Immagine estratta dalla relazione del Comune di Bologna |
Stando alle dichiarazioni del Sindaco e di Hera è tutto a posto. Peccato siano sfuggite alcune cose che in realtà dicono il contrario.
Le stesse dichiarazioni del Comune, confermate da Arpa, ribadiscono che permangono le difficoltà di caratterizzazione (insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione)
dell'area di Hera. Quindi abbiamo in alcuni casi stime sul potenziale stato di inquinamento, ma non c'è certezza su quello che c'è sotto poiché alcune caratterizzazioni sono ancora da fare.
Estratto dalla nota ufficiale del Presidente Hera |
è la stessa Hera a confermare che non è stata data corretta informazione ai dipendenti e lo fa quando Tomasi asserisce che sono state fatte due riunioni con le RSU, una nel 2008 e la seconda nel 2013. Vi è un vulnus di 5 anni in cui nel 2009 sono state prescritte delle limitazioni di utilizzo di alcuni stabili di cui i lavoratori non sono stati informati.
Estratto dalla nota ufficiale del Presidente Hera |
Estratto da una relazione di Arpa per Report |
Alla luce di tutto questo continuare a ribadire che è tutto a posto o che è stato fatto tutto seguendo regole e normative lo trovo quantomeno inopportuno e poco corrispondente alla realtà.
Dal sito del Comune di Bologna si possono scaricare le relazioni complete che sono state presentate in commissione:
Comune di Bologna - Bonifica area Hera viale Berti Pichat.pdf
Attività di Arpa nell’ambito della procedura di bonifica del sito Hera ex Gasometri.pdf
Nota ufficiale Presidente Hera.pdf
Ma ci sono anche altre incongruenze, ad esempio Tomasi di Hera nella sua nota spiega l'area di intervento 11 ex condensatore è bonificata, mentre Arpa asserisce che "Durante l’attività di collaudo per la certificazione della bonifica sono state rilevate da Arpa criticità sulle pareti di scavo a nord e a est, anche se solo in un campione (denominato CPest), è stato evidenziato un superamento delle CSR calcolate per l’area oggetto di bonifica. Il procedimento è attualmente sospeso in attesa degli esiti di ulteriori controlli e monitoraggi resisi necessari e richiesti dalla Conferenza Servizi" e il Comune dice che l'intervento 11 è concluso ma con obbligo di monitoraggio.
Ancora Tomasi nella sua nota spiega in riferimnto alla palazzina Sacep che sono stati fatti "interventi, validati e collaudati dagli enti competenti, hanno fatto decadere ogni limitazione d’uso prevista nell’Analisi di Rischio" del 2009, mentre Arpa asserisce che "L’AdR del 2009 è ancora valida perché i dati di input sono superiori a quelli successivamente riscontrati quindi formalmente la limitazione all’area nord ovest è ancora valida, si può comunque cautelativamente estendere a tutto il piano terra".
La Soprintenza ha posto dei vincoli di non demolizione per alcune palazzine come la Vecchia Officina e gli edifici 4 e 5. Sotto questi tre edifici sono state trovate zone altamente contaminate. La Vecchia Officina è stata demolita ed è stato possibile bonificare il terreno sottostante, mentre le palazzine 4 e 5 non sono state demolite, non è stata possibile quindi una bonifica ma è stata fatta una messa in sicurezza permanente. Perchè?
Di tutte queste incongruenze chiederò spiegazioni mercoledì prossimo, data in cui è stata riaggiornata la commissione.
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