10 giugno 2015

Istruttoria #amianto: il mio intervento in consiglio comunale

Lunedì 8 giugno in Consiglio Comunale si è conclusa l'istruttoria sull'amianto con il voto di un ODG che invita la Giunta a "sviluppare azioni e progetti [...] relativi a percorsi di  monitoraggio, agevolazioni, bonifica e comunicazione" in merito ai problemi generati dall'utilizzo di amianto. Di seguito il mio intervento in aula.




"Grazie Presidente. C'è un passo dell'ordine del giorno che stiamo discutendo che credo racchiuda in
ampia misura il significato di quello che come Comune stiamo facendo ed è un passo che lascia l'amaro in bocca. È quando diciamo che “dall'emanazione della legge del 1992 il percorso legislativo in tema di bonifica dell'amianto ha presentato un percorso non lineare. Pertanto lo sviluppo di interventi organici è opportuno per una completa bonifica dell'amianto”. In pratica noi stiamo dicendo che la normativa nazionale - ed è questo il vero dramma - non ha garantito, una volta diventato non più utilizzabile l'amianto, un percorso che potesse ripulire il nostro Stato da questa fibra. Questo è un po' quello che succede sempre, nel senso che a livello nazionale si fanno grandi enunciati e poi sono gli amministratori a livello locale che si trovano a gestire le problematiche. Mi viene in mente la questione che non c'entra con l'amianto ma è altrettanto analoga delle video slot, delle sale slot dove a livello nazionale non è stata completata la normativa, noi a livello locale ci attrezziamo con regolamenti che poi puntualmente vengono impugnati al TAR e grazie al vulnus normativo a livello nazionale alcuni TAR danno ragione e altri TAR danno torto ai Comuni. Noi qui con l’amianto ci ritroviamo per certi versi in una situazione analoga. Mi viene da dire che a Roma sono un po' distratti perché se partono con i buoni propositi, poi si arriva a livello locale che ci si deve arrabattare un po' come si può. Il Comune di Bologna dopo quattro anni, partendo da una situazione quasi dove l'amianto non veniva minimamente gestito, si è dato una bella svegliata e di cose positive ne sono state fatte, però io mi rendo conto - e ne sono esempio anche i fatti occorsi a Bologna quando è bruciato il palazzo qua in centro dove dentro si è ritrovato essere imbottito di amianto - che non sempre i buoni propositi e le buone parole per quanto siano scritti e confezionati bene poi riescono a tradursi in fatti concreti o in percorsi attuabili in maniera veloce, perché dal 1992 a oggi sono passati - non fatemi fare i conti perché non ce la posso fare - troppi anni e il risultato è che io passeggio per la zona industriale di Quarto Inferiore e molti tetti sono ancora in amianto, non c'è verso che vengano sostituiti e sono anche in pessime condizioni. Questo per fare un esempio di una zona industriale che conosco. Il problema è proprio questo, che l’amianto non è solo quello dei tetti, che è quello più visibile, ma è quello che è stato utilizzato nell'industria, nell'edilizia, nei trasporti, nelle forze armate, nella Marina Militare per coibentare centrali termiche, impianti di condizionamento, canne fumarie, serbatoi e condotte di acqua che non è detto che sono per forza gestite da Hera, da ATERSIR o comunque da soci a partecipazione pubblica ma ci possono essere anche edifici privati perché uno aveva un serbatoio dell'acqua - o interrato o sul tetto - per la raccolta delle acque. Quindi il problema qual è? È che nel momento in cui noi ci ritroviamo comunque a produrre un documento di questo tipo dobbiamo poi prendere in considerazione anche tutta una serie di altre problematiche a livello locale per poter poi gestire. A me è capitato, ad esempio, di passeggiare in centro a Bologna, guardare un pavimento sotto al portico e vedere che era fatto con materiale di gomma. Allora mi è venuto in mente e ho detto: “non è che magari, visto che è un palazzo abbastanza datato, ci possa essere nella pavimentazione anche dell'amianto?” Ho posto un’interpellanza. Per fortuna le analisi hanno dato esito negativo e quindi era tutto a posto, però se non viene in mente a me o a una qualsiasi altra persona che passeggia lì sopra di far verificare se c'è dell'amianto, a nessuno, neanche ai proprietari dell'immobile che era un portico privato ad uso pubblico, viene in mente di controllare se quando escono di casa quello che pestano è amianto oppure no. Credo che l'indirizzo che abbiamo dato sia sicuramente positivo, sia sicuramente un buon punto di partenza. Auspico che sia da esempio anche per i Comuni intorno a noi e che possa in Regione essere utilizzato come base di partenza per muoversi anche a livello regionale, però siamo a un punto di partenza. Secondo me ci sono tante altre cose da dover controllare, ci sono tante altre cose da non passare in secondo piano perché l’amianto è stato usato per tantissimi anni in tantissimi manufatti e prodotti in tutti i campi e oggettivamente non è solo un problema di tetti ma è un problema a 360 gradi. Sarà competenza solo del Comune gestirlo? Non credo, sarà competenza sicuramente anche di ARPA e di ASL dare una mano e soprattutto sarà competenza a livello nazionale di fare una legge per fare dei decreti attuativi che diano a livello nazionale un indirizzo omogeneo su tutto il territorio perché non è possibile che ci si siano città di serie A che hanno una maggiore sensibilità e s'impegnano in maniera più attenta e città di serie B che magari hanno la testa da un'altra parte. "
_________________________________________________

