Il Sindaco del Comune di Bologna Virginio Merola, a giugno 2011 decide che Marco Lombardelli sarà il suo Capo di Gabinetto e
da mandato agli uffici preposti per assumerlo. Viene inquadrato con un
livello D1, livello per il quale è prevista la Laurea. A dicembre 2011
emerge che Lombardelli è in possesso di un diploma professionale di
ottico non equipollente ad un diploma di scuola media superiore, quindi
di fatto ha la terza media. Scoppia un pandemonio e Lombardelli nel giro
di una settimana si dimette. Io faccio un esposto alla Corte dei Conti poiché è presumibile pensare che vi sia un danno erariale.
A febbraio 2014 sul Corriere è pubblicata la notizia che il Sindaco Merola, la Giunta e due Dirigenti sono rinviati a giudizio per danno erariale in seguito all'assunzione del Capo di Gabinetto.
La scorsa settimana c'è stata l'udienza in cui la difesa ha esposto le sue ragioni che ritengo una scalata sugli specchi e tra un mese la Corte dei conti emetterà la sentenza. Per assunzioni analoghe fu condannato anche l'attuale Presidente del Consiglio Renzi, allora presidente della Provincia.
TRA UN MESE SENTENZA CORTE CONTI; CONTESTATO DANNO DI 45MILA EURO (DIRE)
Bologna, 22 ott. - Contestare la mancanza di una laurea sono "osservazioni quasi corporative e quasi discriminatorie". Cosi' l'avvocato Giuseppe Caia ha difeso stamane alla Corte dei conti il
sindaco di Bologna, Virginio Merola, e la sua giunta a cui viene imputato un danno erariale di quasi 46.000 euro per la vicenda dell'assunzione come responsabile di gabinetto di Marco Lombardelli, dimessosi dopo sei mesi quando venne fuori la notizia che era in possesso solo della licenza media inferiore.
Mentre invece per ricoprire il ruolo dirigenziale con cui era stato inquadrato (D1), serve, secondo la Procura della Corte dei conti, una laurea. Tanto che per il procuratore regionale Salvatore Pilato quella del sindaco, che assunse Lombardelli il 9 giugno 2011 stabilendo un compenso lordo annuo di 68.700 euro, e' stata una "condotta gravemente colposa", una "inescusabile leggerezza" (cosi' si leggeva nella citazione a giudizio): per questo a lui e' imputato il 40% del danno erariale. Agli
assessori, invece, la Procura contesta una colpa grave "per non aver deliberato in maniera informata" e chiede che complessivamente rifondano il 30% dei 46.000 euro stimati. A giudizio anche due dirigenti: Anna Rita Iannucci, capo dipartimento organizzazione, accusata di "grave negligenza", e Giancarlo Angeli, allora direttore del personale, a cui viene imputato un "ruolo concasuale" nella produzione del danno. La Procura chiede loro rispettivamente il 20% e il 10% della cifra totale. Per Caia, pero', parlare della laurea significa "evocare una sorta di totem" che prima o poi dovra' essere messo in discussione. Anche perche', ragiona, la laurea puo' essere un segnale sulle capacita' di una persona, ma quelle capacita' possono emergere anche da altre caratteristiche. Secondo l'avvocato di Iannucci e Angeli, del resto, Lombardelli "aveva certo la licenza media, ma aveva svolto
un'ampissima attivita' a livello politico quindi aveva una notevole esperienza". Quanto alla "presunta abnormita' dell'emolumento", il legale osserva che quella di Lombardelli non si avvicinava affatto a quella di un dirigente del Comune che e' sugli 83.000 euro. Insomma, "nessuna negligenza da parte dei dirigenti" che hanno anzi effettuato una "valutazione attenta" del suo curriculum e sull'organigramma in cui andava a inserirsi.
Entrambe le difese hanno chiesto il rigetto della domanda di risarcimento o in subordine la ridefinizione del danno. La sentenza dovrebbe arrivare tra circa un mese. La Procura nella citazione a giudizio aveva scritto che per Lombardelli fu previsto l'emolumento piu' alto di tutto lo staff (in tutto
quattro persone), pur essendo l'unico senza laurea. Ora, "si sarebbe dovuto esigere che questi avrebbe svolto una prestazione qualitativamente superiore a quella degli altri". Ma "l'assenza di questo presupposto, vizia gravemente la proposta effettuata dal sindaco" e la rende "censurabile".
