09 luglio 2014

MAPPATURA GEOREFERENZIATA DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA' IN EMILIA ROMAGNA

La facoltà di Giurisprudenza a Bologna ha realizzato una mappatura georeferenziata dei beni confiscati alla mafia in Emilia Romagna. Questa iniziativa nasce in seguito ad un master intitolato a Pio Latorre realizzato a "fronte di una grave lacuna di professionalità nella gestione dei beni confiscati alle mafie e di una generale mancanza di conoscenza dell’iter normativo da seguire per richiedere l’assegnazione un bene o un'azienda confiscata"

L’Università di Bologna ha attivato un percorso di studi "con l’obiettivo di formare un pool di professionisti che sappiano districarsi nel complesso panorama normativo del settore, occupandosi degli aspetti giudiziari e finanziari della gestione di tali beni, nonché della loro valorizzazione e produttività".

La mappatura che verrà presentata domani "permette, con un solo click, di accedere alle foto del bene selezionato, ai dati sui lavori che sono stati svolti al suo interno e ai decreti di sequestro e di confisca, necessari per ricostruirne la storia giudiziaria" inoltre "rappresenta un'essenziale strumento di conoscenza del territorio da parte dei cittadini, ma soprattutto da parte degli enti locali e delle associazioni che vogliono iniziare un percorso di riqualificazione del proprio territorio, mediante un progetto di riutilizzo del bene". I dati inseriti provengono dall' Agenzia nazionale per i beni confiscati alle mafie il cui scopo è "è quello di provvedere all'amministrazione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie".
Già in altre realtà come il Piemonte esistono mappature del genere e in altre realtà sono in fase di sperimentazione.

Trovo questa mappatura molto interessante, darà modo ai cittadini di capire la reale portata del problema mafia anche in Emilia Romagna. Nel 2009 ad esempio i beni conficati in regione erano 23 come descritto nel Dossier redatto a cura della Casa della Legalità di Christian Abbondanza e di Democrazialegalità.it di Elio Veltri che hanno curato il Dossier  di cui ho parlato qui in merito al piano sicurezza per Bologna.

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