_________________________________________________

"""Il Consiglio Comunale

Premesso che:

-    il  tema dell'amianto è oggetto di attenzione da parte del Consiglio comunale di Bologna, sin dall'inizio del mandato amministrativo;
-    l'attenzione e la sensibilità maturate sul tema hanno consentito di pervenire alla formazione di  orientamenti unitari da parte del Consiglio,  intesi ad esprimere forme di solidarietà ed impegno su problematiche specifiche, quali:
1.    ordine del giorno sul censimento e messa in sicurezza dell'amianto negli edifici, approvato il 30 gennaio 2012;
2.    ordine del giorno sullo smaltimento abusivo dei rifiuti con particolare riferimento a quelli che contengono componenti in amianto, approvato il 30 gennaio 2012;
3.    ordine del giorno per incentivare lo smaltimento dell'amianto e la sua rimozione dagli edifici pubblici e privati, approvato il 7 maggio 2012;
4.    ordine del giorno per attivare il gestore della rete idrica e presentare un piano di investimenti che preveda la sostituzione dei tratti in cemento-amianto, approvato il 7 maggio 2012;
5.    ordine del giorno per promuovere l'adozione di  un piano comunale di protezione dall'amianto, approvato il del 30 settembre 2013;
6.    ordine del giorno per esprimere vicinanza alle famiglie dei lavoratori scomparsi e ai loro colleghi delle Ogr e per esprimere pieno sostegno alle azioni legali volte all'ottenimento dei benefici previdenziali, approvato il 10 febbraio 2014;
7.    ordine del giorno per promuovere progetti per realizzare impianti fotovoltaici nelle scuole di Bologna, approvato il 10 marzo 2014;
8.    ordine del giorno teso ad invitare gli organi comunali competenti a maggiori controlli sulle coperture con amianto nel territorio bolognese,  approvato il 16 giugno 2014.
9.    ordine del giorno per invitare la giunta a valutare la possibilita' di sostituire le condutture idriche in cemento amianto in occasione di prossimi rilevanti lavori di rifacimento strade, approvato il 9 febbraio 2015;
10.    ordine del giorno per impegnare la giunta a richiedere un parere congiunto a Tper, Hera e settore LLPP in cui vengano elencate tutte le motivazioni tecniche che hanno precluso la completa sostituzione delle tubature in amianto in via Ugo Bassi ed in via Rizzoli, approvato il 9 febbraio 2015;

PREMESSO inoltre che:

-    su richiesta dei Gruppi consiliari Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Partito Democratico,  è stata approvata l'indizione dell'Istruttoria pubblica sul tema dell'amianto, con la deliberazione n. 294 del 21/07/2014, rivolta in particolare ad acquisire informazioni e contributi relativamente a tecniche di bonifica e smaltimento, controlli, metodi di analisi, progresso scientifico-tecnologico, implicazioni di ordine sanitario per l'ambiente e per la salute umana  ed inoltre ad aprire un canale di ascolto e comunicazione diretto con i soggetti portatori di interessi qualificati;
-    l'Istruttoria è stata convocata con avviso della Presidenza del Consiglio comunale, pubblicato dal 15 settembre al 15 ottobre 2014,  al quale hanno aderito n. 18 Associazioni, Comitati, Gruppi di cittadini; sono stati inoltre invitati, su segnalazione della Giunta e dei Gruppi consiliari,  n. 16 esperti ed hanno chiesto di intervenire n. 9 Amministratori, Consiglieri comunali e Presidenti di Quartiere;
-    la seduta dell'Istruttoria Pubblica si è svolta nella giornata del 2 dicembre 2014, nel corso delle quale sono stati presentati dati statistici e conoscitivi aggiornati e sono state illustrate varie esperienze umane e professionali, nonchè proposte tecniche;
-    nel corso della stessa, è stata illustrata dalla Giunta il proprio  progetto di piano comunale di bonifica dell'Amianto (deliberazione progr. n. 279 del 11/11/2014); 
-    le molteplici valutazioni e proposte sono state riportate nella relazione finale dell'Istruttoria, a cura della Presidenza del Consiglio comunale e sono state oggetto di approfondimento nella seduta congiunta delle Commissioni Consiliari "V e VIII, in data 15 maggio 2015;