Lombardelli si dimise a dicembre 2011.
SALSI: DIFESA COMUNE NON REGGE
"CONTRATTO PREVEDE LAUREA, NON SI ARRAMPICHINO SUGLI SPECCHI" (DIRE)
Bologna, 22 ott. - "Si arrampicano sugli specchi".
Federica Salsi , la consigliera comunale autore dell'esposto in Procura e alla Corte dei conti sulla nomina di Marco Lombardelli a responsabile del gabinetto del sindaco di Bologna Virginio Merola, inquadra cosi' la linea difensiva dei legali del Comune davanti ai magistrati contabili. Contestare
la mancanza di una laurea e' fare "sono osservazioni quasi corporative e quasi discriminatorie": cosi' l'avvocato Giuseppe Caia ha difeso oggi alla Corte dei conti il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e la sua giunta a cui viene imputato un danno erariale di quasi 46.000 euro per la vicenda dell'assunzione di Lombardelli, dimessosi dopo sei mesi quando venne fuori la notizia che era in possesso solo della licenza media inferiore. Mentre invece per ricoprire il ruolo dirigenziale con cui era stato inquadrato (D1), serve, secondo la Procura della Corte dei conti, una laurea. E qui sta il punto per Salsi: "Dicono che prima vengono le qualita' della persona, ma finche' in Italia le lauree hanno un valore, e certi contratti fanno riferimento a questo titolo di studio, questa e' la regola che vale. Quando la legge dira' che le lauree non sono piu' valide potremo ragionare in termini differenti. Per ora si arrampicano sugli specchi". Salsi, oggi impegnata a sostegno della lista "Liberi cittadini" in corsa alle regionali, ricorda che il contratto di responsabile di gabinetto del sindaco "prevede la laurea, non c'e' da girarci intorno. A Lombardelli, che la laurea non l'aveva, potevano fare un contratto adeguato al suo titolo di studio ma non potevano poi assumerlo come responsabile di gabinetto".
Ancora una volta, dunque, Salsi ripete che nell'affidare l'incarico ci fu una sottovalutazione, "perche' erano consapevoli di assumere chi non aveva la laurea e quindi agirono in modo estremamente criticabile". Fonte Dire
A febbraio 2014 sul Corriere è pubblicata la notizia che il Sindaco Merola, la Giunta e due Dirigenti sono rinviati a giudizio per danno erariale in seguito all'assunzione del Capo di Gabinetto.
La scorsa settimana c'è stata l'udienza in cui la difesa ha esposto le sue ragioni che ritengo una scalata sugli specchi e tra un mese la Corte dei conti emetterà la sentenza. Per assunzioni analoghe fu condannato anche l'attuale Presidente del Consiglio Renzi, allora presidente della Provincia.
TRA UN MESE SENTENZA CORTE CONTI; CONTESTATO DANNO DI 45MILA EURO (DIRE)
Bologna, 22 ott. - Contestare la mancanza di una laurea sono "osservazioni quasi corporative e quasi discriminatorie". Cosi' l'avvocato Giuseppe Caia ha difeso stamane alla Corte dei conti il
sindaco di Bologna, Virginio Merola, e la sua giunta a cui viene imputato un danno erariale di quasi 46.000 euro per la vicenda dell'assunzione come responsabile di gabinetto di Marco Lombardelli, dimessosi dopo sei mesi quando venne fuori la notizia che era in possesso solo della licenza media inferiore.
