In questi giorni si è sentito nuovamente parlare del Passante Nord, tra anime "fintamente" critiche come Merola il quale dice che lo facciamo solo se ci sono le mitigazioni ambientali, oppure chi propone un referendum, oppure chi vuole prima vedere i costi di fattibilità o l'impatto ambientale e tra quelle smaccatamente pro "domo loro" come i costruttori che continuano a sostenere che il rilancio dell'economia passa dal cemento, stanno tutti parlando di niente. Un'opera si decide di fare se serve e nessuna di queste persone affronta il problema da questo punto di vista. Poi, se serve, si va a vedere la sostenibilità ambientale, economica etc etc. Ma prima di tutto bisogna capire se serve. Ed è proprio questa la grande bugia che chi vuole fare il Passante ci racconta. Millantano che il traffico sulla tangenziale di Bologna magicamente sparirà e ci vendono questa bretella come la panacea di tutti i mali del traffico bolognese. Ma non è così. Cercano di indorare la pillola e usano lo specchietto per le allodole della fine del traffico per fare digerire una porcata di dimensioni kilometriche.
E' la stessa Autostrade che dichiara che l'attrattività di questo tracciato cattura solo il 12% dei veicoli leggeri (vedi pag 11) di attraversamento per scendere addirittura al 6% per il transito previsto dei veicoli pesanti. Questo significa che il Passante Nord lo useranno in pochi e tutti gli altri, se hanno voglia di spendere, useranno l'attuale autostrada in mezzo alla tangenziale, che avrà un sovra-pedaggio per l'occasione, oppure si riverseranno sulla viabilità ordinaria, ingolfandola ulteriormente.
15 gennaio 2015
I pinocchi del Passante Nord
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