13 marzo 2014
Avvocatura, commissione riaggiornata
L'articolo del corriere di martedì 11 marzo 2014 fa il quadro della situazione dopo la commissione di lunedì che è stata riaggiornata a data da destinarsi, complice l'allarme bomba che ha tenuto tutti fuori per un po', il consiglio comunale straordianrio in occasione della festa della donna che iniziava alla mattina e alcune defezioni causa malattia e non.
In quel poco che è durata l'Assessore Pillati ha snocciolato alcuni numeri e il collega Tomassini ha fatto la sua arringa.
Aggiungo che negandoci l'accesso agli atti diventa difficile in commissione controllare l'operato dell'avvocatura, neanche avessero qualcosa da nascondere ...
Il Comune di Bologna spende circa 700.000 euro all'anno per il suo ufficio legale interno, eppure "esternalizza" una parte del lavoro a Roma, pagando "un prestigioso studio legale da 250 a 300.000 euro all'anno" per occuparsi del secondo e terzo grado di giudizio. Senza contare che "utilizza quattro o cinque avvocati esterni per i ricorsi sul Codice della strada, per i quali vanno via anche 20.000 euro" ogni anno. E' l'accusa all'amministrazione del consigliere comunale Fi, Lorenzo Tomassini, che stamane ha messo in fila le sue domande in una udienza conoscitiva, poi aggiornata a una prossima seduta, per sapere "perche' il Comune, che ha personale interno pagato e competente, debba spendere i soldi per far fare buna parte del lavoro fuori". Per il consigliere, infatti, "non si capisce perche' i nostri legali interni, che comunque hanno competenze e magari hanno seguito un contenzioso nel primo grado, non possano occuparsi di redigere gli atti per il secondo e il terzo grado e poi domiciliare le cause in uno studio romano, come si usa fare nell'ambiente degli studi legali". Questo, infatti, "costerebbe molto meno alle casse del Comune".
In commissione a rispondere a Tomassini, pero', non c'erano ne' la vicesindaco Silvia Giannini, ne' i dirigenti, come avrebbe voluto il consigliere e l'assessore al Personale, Marilena Pillati, ha potuto rispondere solamente a una parte dei dubbi. L'ufficio legale, ha spiegato, e' composto da 18 persone di cui sei avvocati: questi ricevono uno stipendio fisso, complessivamente circa 556.000 euro all'anno, al quale si vanno ad aggiungere degli incassi variabili legati all'esito delle cause. Nel 2012 era stato di 223.000 euro, nel 2013 di 159.000 euro. A parte che "i sei avvocati di Palazzo, come anche alcuni dirigenti, prendono piu' del sindaco- attacca il consigliere- ma poi non si capisce perche' non si possano occupare dei secondo gradi di giudizio". Infine, c'e' un ultimo sassolino, che Tomassini vuole togliersi dalla scarpa, e che riguarda le cosidette "cause fotocopia". Ce ne sono, e molte, per il consigliere, "per le quali basta cambiare l'intestazione e qualche elemento interno del testo e che invece ci costano qualche migliaia di euro". Tomassini, il collega di partito Patrizio Gattuso e la leghista Francesca Scarano, su questo, dicono di aver inoltrato una richiesta di accesso agli atti, negata dagli uffici. I consiglieri, pero', non ci stanno: "Se proprio si trattava di atti sensibili, bastava cancellare i nomi della controparte e poi consegnarceli- prosegue il forzista, sperando di avere tutte le risposte nella prossima seduta- perche' a noi interessava vedere il testo e capire se e' sempre lo stesso. E se lo e', capire come mai ci costa tanto".
Purtroppo nell'agenzia manca la sottoscritta tra i richiedenti l'accesso agli atti.
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