05 febbraio 2015

#Amianto nelle tubature dell'acqua potabile

Torniamo a parlarne oggi in commissione. Precedentemente avevamo già trattato l'argomento. In via Ugo Bassi e Rizzoli ci sono tubature in cemento-amianto (come in altre parti della città - nel 2012 erano 508 i km di tubo in fibrocemento ovvero il 65% dell’intera rete cittadina), ora la strada verrà scoperchiata per i lavori del Crealis e potrebbe essere l'occasione per sostituire le tubature. Al momento Hera non lo ritiene un intervento necessario, le tubature sono in buono stato di conservazione e loro si attengono alle norme vigenti. Il dott. Bruschi di Hera conclude il suo intervento dicendo: "Siamo dei fontanieri, non ci occupiamo di salute pubblica". La posizione dell'AUSL e del Comune è quindi determinante per un'inversione di rotta e bonificare le tubature.

Fonte monografia IARC 2012
Intanto bisogna dire che gli studi hanno evidenziato che esiste una correlazione tra tutte le esposizioni ad amianto, compresa quindi l'ingestione che potrebbe avvenire attraverso il rilascio di fibre presenti nelle tubature dell'acqua potabile. Lo IARC in uno studio del 2012 scrive che(pag. 225 cap 1.5) inalazione ed ingestione sono le vie primarie per l'esposizione all'asbesto. Lo stesso studio conclude (pag 294) dicendo che ci sono prove sufficienti per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto.Causa il mesotelioma, il cancro al polmone, alla laringe e alle ovaie.


Fonte monografia IARC 2012
Sono anche state osservate associazioni positive fra l’esposizione a tutte le forme di amianto e cancro della faringe, stomaco, colon-retto. Ci sono prove sufficienti negli esperimenti animali sulla cancerogenicità di tutte le forme di amianto. Tutte le forme di amianto sono cancerogeni per l’uomo (gruppo 1).
Purtroppo la dott.ssa Guberti dell'AUSL citando la medesima monografia dello IARC asserisce l'esatto contrario, ovvero che non ci sono evidenze sulla cancerogenicità dell'amianto per ingestione. Lo asserisce in una slide che ha presentato oggi e lo aveva asserito precedentemente in questa commissione. Mi chiedo come si possa interpretare cosi "liberamente" uno studio di quella portata e che tipo di garanzie abbiamo sulla nostra salute dopo "abbagli" di questo tipo. Altra nota che fa riflettere è il fatto che Hera nelle sue analisi delle acque non trova amianto mentre ARPA si. Questo significa che le attuali analisi non danno una risposta chiara e a mio avviso c'è  bisogno di farne di più approfondite per capire

Fonte ASUL
meglio il reale stato di presenza di fibre di amianto.
In conclusione gli Assessori alla Mobilità e Sanità annunciano che si andrà avanti come da cronoprogramma e i tubi rimangono lì dato che Ausl asserisce che non c'è rischio per la salute ed Hera conferma che sono in buono stato di conservazione.
Ai posteri la soluzione del problema, nella speranza che l'Europa e Italia nel frattempo 

Fonte Ministero della Salute 2012
normino la situazione. Il Ministero della Salute ad esempio nel 2012 ha fissato alcuni criteri sullo “Stato dell’arte e prospettive in materia di contrasto alle patologieasbesto-correlate" pag 44. Pur utilizzando un linguaggio estremamente prudenziale, il Ministero non esclude che l'ingestione di acqua contaminata da fibre di amianto possa dare origine a patologie tumorali.






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