16 ottobre 2014

Valli Zabban: sito contaminato - bonifica lontana

In seguito a quanto emerso nella commissione di luglio 2014 ho presentato un'interpellanza per chiedere approfondimenti sulla situazione di Valli Zabban. Ci eravamo lasciati così: "Sembra che l'unica cosa che possiamo fare è spingere sulla metanizzazione dell'impianto di post combustione di Valli Zabban. La questione bonifica è un'incognita. L'azienda, stando a quanto dichiarato dall'Assessore Gabellini in commissione, chiede pure un tanti soldi al Comune per finanziare gli interventi".
Dal 2006 il sito è stato dichiarato inquinato, siamo nel 2014 e dalla risposta dell'Assessore emerge che non siamo ancora di grado di sapere quanto sia inquinato, inoltre le aree compromesse sono anche quelle esterne al perimetro dell'azienda. Va inoltre ricordato che l'azienda è sita in area di tutela fluviale nel gretto del fiume Reno, quindi potenzialmente a rischio esondazione e la bonifica è ancora lontana. Sono passati 8 anni, è una vergogna.
Sulla diffida e sulla metanizzazione farò un altro post in seguito alla commissione di ieri
 
Di seguito l'interpellanza:

La sottoscritta Consigliera Comunale Federica Salsi,

Premesso che:

  • nell'ottava Commissione del 7 luglio 2014 si è svolta un'udienza conoscitiva per avere informazioni in merito alla rinnovata problematica delle esalazioni prodotte dalle imprese Valli Zabban e/o Coop. Costruzioni negli stabilimenti siti in via del Traghetto;
Considerato che l'azienda Valli Zabban:
  • non ha ottemperato al punto 4 dell'autorizzazione in merito alla metanizzazione;
  • non ha rispettato alcuni parametri per le emissioni in atmosfera;
Chiedo al Sindaco e alla Giunta:
  • se la Provincia abbia emesso diffida e quali siano i termini;
  • quali siano i tempi previsti per la metanizzazione;
  • se e come procede la bonifica del sito;
  • se sia ancora in corso la fase di caratterizzazione, e se terminata, che esito abbia dato;
  • se sia stata attivata la procedura di analisi di rischio;
  • a fronte di cosa Valli Zabban abbia chiesto finanziamenti al Comune e in che misura.
F.to Federica Salsi



Questa la risposta dell'Assessore:



La Consigliera Comunale Federica Salsi chiede al Sindaco e alla Giunta

    se la Provincia abbia emesso diffida e quali siano i termini;
Sì, la Provincia di Bologna, a seguito della segnalazione di ARPA in merito agli sforamenti al camino sugli ossidi di zolfo, sul flusso di massa orario e sulla portata autorizzati, ha emesso una diffida al gestore dal proseguire in tale comportamento omissivo. Il provvedimento, che si allega alla presente nota, è datato 15/07/2014 e ordina all'azienda - entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione - di:
- avviare i lavori di estensione della rete metano su via del Traghetto, come preventivato da HERA Spa in quanto indispensabile all'allacciamento dell'impianto produttivo;
- trasmettere una dettagliata relazione tecnica contenente l'indicazione delle possibili cause dei superamenti rilevati da ARPA e le azioni intraprese per evitare il verificarsi di analoghi superamenti dei valori di concentrazione di Ossidi di Zolfo. Nel caso di variazione in aumento del valore di portata rispetto al valore attualmente autorizzato con l'atto PG 120911 del 06/07/2010 la Ditta dovrà presentare domanda di modifica dell'autorizzazione vigente nell'ambito dell'Autorizzazione Unica Ambientale.

