Grazie Presidente. Io rimango un po’ stupita
da questa difesa a spada tratta della privacy delle Commissioni che sono
comunque aperte al pubblico e i giornalisti ci sono sempre. Mi sembra un po’ un
arrampicarsi sugli specchi il voler a tutti i costi giustificare il fatto che
non si vogliono rendere fruibili in maniera audio/video i contenuti. Sono state
fatte delle osservazioni su cosa è vero o cosa non è vero. Io in più di
un’occasione mi sono trovata a sostenere il fatto che l’informazione senza
filtri è la cosa che più assomiglia o forse che è la verità. Ora è ovvio che se
io prendo un video, lo rielaboro, faccio un taglio e cuci, ci aggiungo i miei
commenti questo è una rielaborazione della realtà.
Se io prendo un video così
com’è stato realizzato o lo diffondo, questo per me non significa raccontare
una verità diversa o una rielaborazione, ma è un’informazione senza filtri,
quindi attiene alla realtà. Non è stata modifica così com’è nata. È stata
pubblicata. Mi rende curiosa il fatto che la pubblicazione di video integrali,
di video senza elaborazioni possa dare adito a male interpretazioni. Io
personalmente se sono in Commissione e mi fermo a parlare con Io credo che in un contesto istituzionale pubblico, come quello delle Commissioni, dove, ripeto, il pubblico può esserci e ci possono essere anche i giornalisti che se volessero essere particolarmente indelicati con noi farebbero uscire le cose poco carine, simpatiche che a volte vengono dette, ma devo dire che da questo punto di vista sono abbastanza eleganti e evitano di farci fare brutte figure, mi sembra che trincerarsi dietro al non vogliamo le telecamere sia riduttivo, perché tanto se le cose non le vogliamo far uscire non ha senso; escono poi lo stesso e le Commissioni sono aperte, sono fruibili per tutti. Io mi chiedo perché abbiamo questa necessità di mostrarci diversi da come siamo realmente. Se le telecamere, effettivamente, ci mostrano diverse da come siamo, perché noi vogliamo mostrarci diversi da come siamo rispetto agli elettori che ci hanno votato. Io sono stata votata non perché davanti a una telecamera sorrido, sono carina e divertente, io sono stata votata perché ho sottoscritto un programma, ci ho lavorato e mi sono confrontata con i cittadini; non perché davanti a una telecamera ci so stare e so comunicare. Io credo che sia veramente estremamente riducente non voler permettere la trasmissione, non la trasmissione, perché non stiamo parlando di trasmissione in diretta, il filmare le Commissioni e rendere questi filmati online credo che sia riducente di quello che noi sappiamo e vogliamo fare. Noi siamo stati votati non perché interpretiamo un ruolo, ma perché noi dobbiamo portare avanti le istanze che ci chiedono i cittadini, dobbiamo portare avanti un bene comune per il quale siamo stati eletti, indipendentemente da come siamo vestiti quella mattina, indipendentemente dal fatto se quella mattina siamo raffreddati con un naso rosso così e smoccoliamo in continuazione, indipendentemente da come siamo fatti fisicamente o vestiti. Io credo che il nostro operato politico debba andare assolutamente oltre quella che è l’apparenza. Quindi, se una persona ci guarda in un video e la nostra apparenza non è perfetta credo che ininfluente, rispetto ai contenuti che noi siamo a portare avanti e su questo vi chiedo di riflettere.
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