04 luglio 2014

#Hera: quanto è grave la situazione in Viale Berti Pichat? #Bologna

Il mio intervento al question time:

Federica Salsi: "Il primo luglio apprendiamo dalla stampa tutta una serie di retroscena legati alla riqualifica dell'area in viale Berti Pichat, sede storica di Hera. Nelle 20 e passa pagine di intercettazioni telefoniche emerge un quadro che io definisco drammatico. È una lettura istruttiva.
Il 28 maggio 2008 nel cantiere, si legge nelle intercettazioni telefoniche della Guardia di Finanza tra dirigenti e funzionari di Hera e di alcune sue controllate, “qui dove c'è l'officina” hanno trovato “due vasche non previste … dove c'è della robaccia” “potrebbe esserci del cianuro in quella roba lì” “... blocchi di un materiale argilloso blu...”naftalene” e serve trovare “un modo di operare per evitare di bloccare i lavori” “non abbiamo denunciato in Comune a Bologna”.


Due settimane dopo il ritrovamento seguono tutta una serie di conversazioni, dalle quali si apprende che dalle prime danalisi che hanno effettuato, quei materiali prelevati vicino alle vasche non previste risultano conformi per “discariche da rifiuti pericolosi” “c'è creosoto, si sono fenoli” parlano di “centocinquanta metri cubi” “millecinquecento tonnellate” e aggiungono “bisogna scavare lontano [dalle vasche] perchè quello non è mica buono è”. Un funzionario delle aziende interpellate da Hera per lo smaltimento è spazientito, minaccia di mandare i Noe in cantiere “vogliono trovare la soluzione in fretta e di nascosto in casa mia” e gli hanno già “rifilato” due cassoni. E seguono tutta una serie di interlocuzioni su come poter togliere quei rifiuti dal sito, fusti, big bag, cassonetti stagni poiché “non si tratta di andare a scavare in un campo di grano … ma abbiamo delle difficoltà perché siamo nel centro di Hera … nel centro di Bologna” “praticamente davanti all'attenzione di tutti”. Il big bag “non fa neanche tanta impressione” mentre “una fila di fusti” … Passa quasi un'altra settimana, siamo al 18 giugno, e Arpa e il Comune di Bologna sono stati avvisati del ritrovamento a circa tre settimane di distanza mentre il codice sugli appalti impone di segnalare entro 48 ore il ritrovamento di sostanze inquinanti.
A questo punto è interessante conoscere l'opinione dell'amministrazione in merito al contenuto di queste intercettazioni telefoniche, sapere se l'amministrazione era al corrente di tale vicenda giudiziaria e se non ha trovato inusuale il lasso di tempo intercorso tra il rinvenimento da parte di Hera di sostanze pericolose e l'effettiva comunicazione al Comune avvenuta tre settimane dopo. Al di la del fatto che la vicenda giudiziaria si sia conclusa positivamente in merito al reato di falso ideologico legato al ritardo della denuncia, quello che è importante è il dato politico. Certe “soluzioni” non dovrebbero nemmeno passare per l'anticamera del cervello. Rimane quindi l'interrogativo su se e come sono state smaltite queste 1.500 tonnellate di rifiuti citate nell'articolo e in che modo l'amministrazione sta vigilando sul regolare svolgimento delle opere di bonifica.
In quel luogo lavorano persone, bisogna pensare a tutelare la loro salute, hanno contezza del reale rischio al quale sono esposte?
Un altra domanda è legata ai tempi di bonifica e riqualifica dell'area. Vi sono dei rallentamenti, quali sono i motivi, che tempi sono previsti e che disagi potrebbero comportare questi rallentamenti in relazione all'operazione immobiliare in corso.
In ultimo pongo l'attenzione sull'alta velocità e sui tunnel che passano lì sotto. Sappiamo esserci falde acquifere a diverse profondità, alcune molte inquinate, altre protette da strati di argilla. Sappiamo che scavando potrebbero esserci problemi di migrazione degli inquinanti, nel caso in cui ad esempio gli strati di argilla vengano forati. Quindi chiedo se vi siano stati o vi sono dei problemi con i tunnel dell'alta velocità che passano in quella zona, in relazione ad esempio al rispetto delle distanze di sicurezza previste per la loro realizzazione."

Leggi qui la risposta integrale dell'assessore Gabellini.

Sottolineao alcuni passaggi del lungo intervento dell'Assessore, più sotto c'è la mia replica.
L'Assessore dichiara che non sapeva nulla "Dall'articolo apprendo cose di cui non ero al corrente, come le intercettazioni del 2008, le indagini e la conclusione del 2011,così come i termini della recente denuncia. "
"L'area Hera è sottoposta ad un procedimento di bonifica dei siti contaminati già a partire dal 2003", quindi stando alle ultime vicende lo stato di contaminazione dichiarato inizialmente è decisamente inferione a quello ad oggi constatato. 
In merito alle falde dichiara che "per le acque sotterranee è stata accertata la contaminazione per gli stessi parametri, nella prima falda ... caratterizzato da scarsa permeabilità, da basso gradiente idraulico, e portata limitata. Il primo vero acquifero si trova ad una profondità superiore ai 12 metri dal piano di campagna e non risulta contaminato. Questo a conferma di una buona separazione fisica tra le due falde, a diverse caratteristiche qualitative. Quindi si definisce irrealistico ipotizzare un collegamento con i livelli di falda sfruttati a fini acquedottistici; per altro in modo molto più semplice la stessa direttrice di Arpa ieri rispondendo a Radio città del Capo ha affermato che non c'è inquinamento di acqua."  Nella replica spiego quanto sia una mezza verità questa affermazione.
Sulla quantità dei rifiuti, noi ci preoccupavamo per le 1.500 tonnellate emerse dalle intercettazioni, ma i numeri sono ben diversi dato che "sono già state rimosse e smaltite circa 13.000 tonnellate di rifiuti pericolosi". In ultimo spiega che dal "monitoraggio che viene continuamente fatto, anche questo cadenzato da parte di una laboratorio che è esterno al gruppo Hera, anche a campione sia per l'acqua che per l'aria ...  si evince che non ci sono profili di rischio". Non è chiaro chi paghi questo laboratorio, se lo paga Hera si pone il problema che il controllore è pagato dal controllato.

La mia replica: "Io rimango allibita dalle parole dell'assessore quando mi dice che non era informata di nulla, in relazione alle vicende giudiziarie. Rimango allibita perché, voglio dire, Hera è una nostra azienda partecipata, ci sono dentro tre rappresentanti nominati dal Comune di Bologna e non è pensabile che queste persone non informino l'amministrazione di quello che sta succedendo all'interno di una nostra azienda partecipata.
Detto questo, rimando all'assessore comunque per la risposta dettagliata, rimango in attesa dell'ulteriore integrazione, non mi dichiaro comunque soddisfatta anche perché, nel momento in cui si spiega che le falde sottostanti non verranno intaccate perchè si scaverà fino a una certa misura, io in realtà leggo dalla Conferenza dei Servizi del 2012, leggo che 'nel caso in cui per le opere di fondazione non fosse tecnicamente possibile attenersi a tale raccomandazione - ovvero di rimanere ad una profondità di 10-12 metri, si anticipa che il Comune prescriverà un monitoraggio pluriennale delle falde ante e post operam" quindi di fatto si dice, Conferenza dei Servizi, si dice che potrebbero essere scavate le falde acquifere più in profondità per fare stare su le costruzioni.
Fondamentalmente noi potremo ammalarci a norma di legge perchè tanto questo è quello che emerge da questa relazione".

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