06 luglio 2012

Bilancio di Bologna. Esposto alla Corte dei Conti


salsi borgon
di Antonio Amorosi


Le incongruenze del Bilancio del Comune di Bologna sono forti: 36 milioni di crediti di dubbia esigibilità inseriti nel Bilancio 2011 e 30 milioni in quello del 2012, soldi che è molto probabile che il Comune non vedrà mai e che rendono i Bilanci attivi. Avevamo proprio noi di Affari fatto venire alla luce il caso con un’inchiesta. Risulta agli atti che la Corte dei Conti con sentenza abbia già sanzionato per la stessa pratica il Comune di Napoli. E così Federica Salsi del Movimento Cinque Stelle si è recata alla Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna per presentare un esposto denuncia in cui chiede all’Ente di intervenire.
La stessa consigliera ha presentato un'interrogazione al Comune per avere il dettaglio, cifra per cifra, di quanti dei crediti di dubbia esigibilità riportati nel bilancio sono realmente entrati al Comune di Bologna (l’Ici non pagata, la tassa sui rifiuti e le multe inesigibili).

Con i Bilanci costruiti in questo modo il Patto di Stabilità viene garantito. I Comuni devono ogni anno fare un Bilancio e rispettare il Patto, altrimenti vengono prima sanzionati e poi commissariati. Il Patto contribuisce alla riduzione del debito pubblico. Ma anche Lucia Borgonzoni della Lega Nord  trova nel Bilancio un’altra enorme incongruenza e per questo presenta un’interrogazione con richiesta di risposta scritta. L’art 12 della Legge 554/1999 risulta abrogata ma il Comune conserva lo stesso delle somme e le inserisce nei capitoli del Bilancio. Come può farlo se la legge è abrogata? Sono cifre che ammontano a circa  19 milioni di euro. Come è possibile? 

I dubbi legittimi delle consigliere vengono alla luce e finiscono alla Corte dei Conti.

In tempi di crisi i bilanci dei comuni diventano determinanti per i servizi al cittadino e qualsiasi altro intervento. Incongruenze di questa portata potrebbero metterne in ginocchio la tenuta. Se non rispettano il Patto di Stabilità i Comuni non possono poi più assumere, fare investimenti, dovrebbero ridurre del 30% lo stipendio degli amministratori fino al pericolo del commissariamento mandando tutti a casa.

La questione è di tale gravità da ammettere che non è solo il calore ad alzare la temperatura in città in questi giorni.


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