23 maggio 2016

Care amiche a cari amici, sostenetemi alle prossime elezioni amministrative con #CoalizioneCivica


Care amiche e cari amici,

da tempo ho deciso di dedicare il mio tempo alla politica per cercare di migliorare la nostra città e incidere sulle scelte che ricadono sulla vita di noi bolognesi. I grandi cambiamenti sociali ed economici che ci hanno coinvolto hanno creato grosse difficoltà in diversi ambiti. Penso che sia il compito della politica, della buona politica, poter creare il vero cambiamento. E vi scrivo queste poche righe per spiegarvi come possiamo farlo, insieme.

Ho accettato di ricandidarmi. La cosa non era scontata. Ha prevalso l’idea di dare continuità all’impegno che ho iniziato sette anni fa, dalla breve era Delbono a oggi.

Ho accettato nella consapevolezza che ci sia ancora molto da fare. Ho la convinzione che sia necessario insistere nello sforzo di invertire la tendenza al disimpegno, alla delusione, all’astensionismo, al progressivo allontanamento dalla politica anche nella nostra città. Il problema più vero è oggi superare e vincere il diffuso senso di smarrimento. Vincere la sensazione che la crisi della politica abbia travolto tutto e tutti. Credere che un rinnovamento ed una ripartenza qui a Bologna siano possibili. Credere che i segni di una nuova speranza siano ancora realizzabili.

Il mio desiderio più grande è poter riaffermare che esiste ancora la possibilità di ripartire, di rinnovare, di cambiare. Questo è il dovere che ci deriva solo dal fatto di avere un futuro. Dalla esigenza di farlo diventare migliore per noi, ma soprattutto, essendo madre di tre adolescenti, per i nostri figli.


E’ nostro dovere fermare la deriva autodistruttiva che sta deteriorando l’ambiente e le relazioni tra le persone. Bisogna far capire che in un mondo in cui prevalgono le polemiche, gli scontri, gli opportunismi, gli scandali è ancora possibile scegliere di riedificare. Bisogna capire e far capire che non basta un po’ di cipria per nascondere le rughe.

Mi rendo conto che è come proporre una politica di pace in tempo di guerra, ma non ci sono alternative all’impegno diretto e personale. Bisogna rendersi conto che subendo percorsi non partecipativi, senza possibilità di confronto e critica e dal coinvolgimento attivo delle persone, si firmano pericolose cambiali in bianco. Bisogna armarsi della consapevolezza che è possibile ricostruire anche con una politica mite, fatta fuori dal clamore e dal rumore della polemica. Una politica fatta di gesti semplici e di buon senso. Fatta di rispetto, ma anche di decisioni convinte. Fatta di futuro per tutti e non solo per pochi privilegiati.
In questi anni mi sono occupata di mobilità esprimendomi in maniera contraria alla realizzazione del Passante Autostradale Nord e del People Mover e favorevole all’implementazione del trasporto pubblico e della mobilità ciclabile. Ho cercato di riportare sotto i riflettori grandi temi ambientali, dall’amianto ai rifiuti tossici, al consumo del suolo. Ho portato avanti battaglie per la prevenzione delle ludopatie sia a livello locale che in collaborazione con alcuni parlamentari. Ho sostenuto i referendum sull’acqua pubblica e sulla scuola pubblica e appoggiato la campagna “L’Italia sono anch’io” e lo ius soli.
Forse faccio un peccato di presunzione, ma è quello che, fuori dal clamore e dalle inutili polemiche, ho tentato di fare in questi anni di impegno per Bologna e non solo. E’ quello che desidero ripropormi e riproporvi: lavorare per migliorare le relazioni, per qualificare le politiche ambientali, per allargare i diritti civili, per favorire una cittadinanza attiva. E’ quello che ho tentato di fare costantemente, senza urlare, ma con decisione. E’ quello che mi ripropongo, se sarò eletta, nei prossimi cinque.
Mi rivolgo a voi, che mi conoscete e avete avuto modo di misurarmi e apprezzarmi per quello che sono stata in grado di fare. E proprio a voi chiedo non solo il sostegno ma anche di costruire un rete che includa oltre noi anche coloro che possono abbracciare questo percorso. Coloro che oggi magari non vorrebbero più votare. A voi come a loro voglio ricordare che l’astensionismo è accettazione passiva di ciò che decidono gli altri ed è rinunciare ad incidere sul nostro futuro!
Non chiedo, infine, un consenso su dei programmi pieni di promesse mirabolanti. Sarebbe troppo elettoralistico. Lo chiedo su quello che silenziosamente, quasi con umiltà, ho dimostrato di saper fare nel recente passato, incidendo sugli orientamenti dell’amministrazione locale. Chiedo solo di poter diventare un segno di speranza, un segno di quel rinnovamento della politica che ci è tanto necessario. Quel rinnovamento che, ormai, è diventato indispensabile.
Il programma che abbiamo studiato con Federico Martelloni e tutti gli amici di Coalizione Civica per Bologna riguarda il nostro futuro. Mi auguro che anche tu possa abbracciarlo con lo stesso entusiasmo con cui lo abbiamo ideato. Il primo modo per aiutarci e sostenermi è inoltrare queste poche righe – se ti senti di farlo e ne condividi il pensieroa tutti i tuoi contatti: torna a votare, #TornaBologna!

Federica Salsi


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