Oggi ho presentato una domanda di atualità durante la sessione di question time per chiedere cosa accadrà al servizio di rimozione auto dopo che è andato deserto il terzo bando consecutivo.
Perchè il bado va deserto? E' poco appetibile? Chi si occuperà della rimozione ora che è in scadenza l'ennesima proroga?
Di seguito la mia domanda:
Perchè il bado va deserto? E' poco appetibile? Chi si occuperà della rimozione ora che è in scadenza l'ennesima proroga?
Di seguito la mia domanda:
"Grazie Presidente.
Sembra una situazione veramente Kafkiana, perché noi abbiamo un bando che va deserto per la terza volta per un servizio che sembra essere la gallina dalle uova d'oro.
Dico questo perché l'attuale vincitore del bando che fu, comunque, ha avuto dei lauti guadagni, guadagni che vengono anche citati a mezzo stampa tanto è vero che si parla di un giro d'affari di 2.7 milioni di euro.
Allora io mi chiedo come possa, un affare che sembra essere la gallina dalle uova d'oro, continuare ad andare deserta per la terza volta, ci deve essere qualcosa che non funziona nel bando perché, se continuano le aziende a non presentarsi, come presentava prima la collega Scarano, evidentemente ci sono cose che non convincono.
Allora noi abbiamo bisogno di capire dalla Giunta quale sia l'opinione in merito a questo ennesimo fallimento, cioè cosa possa essere andato storto in questo bando e che cosa eventualmente si può fare affinché si possa risolvere questo problema.
Il canone di locazione è un canone estremamente elevato, l'area deve comunque essere preparata per potere accogliere le auto, questo è effettivamente un ostacolo? Ci può essere una soluzione al superamento di questo ostacolo? di questo canone così elevato?
Poi io facevo un'altra valutazione, ne avevo parlato precedentemente in commissione e avevo fatto questa proposta: visto che il Comune è proprietario dell'immobile che potrebbe essere utilizzato per questo tipo di servizio, per quale motivo dare l'appalto in gestione completamente esterna ad una terza società? Si potrebbe spacchettare l'appalto in due parti: una parte che rimane in house al Comune che è il servizio di rimessaggio e custodia e il Comune lo potrebbe fare con del suo personale all'interno del suo immobile, e appaltare semplicemente quella che è la parte di rimozione per la quale servono i carri attrezzi e i carri attrezzi il Comune non se li sta a comprare, giustamente, ci sono un sacco di carrozzerie, assicurazioni e servizi vari che sono proprietari di carri attrezzi. Secondo me potrebbe avere senso fare una proposta di questo tipo: il Comune lavora in house per quanto riguarda il rimessaggio mentre lavora con un bando esterno, con una convenzione esterna per quanto riguarda la rimozione.
In commissione all'epoca mi fu risposto questo, che devo dire non fa molto onore in generale e al Comune di Bologna: 'ma tutte le volte che questi servizi sono gestiti in house sono gestiti peggio' e quindi cosa vuole dire, che l'ente pubblico - me lo disse un funzionario pubblico in commissione, abbia pazienza, è agli atti ed è registrata - allora questo che cosa significa? che un comune non è in grado di gestire un servizio potenzialmente remunerativo e che potrebbe dare ossigeno alle casse comunali, per incapacità.
Quindi sono più bravi quelli esterni a farlo. Allora io mi chiedo è effettivamente così? Può essere che il Comune di Bologna non sia in grado di gestire, non dico completamente in house perché evidentemente acquistare dei carri attrezzi potrebbe essere una strada non percorribile, ma essendo già proprietario dell'immobile e avendo dei dipendenti comunali, si può comunque lavorare su un immobile di proprietà del Comune per adeguarlo al servizio che dovrebbe svolgere e lavorare con delle convenzioni e dei bandi esterni solo ed esclusivamente per la parte di rimozione che è quella che il Comune non è in grado di effettuare in house."
