04 settembre 2014

SFM: fermate Zanardi e Prati di Caprara sono ancora un miraggio

Ai tempi dell'inaugurazione della fermata Mazzini si era parlato anche delle future fermate Zanardi e Prati di Caprara. Ad un anno di distanza, a luglio 2014, ho chiesto all'amministrazione come procedevano e l'assessore Colombo mi spiega che non è possibile fare, adesso, una previsione certa sui tempi di realizzazione (sotto ci sono la mia interpellanza e la relativa risposta in versione integrale).

Oggi in commissione abbiamo ascoltato Tper, la quale ci ha illustrato il progetto definitivo del Servizio Metropolitano Ferroviario (SFM) comprese le stazioni Zanardi e Prati di Caprara, ho approfittato per chiedere ulteriori lumi: sulla carta sembra tutto perfetto ma, come sempre, ciò che farà la differenza sarà il foglio del come. Nel mio intervento in commissione spiego bene cosa intendo.





"Grazie Presidente.
Io ringrazio per l'esposizione del progetto, che, come sempre, ci vengono sempre presentati dei progetti bellissimi, dei progetti molto accattivanti che però, spesso e volentieri, rimangono sulla carta.
Dico questo perché io abitavo e abito tuttora in zona Zanardi, ero bambina che sentivo parlare della stazione metropolitana di via Zanardi e adesso ne sentono parlare i miei figli ma ancora non c'è niente.
Ancora non c'è niente e io a luglio ho fatto un'interpellanza appunto per chiedere lumi su questi tempi di realizzazione, la risposta del 31 di luglio dell'Assessore Colombo è questa, la leggo: "...pertanto non è possibile fare adesso una previsione certa sui tempi di realizzazione..."; allora bisogna essere onesti quando si presentano queste cose, essere onesti e dire "a noi piacerebbe fare una cosa supermegagalattica però non sappiamo ne i tempi e non sappiamo manco se c'abbiamo i soldi per farlo perchè dipende soprattutto dai finanziamenti" perchè al momento i soldi per fare quest'operazione, ancora non si sa se e quando arriveranno. C'è un'idea di darli, il CIPE forse si li darà però non si sa come e quando, quindi prima di tutto bisogna dire, essere veramente onesti con i cittadini che comunque, voglio dire, da un certo punto di vista si preoccupano perchè pensano che, nel breve periodo, gli verrà in una certa misura cambiata quella che è la loro tradizionale abitudine perchè ci saranno dei lavori, poi nella pratica passeranno forse vent'anni prima che si riesca a vedere qualcosa che potenzialmente potrebbe essere utile.
Dicevo, il progetto che è stato presentato, così sembra una cosa anche abbastanza accattivante, spesso e volentieri purtroppo il foglio del come lascia a desiderare, se sulla carta noi abbiamo delle cose interessanti, poi in fase di realizzazione sorgono tutta una serie di problematiche che, non si sa come, non erano state previste o semplicemente erano state taciute per comodità perchè ovviamente, mentre si presenta il progetto, da un punto di vista mediatico si ha una buona visibilità e si ha anche un buon ritorno in fatto di consenso, diversamente poi quando c'è la realizzazione le cose un pochino cambiano.
Ho sentito puntare molto spesso sul discorso delle rotture di carico, bisogna eliminare le rotture di carico, bisogna ridurre, bisogna incentivare il trasporto pubblico, ridurre al minimo quelle che sono le rotture di carico.
Allora io rimango un pochino perplessa perchè, come al solito, è sul foglio del come che io pongo l'attenzione: il collega Carella parlava appunto dei Tdays, allora appunto noi possiamo fare, la filoviarizzazione, potenziare la linea dei desideri del 13, se poi il sabato e la domenica la linea dei desideri diventa la linea degli orrori credo che dovremmo interrogarci su quello che vogliamo davvero fare, perché se si pensa di voler fare un trasporto pubblico che sia comodo, senza rotture di carico, che sia fruibile, non si può pensare che ogni settimana uno deve ricordarsi se è sabato se è domenica, se prende il 13 o se prende quell'autobus, dove ferma e dove arriva, perchè comunque è complicato per l'utenza e il risultato che si ottiene è che le persone o pigliano la macchina o non vanno più in centro perchè non sanno più dove cavolo devono scendere e questo lo dico per esperienza...io stessa, quando mi capita di andare in centro, evito di prendere l'autobus al sabato e alla domenica perché se devo andare in piazza e devo fare venti chilometri a piedi, lascio perdere e cerco altri sistemi di trasporto.
Rotture di carico: io presentai un ordine del giorno per cercare di limitare, per cercare di creare una continuità tra la stazione che c'è a Primo Maggio, a Corticella, del treno, e le linee che collegano la zona Marco Polo proprio perchè la stazione di Corticella è collegata solo ed esclusivamente a Piazza dell'Unità, potrebbe essere interessante collegarla anche alla zona Marco Polo, perchè comunque molta utenza transita anche su questa direttrice che è la Cristoforo Colombo, anche in questo caso è stato risposto picche da TPER, quindi continuo a ribadire che possiamo raccontarci che bisogna ridurre le rotture di carico, che questo progetto è fatto apposta per gli interscambi tattatì e tattatà, però nel momento in cui vengono fatte proposte concrete queste non vengono accolte e di fatto si racconta che si lavora per ridurre le rotture di carico ma quando viene fatta una proposta in questa direzione viene bocciata, quindi siamo onesti, ci raccontiamo che vogliamo fare una cosa bellissima però poi alla fine raffazzoneremo su qualche cosa."

Questa la mia interpellanza




Questa la risposta dell'Assessore










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