03 luglio 2015

Eco-asfalto: una realtà possibile?

Tre anni fa in commissione chiesi lumi sull'utilizzo dell'ecoasfalto sulle strade comunali. L’ecoasfalto è un rivestimento fotocatalitico e attraverso la fotocatalisi è possibile ridurre le emissioni di inquinanti. All'epoca l'ingegnere del Comune asserì che è molto costoso e che durerebbe poco perché il primo che deve eseguire dei lavori e rompere l'asfalto, poi non ripristina il medesimo tipo di asfalto dato che non vi è l'obbligo di ripristino con il medesimo materiale. L'azienda che gestiva la manutenzione delle strade ne aveva proposto la sperimentazione gratuita al comune in alcune strade in corrispondenza delle centraline ARPA. Per un anno Arpa ha monitorato i risultati ma a detta loro, statisticamente il risultato è irrilevante. La ditta che ha fornito il materiale ha detto che funziona meglio nelle gallerie. C'è da dire che per ottenere dei risultati significativi probabilmente non basta qualche metro di ecoasfalto, ma bisogna lavorare più su larga scala.
A questo proposito segnalo la cosa al deputato Samuele Segoni di Alternativa Libera che prepara un question time per il Ministro Del Rio. Di seguito le osservazioni di Segoni in seguito alla risposta del Ministro.

""" Ieri pomeriggio durante il ‪#‎QuestionTime‬ in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati ho chiesto al Ministro Del Rio il motivo per il quale non venisse preso in considerazione l'impiego su
scala maggiore degli "asfalti ecologici". L'idea mi è stata suggerita da Federica Salsi. Infatti ad oggi esistono materiali innovativi che costituiscono una valida alternativa al tradizionale asfalto di bitume utilizzato per pavimentare le strade. Personalmente reputo particolarmente interessante:
-l'asfalto fotocatalitico concepito per assorbire l'inquinamento ambientale attraverso il processo di fotocatalisi che velocizza l'ossidazione degli inquinanti come l'ossido di azoto, le polveri sottili e i VOC immessi nell'aria dagli scarichi delle automobili e da altre attività dell'uomo e
-l'asfalto ottenuto dall'impiego prevalente di materiali da riciclo come la plastica derivante dalla raccolta differenziata, o la gomma dei copertoni degli autoveicoli.
Nonostante l'insediamento del Ministro Del Rio rappresenti un innegabile miglioramento rispetto al suo precedessore Lupi, la risposta fornitami dal nuovo Ministro, in merito al mio quesito mi ha deluso: dopo una lunga disamina sulla questione in cui vendono citati alcuni esempi e alcune tecniche, il documento si conclude puntualizzando che "..per un più diffuso utilizzo di tali materiali è necessaria una normativa di tipo tecnico, a tutt'oggi non esiste"
Vorrei ricordare a questo punto che le deliberazioni delle normative tecniche di settore sono di competenza proprie dei Ministeri, quindi indipendentemente dalle molte giustificazioni che si possono addurre, ritengo che se il Governo abbia una concreta intenzione di operare scelte innovative e avanguardistiche contro i ‪#‎cambiamenticlimatici‬; è ora che al di là delle molte promesse ci sia un vero cambio di tendenza.
Samuele Segoni
Alternativa Libera
"""

Non posso che condividere le parole di Segoni, se la volontà politica c'è basta adeguare le norme. A questo punto c'è da chiedersi il motivo di determinate resistenze.

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