CPL Concordia non è ancora rientrata nella White List, è in attesa di nomina del terzo commissario. Come il Comune di Bologna possa, in risposta alla mia domanda di attualità di venerdì, asserire che "La nomina dei commissari da parte della Prefettura di Modena, consentirà di portare a termine i 2 appalti, senza le controindicazioni" non è per nulla chiaro (leggi il documento integrale).
Una nota positiva arriva quando l'amministrazione comunica che "in relazione all'affidamento del SERVIZIO PER LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI, MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE EDILI, CLIMATIZZAZIONE ED ENERGIA DEGLI IMPIANTI DESTINATI AD ATTIVITA' SCOLASTICA, UFFICI GIUDIZIARI, MUSEI, BIBLIOTECHE ED ALTRI IMPIANTI DI IMPORTANZA CITTADINA APPARTENENTI AL PATRIMONIO DEL COMUNE DI BOLOGNA", la quale vedeva in un primo tempo tra gli esecutori anche CPL, in seguito all'aggiudicazione definitiva, "il Consorzio Cooperative Costruzioni ha trasmesso una comunicazione di Unifica che revocava l'indicazione di CPL Concordia quale proprio esecutore per l'appalto di servizio in oggetto".
In ultimo però arriva lo sconcerto con la risposta sulla centrale di trigenerazione del Comparto ex mercato Navile, comparto che vede tra gli attori coinvolti diversi enti pubblici come il Comune di Bologna, Ausl, Università, Acer. Era quindi importante capire se la gestione 40ennale della centrale da parte di CPL Concordia dovesse essere coerente con la normativa antimafia. E così è. La
risposta dell'amministrazione è chiara "Per l'individuazione del contraente il Consorzio ha espletato una procedura ad evidenza pubblica, ai sensi del d.lgs 163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici) e di conseguenza sono stati effettuati i previsti adempimenti in materia di certificazione antimafia.
Pur non potendo entrare nel merito del rapporto contrattuale tra soggetti privati, all'Amministrazione comunale non risulta che il Consorzio Navile abbia intrapreso azioni nei confronti di CPL Concordia che comunque saranno di esclusiva competenza del Consorzio stesso." Quindi cosa succederà non è dato saperlo. Da una parte abbiamo un comparto con diversi lotti pubblici dove è prevista la costruzione di un centro sociale, un poliambulatorio, edilizia residenziale pubblica, un polo scolastico, uno studentato, un ostello, dall'altra il riscaldamento in mano a CPL per 40 anni e in mezzo un contratto tra il Consorzio e CPL. Come sono tutelati gli enti pubblici in questo caso? Pagano o pagheranno il riscaldamento ad un'azienda che non è in White List? Possibile che il Comune, che ha aderito alla "costituzione sull’area destinata alla realizzazione della centrale di una comunione ai sensi degli artt. 1100 ss. c.c., attribuendo a tutti i proprietari del Comparto – e, dunque, anche ai soggetti pubblici (Comune, Ergo e Acer) – una quota millesimale proporzionale alla superficie utile da ciascuno posseduta nel Comparto stesso", l'unica cosa che può fare è affidarsi ad un consorzio che sta in piedi con lo spago e con lo scotch?
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