Il Lazzaretto – La città disconnessa
30 anni dopo l’inserimento in piano, l’area del Lazzaretto è oggi ancora in gran parte un’area agricola in abbandono. Progetti ambiziosi e funzioni eccellenti (concorso internazionale,insediamenti universitari) si sono scontrati con vincoli oggettivi ambientali e infrastrutturali – il superamento dei quali è oggi molto costoso, chiunque debba pagarlo.
Un costo che certo sarà difficilmente comprensibile se verrà posto a carico dell’intera cittadinanza, o se comporterà la rinuncia ai due grandi parchi previsti in origine dal progetto.
A questa sfavorevole situazione si aggiunge la defezione, almeno parziale del partner maggiormente qualificante, ovvero l’Università.
Così, l’urbanizzazione dell’area, che pure segue nelle sue parti il
progetto complessivo, è cresciuta in modo sporadico, discontinuo,
irriconoscibile e del tutto incoerente.
Ad oggi non esiste un
servizio di bus che funzioni con regolarità, e che serva soprattutto i
bambini e i ragazzi che frequentano le scuole dell’obbligo.
Nella
zona del Lazzaretto all’incompiutezza dei progetti avviati e dei
cantieri aperti si aggiunge la mancanza di connessione fisica con il
resto della città – ciò che confina l’area in condizioni di marginalità,
esclusione ed insicurezza, e costringe i suoi abitanti ad utilizzare,
senza alternative, sempre e comunque l’auto per i propri spostamenti…
Il Lazzaretto oggi smentisce nei fatti ogni pretesa di potersi fregiare dell’attributo di smart city.
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31 maggio 2016
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