31 ottobre 2011

DOMANDA DI ATTUALITÀ SU: SITUAZIONE DELLE CASERME (RISPOSTA SCRITTA)



Grazie Presidente. La scorsa settimana sui giornali è apparsa la notizia che le caserme  militari sono state messe nuovamente all’asta da parte del Demanio. Sono state messe nuovamente all’asta senza una base d’asta fissa, quindi c’è un invito pubblico ad offrire una cifra x. Noi in più di un’occasione abbiamo sentito il Sindaco e la Vicesindaco assicurare che le caserme non sarebbero andate all’asta con i saldi. Mi chiedo in questo modo se in realtà non si stia andando all’asta con i saldi ed eventualmente se non vi sia la possibilità di mettervi riparo.
Da una parte noi abbiamo il Comune che ha la facoltà di intervenire, nell’aggiudicazione di un’asta, con un particolare riferimento sulla valutazione in merito alla convenienza economica delle offerte, fino al punto di salvaguardare il principio del non svendere. Io mi chiedo se il Comune abbia questa facoltà nei confronti del demanio, ovvero il demanio può avvalersi di questa facoltà, di decidere se l’offerta è conveniente o meno. Ma il Comune, che dovrebbe in una certa misura ricevere un guadagno dall’importo di aggiudicazione dell’asta, ha potere di intervenire nei confronti del demanio, se non per segnalare se quell’importo previsto per l’aggiudicazione è confacente o meno alle aspettative del Comune. Chiedo anche un'altra cosa, nel programma di valorizzazione delle caserme che il Comune ha sottoscritto per le diciannove caserme, sarebbero diventate proprietà del Comune in merito al federalismo demaniale. Se il federalismo demaniale non avesse fatto questo tipo di accordi, e le caserme non fossero state messe all’asta, sarebbero diventate a questo punto di proprietà del Comune ed avrebbe – a questo punto – potuto decidere il Comune cosa fare di queste proprietà? Grazie.

Leggi di seguito la domanda di attualità e la risposta dell'Assessore

OGGETTO: Domanda di attualità ai sensi dell'art. 58 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale seduta del 31 ottobre 2011

La sottoscritta Federica Salsi propone al Sindaco e alla Giunta di intervenire in merito alla seguente

                           DOMANDA DI ATTUALITA’

Premesso che:


è apparsa in questi giorni sui giornali la notizia che sono state messe nuovamente all’asta, da parte del Demanio, le ex caserme militari;

che il Demanio, accogliendo l’indicazione del Sindaco Merola di non mettere una base d’asta, ha predisposto un bando di gara con “l’invito pubblico ad offrire”;

Chiede:

se il Comune ha facoltà di intervenire nell’eventuale aggiudicazione dell’asta, con particolare riferimento alla “valutazione in merito alla convenienza economica delle offerte pervenute” , al fine di salvaguardare il principio del “non svendere”

se le ex caserme oggetto del Programma Unitario di Valorizzazione sottoscritto dal Comune di Bologna in data 5 maggio 2007 poi integrato in data 7 ottobre 2010, potevano essere suscettibili di trasferimento al Comune di Bologna, ai sensi ai sensi dell'articolo 3 commi 3 e 4 del D.Lgs. 85/2010 (Federalismo Demaniale), nel caso in cui i citati programmi non fossero stati sottoscritti.

La Consigliera Federica Salsi.

                                                                 RISPOSTA

1)      L’asta è bandita dall’Agenzia del Demanio, che gestisce gli immobili dello Stato proprietario delle aree, ed è responsabile della loro valorizzazione per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze operando in tal senso nei termini e con le modalità previsti dai bandi; il Comune non interviene con alcuna valutazione in questa fase. Il Comune ha espresso i propri obiettivi in merito alla trasformazione degli immobili nel corso del confronto tenutosi in sede di Tavolo Tecnico Operativo per la definizione del Programma Unitario di Valorizzazione e tali obiettivi sono stati recepiti negli strumenti di governo del territorio poi approvati dal Consiglio comunale.

2)      Gli articoli citati del D.Lgs. 85/2010 si riferiscono alla procedura di trasferimento dei beni appartenenti al patrimonio disponibile, mentre i beni che in questi giorni sono stati rimessi all’asta (ex-Caserma Sani ed ex-Caserma Masini) sono entrambi beni sottoposti a vincolo e pertanto  appartengono al Demanio Storico-Artistico. Il decreto citato, all’art. 5 comma 2, esclude dal trasferimento “i beni appartenenti al patrimonio culturale” così come “i beni oggetto di accordi o intese con gli enti territoriali per la razionalizzazione o la valorizzazione dei rispettivi patrimoni immobiliari sottoscritti alla data di entrata in vigore del presente decreto”, tra i quali sono compresi quelli del PUV Bologna. Ovviamente Comune e Agenzia non potevano essere a conoscenza, al momento della chiusura degli accordi, di una norma che sarebbe sopravvenuta e, del resto, si sono mossi all’interno delle norme allora vigenti (in particolare dalla Legge Finanziaria 2007 che ha introdotto lo strumento dei Programmi Unitari di Valorizzazione degli immobili pubblici per la
   promozione dello sviluppo locale).

Nessun commento :

Posta un commento