19 ottobre 2014

Le città metropolitane rispetto al nuovo assetto istituzionale: il mio intervento

Il mio intervento "Le città metropolitane rispetto al nuovo assetto istituzionale"

"...erano alla fine di settembre, 28 di settembre, per cui si è dovuto praticamente in meno di due mesi cercare di mettere insieme dei pezzi che erano sparpagliati, dei pezzi che erano sparpagliati in tutta la provincia.
Perché abbiamo deciso comunque come civici, come indipendenti di presentare una lista civica? Perché ci siamo accorti che nel panorama dell'elettorato in realtà le liste civiche rappresentano circa un 10% di cittadini, a quel punto risultava fondamentale cercare di mettersi insieme per poter dare una rappresentanza che diversamente non ci sarebbe stata e quindi, con mille difficoltà siamo riusciti a presentare questa lista, avvalendoci anche dell'appoggio di alcune forze politiche che non avevano neanche loro i numeri per candidarsi; è stato un appoggio, devo dire, molto elegante perché non hanno preteso di inserire nella lista dei candidati delle loro persone di fiducia o dei loro consiglieri di fiducia ma hanno lasciato che tutti i candidati della lista civica metropolitana fossero effettivamente persone provenienti dalle realtà civiche e quindi tutti consiglieri di liste civiche vere, non le liste civiche che si fregiano di questo titolo ma in realtà dietro nascondono un partito.






E devo dire che, nonostante le diversità di opinioni si è comunque riusciti a creare un buon gruppo di lavoro, questo secondo me è stato possibile in così breve tempo perché adesso alla prima tornata elettiva della città metropolitana, praticamente quello che si andrà a fare all'interno di questo ente è la redazione dello statuto della città stessa, una volta che si è redatto lo statuto si andrà nuovamente ad elezioni con le nuove modalità.
La cosa che a noi premeva portare all'interno della città metropolitana e quindi da fare inserire nello statuto era la possibilità di fare eleggere il consiglio metropolitano in maniera diretta, quindi tornare di nuovo ad una elezione dove sono i cittadini che eleggono i loro rappresentanti e non più un'elezione di secondo livello dove abbiamo visto esserci una serie di problematiche legate alle spartizioni di potere e quindi probabilmente anche in virtù di questa velocità di questa brevità di mandato si è riusciti insomma a trovare un buon accordo.
Detto così, di solito la parola accordo ha sempre una connotazione negativa, in realtà in questo contesto ha una valenza molto positiva perchè tutti quanti abbiamo fatto un passo indietro rispetto ai nostri simboli che ci portavamo sulle spalle, abbiamo rinunciato al nostro nome e al nostro cappellino per cercare di creare un contenitore comune dove potessimo aderire tutti quanti, fermo restando che sul territorio ognuno continua a lavorare con il suo marchio, il suo logo, con la sua lista civica senza per questo dover essere per forza in accordo su tutto e per tutto con tutti gli altri esponenti.
Dico questo perchè all'interno di questa lista civica metropolitana c'erano sostenitori che venivano da NCD e sostenitori che venivano da Rifondazione Comunista e dai Verdi e quindi sono certamente agli antipodi però forti di un obiettivo comunque si è riusciti a trovare un accordo per perseguire quell'obiettivo.
A Bologna e in Emilia Romagna c'è stata una sovrapposizione tra l'elezione della città metropolitana anche delle elezioni regionali e forti dell'esperienza della città metropolitana e forti anche del fatto che un po' tra ex 5 stelle un po' tra liste civiche sparsi un po' dappertutto ci siamo contati ed effettivamente eravamo un numero abbastanza importante, abbiamo cercato anche lì di trovare un metodo per poter lavorare tutti insieme e abbiamo fatto questa aggregazione di liste civiche, comitati, associazioni che adesso sta raccogliendo le firme per potersi presentare alle elezioni regionali.
Anche in questo caso è stata fatta un'operazione, mi vien da dire, analoga quella della città metropolitana ovvero, pur essendoci tante realtà, ognuna con il proprio simbolo, il proprio percorso politico, si è scelto un nuovo contenitore tutti insieme; sono state avanzate delle proposte ad esempio dal Movimento X per poter fare un contenitore comune che fosse chiamato Movimento X, io stessa avrei potuto proporre una cosa come Progetto Federale o come Unovaletanto che è uno dei soggetti che aderisce a Progetto Federale però in realtà ci si è resi conto che la volontà, la capacità che ci teneva insieme era proprio quella di spogliarsi delle precedenti esperienze e di utilizzare solo l'esperienza senza i vessilli per potersi mettere insieme e quindi abbiamo lasciato da parte anche in questo caso tutti i nostri simboli, le nostre appartenenze per unirci su un progetto comune; ovviamente a livello regionale è tutto più complicato, più dispersivo, anche dal punto di vista di risorse id tempo e di risorse economiche però nonostante le difficoltà abbiamo visto che c'è un grandissimo interesse, poi c'è sempre una grandissima difficoltà nella parte attiva ovvero quando [...] quindi paradossalmente noi ci troviamo a fare tanta fatica in un numero esiguo di persone a fronte di un potenziale risultato elettorale che potrebbe essere significativamente diverso proprio perché abbiamo visto che anche a livello regionale, comunque, in linea di massima, il bacino elettorale è intorno al 10%.
La cosa che mi premeva sottolineare, noi ad esempio con Progetto Federale siamo già partiti da tempo, e c'abbiamo messo un po' di tempo prima di riuscire a trovare una quadra per metterci insieme, trovare degli obiettivi condivisi, delle regole che ci potessero in una certa misura anche garantire una partecipazione equilibrata; questa lentezza secondo e è dovuta al fatto che c'è la necessità di trovare una serie di obiettivi, ma anche non necessità di una campagna elettorale.
Perché in Emilia Romagna e a Bologna in poco tempo di è riusciti a costruire qualcosa di eterogeneo? Perché c'erano delle scadenze elettorali. Allora questo è un dato di fatto, quando c'è un obiettivo comune le persone riescono in una certa misura a trovare la forza di impegnarsi perché nel breve periodo vedono che c'è un orizzonte, un percorso da poter fare e quindi sono più motivate.
Dove non ci sono percorsi di questo tipo si fa più fatica perché non c'è la necessità di dover per forza fare qualcosa insieme e quindi probabilmente, faccio una previsione, Progetto Federale si riuscirà a costituire nel tempo forse seguendo quella che è l'agenda elettorale nelle regioni italiane in maniera tale che ogni volta che c'è un'elezione si creerà una motivazione maggiormente aggregante per poter creare un lavoro, oppure se ci saranno le politiche, questo però io alzo le mani perché non credo che andare a elezioni anticipate, questa è una mia opinione personale, sia una soluzione; certo se c'è un governo che fa fatica a stare in piedi ma allo stesso tempo tornare ad elezioni, non credo si riesca in così breve tempo a dare una rispolverata significativa a questa classe politica."

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