14 novembre 2014

No alla pubblicità lesiva della dignità delle persone

In seguito all'udienza conoscitiva con lo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria). "ente privato che dal 1966 regolamenta la comunicazione commerciale ... ai fini adottare modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne; che tutelino la dignità della donna nel rispetto del principio di pari opportunità, e che propongano una rappresentazione dei generi coerente con l’evoluzione dei ruoli nella società evitando il ricorso a stereotipi di genere offensivi.." abbiamo convenuto che fosse opportuno modificare i regolamenti comunali al fine di "promuovere i principi del codice di autodisciplina della comunicazione commerciale in materia di pubblicità discriminatoria e lesiva della dignità della persona, contenuti nel protocollo d'intesa sottoscritto dall'ANCI e lo IAP". Recentemente in commissione abbiamo quindi trattato una proposta di ordine del giorno per "proporre al Consiglio comunale le modifiche ai Regolamenti comunali in materia di pubblicità, con clausole che prevedano l'accettazione delle norme del codice di autodisciplina da parte dei gestori degli impianti pubblicitari comunali, anche al fine di dissuadere i diversi soggetti interessati dal promuovere la pubblicità lesiva della dignità delle persone".
Ritengo che il recepimento da parte del Comune di Bologna di questi  indirizzi etici sia un passo importante per dare un input ad un cambiamento culturale che tarda ad arrivare, poiché l'intento non è quello di censurare a prescindere al primo lembo di pelle scoperto, per intenderci: se l'utilizzo di un corpo femminile per una pubblicità di abbigliamento intimo è opportuno, non si può dire la medesima cosa per la pubblicità di un tubo di silicone.
Questa proposta andrà al voto presumibilmente nella prossima seduta di Consiglio Comunale. In quell'occasione chiederò la trattazione congiunta per omogeneità di argomento anche del mio ODG sulla Carta di Milano per il rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione, che è in attesa di trattazione ormai da tempo immemore.

Questo il mio intervento in commissione:



"Grazie Presidente.
Io accolgo con estremo favore questo ordine del giorno che chiedo anche di sottoscrivere e devo dire, faccio i complimenti alla giunta perché nel momento in cui c'è una volontà politica si raggiunge il risultato in tempi, devo dire, decisamente brevi e quindi questo fa onore al lavoro svolto.
Volevo solo fare alcune osservazioni riallacciandomi poi alle parole del collega Pieralisi, dove appunto si pone l'attenzione su quello che è il pubblico al quale noi ci rivolgiamo e al contesto nel quale queste immagini vengono riversate, che è il contesto cittadino e che quindi è fruibile da parte di tutte le persone che lo vivono, dai bambini di 0 anni agli anziani ultracentenari e quindi è fondamentale secondo me ragionare proprio sul discorso che un'immagine non è sconveniente o sessista a prescindere, un'immagine lo è a seconda del contesto in cui viene inserita e dell'utilizzo che ne viene fatto, e quindi come avevo già ripetuto, non mi sognerei mai di fare mettere un paio di mutande al Nettuno perchè comunque è un'opera d'arte, però ovviamente un'immagine magari di un uomo con i suoi gioielli al vento su una pubblicità per pubblicizzare un rasoio, probabilmente sarebbe inopportuna.
Quindi insomma colgo con estremo favore...
[...] cerco sempre di andare oltre ma mi rendo conto che...l'assessore mi fa venire in mente un'altra osservazione, che il cambiamento culturale è ancora molto lontano a venire, purtroppo molto lontano a venire anche nelle nuovissime generazioni; racconto questo brevissimo aneddoto accaduto a mio figlio di 12 anni un paio di settimane fa: partita di calcio contro una squadra femminile, prendono una legnata pazzesca, perdono 6 a 0 e la prima cosa che è stata detta hai ragazzini è 'ma perdete dalle femmine?' io ho guardato mio figlio e gli ho detto 'guarda che le femmine hanno le gambe buone come i maschi', punto, argomento chiuso.
Al di la di questo mi sono resa conto invece che nel sentire comune, purtroppo, sia da parte dei genitori e da parte di una generazione comunque abbastanza giovane come la mia, in realtà ci sono ancora dei retaggi culturali atavici che da scardinare sono assolutamente durissimi, per cui io spero, auspico che, dando l'amministrazione un certo tipo di esempio, il cambiamento culturale possa in una qualche misura essere favorito e possa essere interiorizzato se non altro per le generazioni future.
Volevo aggiungere, e poi termino, un'altra cosa estremamente importante: abbiamo in attesa di discussione in consiglio comunale l'approvazione dell'ordine del giorno che avevo presentato ormai tanto tempo fa per l'adesione del Comune di Bologna alla Carta di Milano.
Allora, visto e considerato che il tema è il medesimo ed è analogo, lunedì chiederò in consiglio comunale, immagino che andrà lunedì in consiglio comunale questo, comunque nel momento in cui andrà in discussione in consiglio comunale questa proposta di delibera, chiederò l'accorpamento per omogeneità di argomento della trattazione dell'ordine del giorno anche della Carta di Milano in maniera tale che riusciamo a dare un senso completo a tutta quella che è l'operazione che in questo momento la giunta e l'amministrazione comunale in toto sta facendo in questa direzione."




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