Mentre invece per ricoprire il ruolo dirigenziale con cui era stato inquadrato (D1), serve, secondo la Procura della Corte dei conti, una laurea. Tanto che per il procuratore regionale Salvatore Pilato quella del sindaco, che assunse Lombardelli il 9 giugno 2011 stabilendo un compenso lordo annuo di 68.700 euro, e' stata una "condotta gravemente colposa", una "inescusabile leggerezza" (cosi' si leggeva nella citazione a giudizio): per questo a lui e' imputato il 40% del danno erariale. Agli
assessori, invece, la Procura contesta una colpa grave "per non aver deliberato in maniera informata" e chiede che complessivamente rifondano il 30% dei 46.000 euro stimati. A giudizio anche due dirigenti: Anna Rita Iannucci, capo dipartimento organizzazione, accusata di "grave negligenza", e Giancarlo Angeli, allora direttore del personale, a cui viene imputato un "ruolo concasuale" nella produzione del danno. La Procura chiede loro rispettivamente il 20% e il 10% della cifra totale. Per Caia, pero', parlare della laurea significa "evocare una sorta di totem" che prima o poi dovra' essere messo in discussione. Anche perche', ragiona, la laurea puo' essere un segnale sulle capacita' di una persona, ma quelle capacita' possono emergere anche da altre caratteristiche. Secondo l'avvocato di Iannucci e Angeli, del resto, Lombardelli "aveva certo la licenza media, ma aveva svolto
un'ampissima attivita' a livello politico quindi aveva una notevole esperienza". Quanto alla "presunta abnormita' dell'emolumento", il legale osserva che quella di Lombardelli non si avvicinava affatto a quella di un dirigente del Comune che e' sugli 83.000 euro. Insomma, "nessuna negligenza da parte dei dirigenti" che hanno anzi effettuato una "valutazione attenta" del suo curriculum e sull'organigramma in cui andava a inserirsi.
Entrambe le difese hanno chiesto il rigetto della domanda di risarcimento o in subordine la ridefinizione del danno. La sentenza dovrebbe arrivare tra circa un mese. La Procura nella citazione a giudizio aveva scritto che per Lombardelli fu previsto l'emolumento piu' alto di tutto lo staff (in tutto
quattro persone), pur essendo l'unico senza laurea. Ora, "si sarebbe dovuto esigere che questi avrebbe svolto una prestazione qualitativamente superiore a quella degli altri". Ma "l'assenza di questo presupposto, vizia gravemente la proposta effettuata dal sindaco" e la rende "censurabile".
Lombardelli si dimise a dicembre 2011.
SALSI: DIFESA COMUNE NON REGGE
"CONTRATTO PREVEDE LAUREA, NON SI ARRAMPICHINO SUGLI SPECCHI" (DIRE)
Bologna, 22 ott. - "Si arrampicano sugli specchi".
Federica Salsi , la consigliera comunale autore dell'esposto in Procura e alla Corte dei conti sulla nomina di Marco Lombardelli a responsabile del gabinetto del sindaco di Bologna Virginio Merola, inquadra cosi' la linea difensiva dei legali del Comune davanti ai magistrati contabili. Contestare
la mancanza di una laurea e' fare "sono osservazioni quasi corporative e quasi discriminatorie": cosi' l'avvocato Giuseppe Caia ha difeso oggi alla Corte dei conti il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e la sua giunta a cui viene imputato un danno erariale di quasi 46.000 euro per la vicenda dell'assunzione di Lombardelli, dimessosi dopo sei mesi quando venne fuori la notizia che era in possesso solo della licenza media inferiore. Mentre invece per ricoprire il ruolo dirigenziale con cui era stato inquadrato (D1), serve, secondo la Procura della Corte dei conti, una laurea. E qui sta il punto per Salsi: "Dicono che prima vengono le qualita' della persona, ma finche' in Italia le lauree hanno un valore, e certi contratti fanno riferimento a questo titolo di studio, questa e' la regola che vale. Quando la legge dira' che le lauree non sono piu' valide potremo ragionare in termini differenti. Per ora si arrampicano sugli specchi". Salsi, oggi impegnata a sostegno della lista "Liberi cittadini" in corsa alle regionali, ricorda che il contratto di responsabile di gabinetto del sindaco "prevede la laurea, non c'e' da girarci intorno. A Lombardelli, che la laurea non l'aveva, potevano fare un contratto adeguato al suo titolo di studio ma non potevano poi assumerlo come responsabile di gabinetto".
Ancora una volta, dunque, Salsi ripete che nell'affidare l'incarico ci fu una sottovalutazione, "perche' erano consapevoli di assumere chi non aveva la laurea e quindi agirono in modo estremamente criticabile". Fonte Dire
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