CONSIDERATO CHE:

è stato evidenziato che
·    la criticità sanitaria relativa ai soggetti ex esposti a Bologna costituisce un elemento di particolare rilevanza, che va affrontata con scelte di responsabilità da parte del Comune di Bologna;
·    dall'emanazione della L 257/92, il percorso legislativo in tema  di bonifica dell'amianto ha presentato un percorso non lineare, pertanto lo sviluppo di interventi organici è opportuno per una completa bonifica dell'amianto;
·    da un punto di vista sanitario è evidente il necessario raccordo tra le analisi epidemiologiche, la verifica dei percorsi sanitari sui lavoratori, le modalità di prevenzione e tutela dei lavoratori medesimi;

è emerso che
·    le problematiche complessive relative alla tutela della salute riguardano complessi percorsi di tutela degli esposti e degli ex esposti, sia in senso sanitario che in senso giuridico e risarcitorio;
·    gli elementi di criticità relativi alla bonifica riguardano gli alti costi per la bonifica e lo smaltimento, pertanto occorre sviluppare valutazioni relative all'opportunità di incentivare i percorsi di bonifica;
·    occorre un'attenta valutazione delle modalità di smaltimento finale dell'amianto, sulla base di un'analisi dell'impatto ambientale sanitario, da eseguire con gli opportuni interlocutori in materia di smaltimento dei rifiuti, o di programmazione di impianti di smaltimento/recupero nonché di esperti di analisi dei rischi ambientali e sanitari;
·    quanto sopra esposto evidenzia che vi sono alcune valutazioni e decisioni di rilievo che attengono al livello regionale e statale, pertanto alcuni punti di criticità non sono strettamente risolvibili a livello comunale;
·    la ricerca scientifica ha messo in evidenza le innovative tecniche di smaltimento , che producono nuova economia e che riducono significativamente la necessità di
smaltimento in siti dedicati;


è stata riconosciuta l'importanza di sviluppare:

1.    strumenti di incentivazione urbanistico edilizia ai fini di favorire la bonifica, in cui siano previsti percorsi di certificazione per definire se nel patrimonio edilizio esistente vi sia la presenza/ assenza di amianto;
2.    un'articolata attività di comunicazione, anche tramite istituzioni scolastiche e associazioni di cittadini che possono essere oggetto di percorsi inclusivi, per una sensibilizzazione sui temi delle bonifiche, per una progressiva eliminazione dell'amianto dal nostro territorio;
3.    una più attenta valutazione dello stato delle reti acquedottistiche;
4.    percorsi di autonotifica a carico dei proprietari, da trasmettere al Comune, in cui si certifichi la presenza/ assenza di amianto nello stabile, al fine di affinare ulteriormente il censimento;
5.    la possibilità di conferire in centri convenzionati quantità limitate di rifiuti di cemento amianto;
6.    una rete di relazioni istituzionali con altri Comuni che siano coinvolti in situazioni simili, al fine di condividere le problematiche segnalate e promuovere le soluzioni individuate;

Rilevato che, in data 20 aprile 2015, il Consiglio Comunale ha approvato la variante al  Regolamento Urbanistico Edilizio, che prevede incentivazioni edilizie in caso di completa rimozione dell'amianto su edifici industriali e, in casi determinati, immobili per usi direzionali, artigianali, commerciali o ricreativi, avviando percorsi di incentivazione richiesti anche in sede di Istruttoria;

Tutto ciò premesso
esprime

apprezzamento per gli esiti della Istruttoria sull'Amianto, che ha consentito di aprire un canale di comunicazione con la comunità locale e giungere ad un confronto diretto sulle attese, criticità, proposte e valutazioni di tutti i soggetti coinvolti;

invita

la Giunta comunale a sviluppare azioni e progetti di cui sopra, relativi a percorsi di  monitoraggio, agevolazioni, bonifica e comunicazione, ispirandosi alle principali riflessioni e risultanze emerse nel corso dell'Istruttoria.

F.to Presidenza del Consiglio comunale: S. Lembi, P.F. Scarano"""

Nessun commento :

Posta un commento