quali siano i tempi previsti per la metanizzazione;
Come già riportato al punto precedente, la Provincia ordina all'azienda di iniziare i lavori di metanizzazione entro 30 giorni dal ricevimento della diffida;

se e come procede la bonifica del sito; se sia ancora in corso la fase di caratterizzazione, e se terminata, che esito abbia dato;
In sito è attualmente in funzione un impianto di Messa In Sicurezza di Emergenza che prevede il pompaggio delle acque di prima falda del piezometro MW7 al fine di limitare la diffusione della contaminazione delle acque sotterranee della prima falda individuata.
Nel febbraio 2010 gli Enti richiedono a Valli Zabban – al fine di rendere “valutabile” dalla Conferenza dei Servizi dei siti contaminati il documento presentato - l’esecuzione di campionamenti di acque sotterranee in aree esterne al sito. L'azienda ha comunicato l'impossibilità di eseguire direttamente questi campionamenti.
A luglio 2011 il Comune di Bologna richiede formalmente ad ARPA di eseguire detti campionamenti al fine di definire un quadro più approfondito della eventuale contaminazione anche fuori dal sito.
Nel marzo 2013 sono stati eseguiti in contraddittorio con ARPA i campionamenti dei piezometri di falda superiore MW3, MW7 e MW8, e dai piezometri di falda inferiore MW2, MW4, MW5 e MW6, anche con la finalità di aggiornare il modello concettuale del sito. Nel documento di sintesi inviato nel giugno 2013, Valli Zabban proponeva di eseguire alcune attività di approfondimento propedeutiche alla progettazione definitiva degli interventi di bonifica:
- aggiornamento dell’analisi di rischio sito specifica sulla base dei recenti dati di monitoraggio idrochimico;
- esecuzione di un rilievo topografico sul piezometro di monitoraggio esterno al sito, al fine di poter correlare i dati topografici e freatimetrici alla rete dei piezometri già presenti nell’area in esame per meglio definire la direzione di flusso di falda locale.
Dopo diversi confronti con il progettista e ARPA, nel Novembre 2013 il COBO comunica formalmente (PG. 307100) a Valli Zabban che l'iter del procedimento non può subire gli avanzamenti previsti, causa alcune perplessità emerse dalla valutazione congiunta con gli enti - eseguita in sede di incontro tecnico tenutosi il 28 ottobre 2013 - e richiede che le seguenti attività relative al sito siano attivate entro il gennaio 2014:
  • fino all'ottenimento del dato analitico sui punti di controllo esterni al sito, dovrà essere formalizzata una stima attendibile dell'estensione della contaminazione anche all'esterno del sito, eventualmente utilizzando specifici modelli di trasporto o di simulazione del flusso idrico sotterraneo;
  • dovrà essere eseguito un primo campionamento in contraddittorio con ARPA delle acque sotterranee all'esterno del sito, anche al fine di poter accedere a punti di proprietà privata;
  • dovrà essere verificata l'accettabilità del rischio legato all'attuale contaminazione rilevata in sito per il bersaglio “lavoratore”, eventualmente anche tramite analisi di rischio diretta, da effettuarsi con modalità concordate con ARPA e il Comune.
Si richiedeva inoltre che fosse contestualmente inviato un cronoprogramma di dettaglio per le attività richieste di seguito che non contemplasse per le suddette scadenze successive al 31 dicembre 2014. Si doveva infatti procedere a quanto segue:
  • individuazione degli interventi di bonifica dell'area corrispondente con il sito tarati sugli esiti degli ultimi monitoraggi;
  • presentazione di una proposta di monitoraggio dell'area esterna al sito al fine di confermare o confutare l'estensione della contaminazione ipotizzata tramite modellazione;
  • individuazione degli interventi di bonifica dell'area sottesa all'eventuale plume di contaminazione come confermato dai monitoraggi che si estende fuori dal confine dello stesso.

