlo Gubitosa

Da youtube ai talk show

Caro Piero Ricca, le bugie in TV non fanno bene al movimento

Dopo Travaglio, anche il contestatore piu' coraggioso d'Italia cade nella bufala delle "regole violate" per le espulsioni del M5*
20 gennaio 2013 - Carlo Gubitosa
 
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Uno spirito libero come Piero Ricca ci ha abituati a sentire scomode verita' su Youtube, ed e' per questo che la delusione e' doppia nel vederlo in un talk show mentre scivola banalmente su una palese falsita'.

Al minuto 7:40 di questo video, infatti, Piero sostiene che "possono non piacerti, ma ci sono delle regole" per le espulsioni nel M5* (cosa che di recente ha sostenuto anche Marco Travaglio) ma non ci e' dato di sapere quale sarebbe a suo dire la regola del Movimento Cinque Stelle violata da Federica Salsi prima della sua espulsione.
 
Se sapra' dirmela gli offro una cena, intanto per comodita' elenco qui le regole di cui sono a conoscenza: il non-statuto, la Carta di Firenze, il programma politico, i comunicati politici e le regole per la certificazione delle liste sottoscritte dai candidati col simbolo del movimento. E da nessuna parte c'e' scritto che e' vietato partecipare ai Talk Show, pena l'espulsione, o esprimere perplessita' sulla gestione del movimento.
 
In realta' Ricca non sa o non vuol dire che le ragioni vere alla base delle recenti espulsioni le ha spiegate Grillo in un altro video (qui al minuto 5:45) descrivendole come il frutto di una amara delusione per lee critiche rivolte a lui come leader politico da chi ha messo in dubbio la sua buona fede o ha sospettato di lui. 
 
"Non sopporto che una persona sospetti che io sia una persona disonesta. - dice Grillo nel video - Se tu sospetti allora non stai con me. (...) Non ti devo dimostrare di essere onesto, o ti fidi o non ti fidi. Se poi leggi Libero o il Giornale che dicono delle cose, e poi mi chiedi delle risposte su quegli articoli li', io non te le do', e' semplice". 
 
Io credo nella buona fede di Grillo, ma non nella sua infallibilita', e sono convinto che i suoi errori siano fatti per fretta, paura, leggerezza, impulsivita' o cattivi consigli, e non per malafede o per secondi fini. 
 
Ma non credo che la delusione di un leader con buone intenzioni e in buona fede ne giustifichi un atteggiamento autoritario, neppure davanti a critiche ingenerose. Non credo che in un movimento democratico si possa chiedere una fiducia cieca nel leader, ma credo che questa fiducia debba essere continuamente rinnovata con la trasparenza e la comunicazione. 
 
Credo infine che sgombrare il campo dai sospetti infondati, con l'umilta' e la pazienza necessarie per rispondere perfino alle falsita' di Libero e Il Giornale, sia la cosa piu' efficace da fare per un leader in buona fede. Grillo che e' ottimamente consigliato per la sua comunicazione online, dovrebbe interrogarsi sulle sue strategie di comunicazione pubblica, e interpersonale, che mi appaiono quantomeno controproducenti. 
 
Caro Ricca, non volermene, ma invece di legittimare le espulsioni "per illegittimo sospetto" con la presunta violazione di regole inesistenti, potresti interrogarti su come rafforzare la fiducia e la comunicazione nel movimento che hai scelto di sostenere, perche' nascondere i problemi sotto il tappeto non ha mai aiutato i movimenti a crescere, semmai li ha condannati a spegnersi.
 
Nonviolenza e nonmenzogna sono i due principi cardine di ogni rivoluzione disarmata. E le bugie dette in TV, anche senza volere o a fin di bene, non fanno bene a quella cittadinanza attiva che tu pratichi da sempre con coraggio, anche da solo quando serve.
 
Pensaci bene Piero: e' la prima bugia che ti sento dire in tanti anni. Abbi il coraggio di riconoscerla e rettificarla, se davvero ci tieni a difendere la ricchezza di tutta questa partecipazione dal basso.

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