Foto di Federica Salsi |
Nella lettera scritta dal Presidente del Museo, l'Arch. Francesco Zironi, oltre all'impossibilità di continuare a coprire il disavanzo per le spese correnti e di gestione dello stesso, vi è anche una critica all'amministrazione comunale a causa delle difficoltà di relazione con essa. Di conseguenza la famiglia Zironi non è più disponibile a gestire il Museo e a dicembre 2015 lo chiuderà: "Noi non abbiamo più forze proprie per sostenerci e questo sforzo non può più esser chiesto alla mia famiglia - io però sento il dovere di trovare una soluzione per il proseguimento di questa importante esposizione e, tenendo conto dello statuto del Museo, sono disponibile a discutere sul passaggio di proprietà dell'intera collezione al Comune di Bologna qualora ci sia l'impegno da parte del Comune a proseguire questa realtà acquisendo il Museo della Tappezzeria all'interno dei propri Musei Civici, mantenendone la collezione integra e mantenendone l'intitolazione al fondatore “Vittorio Zironi”."
Mi sembra una storia già vista, come quella del Museo Pelagalli che, nonostante la disponibilità del proprietario di donare la sua collezione di 1.300 pezzi al Comune, ancora il Comune non trova un'ubicazione.
Foto di Federica Salsi |
In commissione ho sottolineato l'importanza di fare sistema con gli altri musei civici, i visitatori nel 2014 sono stati poco più di 2.000, pochi se si pensa alla reale capacità del museo decisamente sottoutilizzato, molti se si pensa che la famiglia Zironi ha fatto tutto da sola. Al Museo del Patrimonio Industriale viene raccontato il ciclo di lavorazione della seta e al Museo Davia Bargellini vi è una collezione di abiti del '700, il Museo della Tappezzeria va a completare questa "sezione culturale".
Entro il 31 maggio la famiglia Zironi attende una risposta dall'amministrazione comunale, vediamo cosa succede.
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