Il 31/01/2014 Valli Zabban conferma “la disponibilità dell'azienda ad eseguire quanto richiesto segnalando che la tempistica indicata dovrà essere spostata di almeno 60 giorni dopo il ricevimento dei certificati analitici di ARPA relativi al marzo 2013”.
Nel marzo 2014 sono stati eseguiti ulteriori campionamenti delle acque sotterranee da tre piezometri interni al sito e uno esterno.
Gli esiti delle analisi svolte sulle acque sotterranee hanno restituito superamenti delle CSC (Benzene e per Composti Clorurati) anche per il punto esterno al confine aziendale. Il suddetto piezometro di controllo è ubicato nell'area di proprietà di un'azienda confinante, pertanto, in assenza di esplicito permesso di accesso, il monitoraggio è stato possibile solo attraverso l'attivazione formale dei tecnici di ARPA, in qualità di Ufficiali di Polizia Giudiziaria; il prosieguo delle indagini nelle aree di valle idrogeologica del sito Valli Zabban presenta le stesse criticità relative all'accesso essendo aree private e dovrà seguire le stesse modalità, condizionando di fatto negativamente i tempi dell'iter del procedimento.
Con PG. 176321 del 12 giugno 2014, Valli Zabban ha trasmesso comunque una “Relazione Attività Integrative del sito Valli Zabban” in cui viene presentato un modello concettuale aggiornato e lo stato di contaminazione delle acque sotterranee rilevato con i campionamenti di marzo 2014, nonché un'ipotesi di sviluppo dell'analisi di rischio (vd. seguito).
Questo documento sarà oggetto di valutazione con gli enti preposti in apposita Conferenza dei Servizi in corso di calendarizzazione.

se sia stata attivata la procedura di analisi di rischio;
Per quanto riguarda l'Analisi di Rischio, la prima versione è stata presentata agli Enti nel novembre 2009, ma non è mai stata oggetto di valutazione in quanto, a seguito di specifico incontro con i progettisti avvenuto in data 3 febbraio 2010 si era concordato che Valli Zabban fornisse ulteriori informazioni necessarie per rendere “valutabile” dalla Conferenza dei Servizi dei siti contaminati il documento presentato. Se pur incompleta e imprecisa, detta analisi di rischio però è stata svolta assumendo comunque dati cautelativi e ha verificato “assenza di rischi sanitari tossicologici e/o cancerogeni, per il suolo superficiale e per la falda superiore, permettendo di assicurare la tutela della salute dei lavoratori all’interno del sito. Erano invece emersi rischi ambientali per le acque sotterranee sia per la falda superiore che per la inferiore a causa della mancata conformità delle acque sotterranee al confine del sito”.
Con PG 307100 del 29.11.2013, in concomitanza con la comunicazione di impossibilità di avanzamento del procedimento, ARPA e Comune di Bologna hanno richiesto che fosse ulteriormente verificata e confermata “l’accettabilità del rischio legato all’attuale contaminazione rilevata in sito per il bersaglio lavoratore, eventualmente anche tramite analisi di rischio diretta, da effettuarsi con modalità concordate con ARPA e il Comune”. A questa richiesta l'azienda risponde, nell'ambito del documento PG 176321 del 12 giugno 2014 che “Riguardo la verifica dell’accettabilità del rischio connesso alla contaminazione riscontrata nell’ultima campagna di monitoraggio per il bersaglio lavoratore, si è elaborato il modello concettuale sito-specifico, con individuazione delle sorgenti di contaminazione, delle vie di esposizione e dei bersagli, allo scopo di concordare con gli Enti le modalità di svolgimento dell’analisi sito-specifica”, rispondendo ad oggi, di fatto solo parzialmente a quanto richiesto.
Si resta pertanto in attesa del completamento della documentazione con l'analisi di rischio redatta sulla  base del modello concettuale condiviso.
Si precisa che la parzialità delle informazioni sull'estensione del plume della contaminazione all'esterno dell'area non consente formalmente di passare dallo step della caratterizzazione (comma 3 dell'art. 242 del D. Lgs. 152/06 e smi) a quello dell'analisi di rischio (comma 4 dello stesso articolo); si ritiene utile citare a tal proposito l'incipit del comma 4: “Sulla base delle risultanze della caratterizzazione, al sito è applicata la procedura di analisi del rischio sito specifica per la determinazione delle concentrazioni soglia di rischio (CSR)” quindi le modalità di gestione dei futuri interventi sarà oggetto della prossima conferenza dei servizi.

a fronte di cosa Valli Zabban abbia chiesto finanziamenti al Comune e in che misura.
Valli Zabban ha presentato ricorso al TAR nel 2010 contro la prescrizione della Provincia di Bologna di allacciamento alla rete del metano motivandolo con il fatto che era onere degli enti locali sostenere i costi di realizzazione del tratto di rete lungo via del Traghetto.

Nessun commento :

Posta un commento