La risposta dell'Assessore Giannini:
"Non credo sia questa al sede per mettersi a fare dei conti, la consigliera Scarano ha detto che ha fatto dei conti sulla sostenibilità di ciò che era messo a base dell'ultima gara, possiamo confrontarci quando vuole in commissione. Farò alcune considerazioni di carattere generale.
In ordine ai quesiti posti, e per la parte di competenza, riporto innanzi tutto quanto precisato dal Comando della Polizia municipale. Lo scrivente Comando nella sua qualità di interlocutore di natura tecnica, sta già lavorando, come riferito dalla stampa, e come è naturale in ragione delle proprie competenze, alla predisposizione di nuove linee operative da sottoporre agli amministratori, in vista dell'adozione di un nuovo bando di gara, opportunamente modificato in ragione degli esiti negativi delle procedure di affidamento già esperite. Le tematiche sulle quali si sta indirizzando l'analisi non si limitano peraltro alla sola individuazione della depositeria e quindi all'eventuale canone di locazione dovuto nel caso in cui l'area utilizzata fosse di proprietà comunale, ma abbracciano il servizio nella sua interezza. Sono pertanto allo studio anche altri aspetti della commessa, che assumono notevole rilievo nelle valutazioni dei possibili concorrenti. Ci si riferisce in particolare ai livelli e alle dimensioni del servizio sia in termini di orario che di risorse umane e tecniche, sia alle tipologie di impiego. Si auspica quindi che l'adozione di alcune novità nella struttura della prossima procedura di affidamento possa produrre risultati positivi. Per quanto riguarda la possibilità di gestire in proprio parte più o meno ampia del servizio, premesso che eventuali decisioni sul tema non possono essere solo di natura tecnica, ci si limita ad osservare che l'ipotesi, di per sé concretizzabile, presenta però aspetti di complessità tali da richiedere tempi adeguati di progetto e realizzazione, che non possono essere compressi nel breve periodo.
A questo vorrei aggiungere alcune considerazioni personali. E' un dato di fatto che le successive gare effettuate dall'Amministrazione non siano risultate appetibili, nonostante le modifiche già introdotte rispetto alla prima gara. si è ridotto l'affitto della depositeria messa a disposizione dal Comune e si sono riviste verso l'alto le tariffe rispetto al primo ribasso che era stato fatto. E sono state anche modificate altre condizioni anche relativamente ai lavori da fare nella depositeria. Il tentativo di venire incontro alle richieste dei cittadini, e voglio sottolinearlo alle richieste di molti consiglieri tra cui sicuramente quelli di minoranza, di riduzione dei costi delle rimozioni, richieste a cui la Giunta ha dato ascolto e che si sono concretizzate nella proposta di riduzione delle tariffe, proposte che per altro sono state discusse dettagliatamente, ampiamente, e anche condivise in molte commissioni consiliari, mi ricordo discussioni su cui addirittura sull'orario notturno, quanto starà aperto, su cui abbiamo accolti moltissime indicazioni che venivano anche dalla minoranza e non solo dalla maggioranza, ma nonostante questo tentativo comune e condiviso di andare incontro ai cittadini sul servizio che suscita sempre molte polemiche, purtroppo non ha avuto risposta dal mercato, così come è oggi nella nostra realtà. Eppure le tariffe poste a base di gara non si discostano, anzi, in alcuni casi sono anche più alte di quelle applicate in altre città. Voglio però precisare che i confronti con altre città sono molto difficili e vanno fatti con cautela e attenzione; anche le condizioni di mercato numero di rimozioni, numero e tipologia di imprese che operano nel settore, organizzazione del servizio, che è vero in alcuni comuni viene erogato in house, sono molto diverse fra comuni e vanno tenute in attenta considerazione per fare un'analisi appropriata di cosa è successo.
