10 luglio 2014

Aziende insalubri: dopo un anno siamo ancora fermi

A distanza di un anno la situazione è rimasta pressoché invariata.
Rispetto al 2009 la situazione è migliorata, ma dire che è risolta è pura utopia e sono passati 5 anni.

In commissione siamo stati aggiornati in merito alle situazioni delle ditte Valli Zabban (un impianto per la lavorazione del bitume proveniente da raffinerie per utilizzi stradali) e Coop Costruzioni (un impianto per la produzione di conglomerato bituminoso).

La presentazione di ARPA riassume lo stato dell'arte.



Valli Zabban non ha ottemperato al punto 4 dell'autorizzazione del 2010 metanizzando il post combustore, ha sforato i limiti di emissioni previsti per legge e Arpa ha chiesto alla Provincia di emettere diffida nei confronti del'azienda.
Coop Costruzioni ha sempre il suo impianto vecchio, lavora poco e sta nei parametri previsti per legge e di delocalizzazione non se ne parla.

Questo il mio primo intervento:


"Grazie Presidente.
Mi dispiace di non essere arrivata subito all'inizio ma purtroppo non ho ancora il dono dell'ubiquità e quindi non so se magari chiederò alcune cose che sono già state precedentemente anticipate.

Allora, sul discorso dei cittadini che segnalano di meno: io abito lì in zona, conosco molto bene la situazione perchè la respiro, diciamo così, e i cittadini si sono scocciati di fatto di continuare a segnalare, perchè se è vero che rispetto al 2009-2001, parliamo degli anni più caldi, la situazione è sicuramente migliorata, è vero che non è assolutamente risolta e c'è, come posso dire, molto scoramento da parte delle persone che sono lì e continuano a vedere che, nonostante passino gli anni, comunque non c'è una soluzione definitiva a questo tipo di problematiche.
In merito a COOP Costruzioni volevo sapere, visto che a suo tempo sembrava quasi che la delocalizzazione fosse assolutamente imminente, la delocalizzazione dell'impianto, chiedevo se da parte dell'azienda c'erano manifestazioni in questo senso e volevo anche capire, visto che all'epoca l'impianto era vecchio e obsoleto e doveva comunque lavorare con una capacità produttiva ridotta perchè non rispettava tutta una serie di parametri e potenzialmente era anche pericoloso proprio anche per i lavoratori stessi, mi chiedevo a questo punto, visto che l'impianto continua a lavorare, se sia in previsione una sorta di delocalizzazione, se l'impianto rimane quello che era anni fa, vecchio, obsoleto che va avanti a cucci e spintoni, o se siano state apportate delle migliorie e in che termini.
Sul discorso di Valli Zabban, allora io rimango basita quando apprendo che, a distanza di 4 anni, dal 2010, c'è ancora un punto dell'autorizzazione da ottemperare; noi sappiamo benissimo che è stata una lotta riuscire a fare montare quel post combustore all'azienda per cercare di ridurre i fumi, sappiamo che andando a BTZ ci sono tutta una serie di problematiche legate sia al maggiore inquinamento che il BTZ produce [rispetto al metano], sia legate al fatto che il BTZ brucia a temperature più elevate e quindi il post combustore può funzionare in determinati range e quando si superano questi range, la post combustione si rallenta, e quindi, avverto come dire, una sorta di impotenza. Dal 2010 ad oggi, nonostante le vicende del TAR che hanno dato comunque ragione agli enti pubblici, ci si ritrova ancora con un'azienda che di fatto non ha ottemperato a quello che doveva ottemperare e mi sembra che gli enti pubblici siano stati un po' silenziosi in questo senso.
Sul discorso della diffida: anche qua, a me fa piacere che ci sia attenzione da questo punto di vista, però mi scappa da ridere e qui proprio lo dico con molta amarezza, mi scappa da ridere quando viene detto bisognerebbe valutare se ci sono dei problemi per la salute.
Ora, nel momento in cui un'azienda che emette in atmosfera materiali inquinanti sfora questi limiti, limiti che sappiamo essere dati solo per poter avere una normativa di riferimento, per poter agire, ma sappiamo che nel momento in cui una sostanza inquinante, a volte anche sotto la soglia prevista per legge può dare dei problemi, a maggior ragione se vengono superati questi limiti, cioè non è che deve cascare la gente per strada con un collasso per capire che è stata male. Io credo che a distanza di 4 anni si possa prevedere una sospensione della produzione, perchè sennò l'azienda poi continua a ribadire che non ha i soldi, c'è la crisi, c'è quello quell'altro quest'altro e continua a fare quel cavolo che le pare senza che ci sia da parte dell'ente, come dire, un po' il polso fermo nel cercare di fare rispettare queste autorizzazioni.
D'altra parte c'è un patto: l'amministrazione dice tu puoi operare a patto che rispetti questi determinati parametri; se non li rispetti è giusto che l'azienda si metta nell'ottica di rispettarli.
Se per rispettarli va sospesa l'attività produttiva, la si sospende; a me dispiace per le persone che ci lavorano dentro, mi dispiace perchè è un momento di crisi e tutto quanto, però ci vuole un po' più di serietà. Io credo che l'azienda, da questo punto di vista, sia stata poco seria e rispettosa di quelle che erano le prescrizioni e le autorizzazioni che il Comune e la Provincia comunque le ha dato; quindi secondo me è un po' superficiale dire aspettiamo di capire dall'ASL se ci sono dei rischi sanitari.
Il rischio sanitario c'è, nel momento in cui vengono sforati dei parametri di immissione di sostanze tossiche in atmosfera, è quello il rischio, non bisogna aspettare che la gente si ammali perchè dopo non è più un rischio, è una malattia conclamata e, come dire, si chiude sempre il recinto dopo che i buoi sono scappati.
Sempre su Valli Zabban volevo sapere, visto che il sito risulta essere contaminato e sappiamo essere nel letto del fiume Reno, volevo sapere come stava procedendo, se stava procedendo, il discorso della bonifica, perché so che a suo tempo, parlo già di diversi anni fa, si era avviato un percorso con l'amministrazione insieme all'azienda per presentare un progetto di bonifica, ma all'epoca era ancora tutto abbastanza in divenire, quindi volevo sapere qual'era lo stato di contaminazione del sito e, a questo punto, che tipo di bonifiche erano previste, con che termini, con che tempi, come stava procedendo questa cosa."

