Nella provincia di Treviso i 14 consiglieri M5S sottoscriveranno un impegno a rimettere il mandato elettorale al giudizio assembleare del gruppo territoriale di riferimento e, qualora sfiduciati, a rassegnare, entro 10 giorni, le dimissioni dalla carica ricoperta. Vogliono evitare un altro "caso Gnocchi",
l’ex candidato sindaco di Treviso, oggi al gruppo misto a seguito di false accuse e minacce personali.
Questa la nostra replica:
Comunicato Stampa congiunto
In riferimento al
comunicato stampa emesso dal M5S di Treviso il 18.06.2014 che annuncia per venerdì prossimo un “atto di responsabilità” dei consiglieri comunali eletti con il simbolo del m5s della provincia di Treviso,
riteniamo gravissimo quanto sta accadendo all’interno del Movimento 5 Stelle, in particolare sul perseverare nel tentativo di
condizionare l’agire dei rappresentanti dei cittadini, tutti.
Il fatto che ai consiglieri comunali targati 5 stelle si vogliano far firmare delle
“dimissioni in bianco” con le quali poterli
“licenziare” durante lo svolgimento del loro mandato è preoccupante.
Con questo atto tutti i consiglieri M5S della provincia di Treviso sottoscriverebbero un atto in totale
contraddizione con la Costituzione Italiana e con i numerosi statuti comunali, nei quali si fa esplicito riferimento alla “libertà di mandato”, e ai quali si devono attenere in quanto membri delle istituzioni.
L'obiettivo dei padri costituenti era esattamente quello di evitare che i vertici dei partiti avessero il potere di ricattare gli eletti che rappresentano tutti i cittadini.
La preoccupazione aumenta se pensiamo alle cronache di questi giorni, che ci ricordano come in Italia gli eletti troppo spesso si pieghino al volere di altri: per qualche regalo, per qualche posticino retribuito da qualche parte per sé o per i propri "amici", per qualche vantaggio, talvolta solo per il timore di attacchi e denigrazioni pubbliche.
La nostra esperienza, in particolare per i gravi fatti ed il modus operandi messi in atto per il
“Caso Gnocchi” a Treviso - dove l’unico consigliere comunale (ex M5S) è stato costretto a passare al Gruppo Misto a seguito di false accuse e minacce personali - chiarisce quali potrebbero essere i veri rischi di questa operazione.
Sorprendono pertanto
l’ingenuità e l’arrogante superficialità con le quali si propone e si chiede di accettare questo tipo di condizioni a referenti eletti che hanno in primis una responsabilità piena di fronte a tutto l’elettorato e non solo rispetto a quello del partito o movimento di appartenenza.
Il recall non lo si fa con quattro amici al bar.
La Costituzione è una cosa seria e merita rispetto.
Questo documento è condiviso da molti attivisti che nel tempo si sono distinti per non essersi “piegati” ai devastanti diktat di Grillo - Casaleggio.
Firmato:
Alessandro Gnocchi (Treviso), Franco Dal Col (Ponzano Veneto), Federica Salsi (Bologna), Raffaella Pirini (Forlì), Paola De Pin (Roma), Serenetta Monti (Roma)
Alessandro Gnocchi Consigliere comunale di Treviso
Franco dal Col Consigliere comunale di Ponzano Veneto
Federica Salsi Consigliere comunale di Bologna
Raffaella Pirini ex Consigliere comunale di Forlì
Paola de Pin Senatrice della Repubblica Italiana
Serenetta Monti ex candidata Sindaco di Roma