Ritengo poi che il negativo esito della gara non possa neppure essere imputato al costo dell'affitto della depositeria messa a disposizione del Comune, posto che contestualmente si elimina la percentuale sugli incassi che in base all'attuale contratto il concessionario versa al Comune, con un costo circa doppio per il concessionario, circa 300.000 euro con le attuali rimozioni, rispetto al canone che il concessionario dovrebbe corrispondere sulla depositeria qualora fosse messa a disposizione del Comune. Ci tengo a precisare in quanto tutte le consigliere hanno prima sottolineato il costo dell'affitto, che era stato anche già ridotti rispetto alla prima stima che era stata fatta dal Settore patrimonio. Ovviamente un affitto deve essere congruo quando viene dato per una attività che ha dei risvolti economici ad un concessionario. Comunque tenuto conto del primo esito della gara il costo in ogni caso 140.000 euro è meno della metà di quello che il concessionario sulla base del contatto tuttora vigente, paga. Ne abbiamo discusso tantissimo in commissione, ve lo ricorderete, adesso il contratto prevede che ci sia una percentuale che incassa il Comune sui ricavi che vengono fatti, tanto è che spesso viene detto che anche il Comune ci guadagna su questa cosa. Abbiamo deciso e anche questo è stato un aspetto condiviso che il Comune rinunciava a quel guadagno che sull'ultimo bilancio più o meno è attorno ai 300.000 euro, quindi il concessionario ci risparmia, perché invece di corrispondere con le attuali rimozioni quelli che sono 300.000 euro pagherebbe un affitto da 140-1430.000 euro. Questo va tenuto in considerazione quindi non credo sia neanche questo il motivo per cui non è sostenibile la gara. Piuttosto va osservato che richiedere ai concorrenti di disporre di una propria depositeria, che deve avere determinate e ben precise caratteristiche e deve essere per esempio raggiungibile con i mezzi pubblici, deve aver determinate caratteristiche di sicurezza e così via è ovvio che restringerebbe enormemente la platea dei potenziali partecipanti, contrastando con i principi di concorrenza e parità di trattamento e facendo quindi venir meno i benefici della gara per i cittadini. Per rispettare la par condicio, anche questo è un tema ampiamente discusso in commissione e condiviso, il Comune ha previsto di mettere a disposizione una depositeria, per consentire anche a chi non ha una depositeria di potere partecipare. Le ragioni del fallimento delle gare credo siano dunque da mettere piuttosto in relazione con la realtà dell'offerta di mercato presente nella nostra realtà territoriale (numero di rimozioni, numero e tipologie di imprese, ecc..), quindi con caratteristiche di offerta. Proprio alla luce di queste considerazioni, e come già ha ricordato il Comandante della PM nel testo che vi ho letto precedentemente, stiamo conducendo ulteriori verifiche e valutazioni per definire al più presto come procedere, con gli obiettivi di garantire il servizio e confermare l'impegno alla riduzione dei costi, per i cittadini, rispetto a quelli attuali".
La mia replica:
"Grazie Presidente.
Effettivamente un'azienda fa un investimento se ha un ritorno finanziario; ora, pensare di fare un investimento su un immobile non tuo per due anni, saranno anche questioni legate al mercato della nostra realtà però qual'è l'imprenditore folle che spende dei soldi suoi per un bene non suo per un impegno che va avanti due anni e poi non sa che fine farà, abbiate pazienza, ci vuole del coraggio a sostenere che il bando era stato fatto in maniera, mi vien da dire, soddisfacente per chi potesse partecipare.
Sul discorso del lavoro in house, ora se uno prende in considerazione quante volte questo bando è stato rimandato e quanto tempo è passato, probabilmente bisognava ragionare nel lungo periodo ovvero, visto che si fa fatica a trovare qualcuno che possa gestire questo servizio, cambiamo completamente il ragionamento, lavoriamo in un periodo di tempo medio lungo per prepararci a farlo in house e nel frattempo possiamo andare avanti con delle proroghe o con soluzioni di altro tipo.
Mi spiace che in questo momento, stante la storia passata, non ci sia stata la volontà da parte dell'amministrazione di prendere in considerazione un'opportunità di questo tipo, quando già i bandi andarono deserti in altre occasioni."
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