10 marzo 2016

Bologna, le scuole, l'arabo e le benedizioni

Leggo con curiosità i vari dibattiti in corso in questi giorni sulle benedizioni a scuola da fare in orario extra-scolastico e sui corsi di arabo da farsi anche quelli in orario extra-scolastico.
Dicevo leggo curiosità perchè francamente non capisco le polemiche che ne sono nate. In entrambi i casi si parla di attività facoltative e da svolgersi in orario extra scolastico. Quindi non si obbliga nessuno a fare qualcosa che non vuole e non si toglie alcunchè a nessun altro.

Il tema benedizioni: io addirittura le estenderei, farei venire pure uno sciamano. Se si parla di integrazione, e l'integrazione passa attraverso la conoscenza, come la si può realizzare escludendo le religioni dalla scuola invece che includendole. Dove per religioni io non intendo il catechismo, che è prerogativa dei luoghi di culto e le scuole non lo sono, ma intendo appunto lo studio e la conoscenza delle stesse in senso culturale, storico e geografico. E un primo approccio può essere quello di condividere i momenti importanti.

Foto di Federica Salsi
Anni fa andai in Tunisia e non potei visitare una moschea poichè l'ingresso è riservato ai musulmani, medesima cosa quando andai in Marocco (non feci tappa a Casablanca), finalmente in Turchia a Istanbul ho potuto visitare la Moschea Blu. Incantevole, luminosa  e accogliente. Osservare da dentro, direttamente sul campo è molto interessante e istruttivo.



In Marocco sono stata ospite di una famiglia di conoscenti. In sala, su un leggio, era adagiato il Corano e ho chiesto se potevo sfogliarlo.


Il libro era chiuso come quello nella foto qui a destra. Con grande naturalezza lo ho girato ed ho iniziato a sfogliarlo alla maniera occidentale ... suscitando l'ilarità degli astanti, i quali mi hanno spiegato che oltre a scrivere da destra verso sinistra (e almeno questo lo sapevo), per loro la prima pagina è quella che per noi è l'ultima, per questo il libro a me sembrava a rovescio.

E qui vengo ai corsi di arabo, 5 lingua più parlata da madrelingua al mondo. Se penso che alle medie dai miei figli lo spagnolo, 3 lingua più parlata, è stata inserita solo due anni fa in alternativa a tedesco e francese rispettivamente decima e quindicesima, e che il portoghese, 6 lingua più parlata, non mi risulta che venga insegnato a scuola, risulta abbastanza chiaro come l'offerta scolastica italiana non sia in linea con i numeri del pianeta terra. Quindi ancor meno comprendo la ritrosia e la rabbia che ha suscitato questa iniziativa della scuola di Molinella, iniziativa facoltativa e in orario extra-scolastico. Mettiamola così: almeno quei ragazzi non si troveranno nell'imbarazzo di avere un Corano in mano e non saperlo sfogliare.

Chissà ... se avessero proposto un corso di esperanto, quali reazioni sarebbero scaturite? Immgino profusione di complimenti da tutte le parti per una scelta tanto ricercata. Già, l'esperanto è la lingua della pace ...




Ma sarà 

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