Questo il mio secondo intervento, in risposta all'ASL in seguito alla mia affermazione che “il rischio sanitario c'è se si supera limite imposto” dice che il rischio va valutato in base alla dose e al tempo di esposizione:


"In merito al rischio sanitario: io comprendo la posizione dell'ASL, però mi rendo anche conto che la loro posizione comunque parte da dei dati che sono parziali.
Allora se venissero fatti dei monitoraggi quotidiani e se avesse effettivamente contezza quotidianamente di quello che esce e di quanto le persone permangono in loco e respirano, allora si potrebbe dire c'è un rischio o non c'è un rischio.
Asserire che non ci sono rischi facendo dei campionamenti una tantum, una volta o due l'anno, non considerando quanto le persone stanno in loco, cosa respirano, e quale è la loro età...non si può parlare di certezze e dire non c'è nessun rischio. Allora io comprendo che ci siano delle norme e delle regole da rispettare però qui noi ci stiamo ammalando a norma di legge perché purtroppo non c'è un monitoraggio costante e solamente sulla base di un monitoraggio costante e sull'emissione in atmosfera e sulle persone che abitano o che comunque transitano in quella zona, si può dire quanto queste persone possono essere influenzate negativamente da questo tipo di inquinanti, sennò diversamente con un rilievo all'anno o uno sforamento all'anno rilevato non si può parlare e dire non c'è nessun rischio, perché si parte da dati che sono quantomeno incompleti e fare delle previsioni su dei dati incompleti io lo trovo quantomeno azzardato"

Sembra che l'unica cosa che possiamo fare è spingere sulla metanizzazione dell'impianto di post combustione di Valli Zabban. La questione bonifica è un'incognita. L'azienda, stando a quanto dichiarato dall'Assessore Gabellini in commissione, chiede pure un tanti soldi al Comune per finanziare gli interventi.





1 commento :

  1. Ciao, Federica, come abitante del territorio, so quanto ci sarebbe necessità di un impegno costante e forte su questo tema, da parte dei politici dei vari schieramenti, così da ottenere: minimo, delle rilevazioni frequenti, ancor meglio una centralina fissa e naturalmente il rispetto di TUTTE le condizioni da parte delle aziende coinvolte. D'accordo, poi, l'occupazione, ma non penso che verrebbe minacciata da una chiusura temporanea, tale da far comprendere all'azienda che non si scherza sulla salute delle persone che, tra l'altro, è anche quella dei lavoratori stessi! In ogni caso, è un vero e proprio SCANDALO che nel 2014 due aziende di questo tipo si permettano di prendersi gioco della salute delle persone, in piena città, approfittando, se mi posso permettere, dell'interesse ed efficienza altalenanti della maggior parte delle persone e soggetti istituzionali coinvolti. Vogliamo provare, tra tutti, a dare un'accelerata al discorso? Personalmente, quando ti ho votata, pensavo che fosse uno dei tuoi primi obiettivi perché è talmente grande da meritare ogni attenzione! Poi, capisco, che vi sono state, purtroppo, delle sgradevolissime circostanze, ma credo occorra, tra tutti, ricominciare a "stare sul pezzo" in maniera assidua, coinvolgendo - oltre alla cittadinanza, a mezzi d'informazione, associazioni ambientaliste e quant'altro - anche altri politici, al di là degli schieramenti, considerato che la salute è un bene "trasversale" e questo impegno andrebbe tutto a tuo merito, come politica e come persona.
    Saluto caro, buon lavoro, Daniela

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