07 febbraio 2014

Amianto e acqua potabile

Che parte delle tubature dell'acqua potabile del Comune di Bologna siano in fibrocemento (detto anche cemento-amianto) è cosa nota. Lo è meno sapere se le fibre vengono rilasciate nell'acqua che beviamo e se questo rappresenta un rischio sanitario.
In commissione Vito Belladonna di Atersir spiega che 508 chilometri di tubature per l'acqua su 820 sono in fibrocemento nel Comune di Bologna e rappresentano circa il 62% del totale, dopo un lavoro di progressiva sostituzione che scatta quando i tubi si rompono (97 volte nel 2012, 136 nel 2013 e 1.450 negli ultimi sette anni). Atersir garantisce che l'acqua bolognese "non e' aggressiva sulle tubature", negli ultimi 10 anni hanno effettuato 153 controlli e "nessuno ha trovato fibre di amianto".
Diversi dati emergono dalla relazione di  Emilia Guberti, dell'Unita' operativa Igiene degli alimenti dell'Ausl, che segnala il ritrovamento di fibre in seguito a rotture delle tubature.

Questa la relazione integrale della dottoressa Emilia Guberti 





INDAGINE SULLA PRESENZA DI FIBRE DI AMIANTO NELL’ACQUA DELL’ACQUEDOTTO DI BOLOGNA
Emilia Guberti - UOC Igiene Alimenti e Nutrizione- di Bologna
Dipartimento Sanità Pubblica - AUSL Bologna


L’acquedotto di Bologna secondo fonte Hera ( ente gestore ) aveva nel 2002 circa 523 Km delle sue condotte in cemento amianto, che nel 2012 si sono ridotte a 508 km (65% dell’intera rete cittadina).
Le condotte in cemento amianto hanno avuto una grande diffusione a partire da metà anni ’60 , uso interrotto dagli anni ’90 a seguito del divieto di produrre e commercializzare prodotti contenenti amianto ( L.257/92).
Le condotte in cemento amianto sono costituite da amianto in matrice compatta di gran lunga meno pericoloso rispetto al friabile( libero, tessuto, spruzzato). Il possibile rilascio di fibre dalla matrice cementizia delle tubazioni in cemento amianto dipende dalla sottrazione di ioni calcio e dall’ aggressività dell’acqua ( ph, alcalinità e durezza calcica) e l’acqua di Bologna, notoriamente dura, è poco aggressiva.
Studi internazionali su popolazioni esposte attraverso l’acqua potabile a concentrazioni di 1-200x10.6di ff/l non hanno fornito sinora chiare evidenze fra eccesso di tumori gastrointestinali e consumo di acqua contenente amianto.
Dal canto suo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità a tal proposito afferma che..” Non esiste alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute, non è stato ritenuto utile, pertanto, stabilire un valore guida fondato su considerazioni di natura sanitaria , per la presenza di questa sostanza nell’acqua potabile”. Unico limite noto è quello previsto negli U.S.A. , che partendo da alcuni studi statunitensi per cui acque con contaminazione di 20 milioni di fibre/l sarebbero in grado di aumentare il livello di fibre aerodisperse nelle abitazioni (5 volte rispetto al fondo) ha
stabilito il limite di 7 milioni di fibre/litro.
Pur in assenza di una norma italiana od europea che lo preveda, stante la diffusa presenza di condotte in cemento amianto nell’acquedotto cittadino, si è ritenuto necessario avviare una campagna di ricerca per evidenziare la eventuale presenza di fibre di amianto nell’acqua.
Il controllo è stato mirato ai tratti a valle delle tubature, dopo rotture o sostituzioni di condotte in cemento amianto. Dal dicembre 1998 ad aprile 2013 sono stati eseguiti a cura dell’Unità Operativa Igiene Alimenti e Nutrizione dell’az. USL di Bologna 416 campioni presso le centrali e nei punti periferici della rete a valle di tratti di tubature in cemento amianto.
Il conteggio delle fibre di amianto, eseguito in miscroscopia elettronica a scansione a 5.000 X –a cura della sez. ARPA di Reggio Emilia, ha evidenziato l’assenza di amianto nella grande maggioranza di campioni prelevati, ad eccezione di 31 essi (7%) per i quali sono stai rilevati valori ampiamente inferiori ( da 1.000 a 10.000 volte ) agli unici limiti di riferimento esistenti a livello internazionale ( 7 milioni di fibre /litro previste dalla normativa statunitense ).
Nei casi di positività, su richiesta dell’Az. USL, l’Ente Gestore ( Seabo poi Hera) ha provveduto ad effettuare il “ lavaggio” del tratto interessato e in alcuni casi più resistenti a ridurre la pressione dell’acqua e/o collegare il tratto della condotta interessata con altre parti dell’acquedotto per facilitare il regolare deflusso. In tutti i casi si è provveduto a ripetere il campione per verificare l’efficacia del trattamento al fine dell’eliminazione di eventuali residui di amianto.
In generale i valori ripetuti nella sede risultata positiva non sono stati confermati da controlli successivi, a conferma della sporadicità di tali rilievi e del fatto che acque dure e poco aggressive, come quelle dell’acquedotto di Bologna, contrastano la cessione di fibre dai manufatti di cemento-amianto .
La letteratura scientifica sconsiglia interventi di sostituzione massiva di condotte in cemento amianto che rischierebbe di immettere in circolazione massicci quantitativi di fibre, mentre sottolinea l’utilità del regolare controllo dello stato di manutenzione delle condotte e la loro sostituzione in caso di necessità , da effettuare con tutte le necessarie cautele onde evitare inquinamento ambientale e delle acque oltre che danno all’uomo.
Per il futuro è prevista la prosecuzione della ricerca anche in previsione della prossima sostituzione di tratti di condotte in cemento amianto. Il controllo dei tratti a seguito delle sostituzioni fa, del resto, parte degli impegni previsti dalla convenzione USL, Ente Gestore, Comune di Bologna per le procedure di autorizzazione di nuove condotte e la sostituzione di condotte esistenti.

1 commento :

  1. Un interessante articolo di Serenetta Monti dal sito UnoValeTanto
    http://www.unovaletanto.it/2014/03/amianto-un-nemico-silenzioso-ed.html

    Altri approfondimenti

    Amianto killer, donne sempre più esposte: Rapporti sessuali a rischio
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    Amianto, acciaio e malattie: un’equazione matematica
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/15/amianto-acciaio-e-malattie-unequazione-matematica/326307/#sthash.wLUtSAv5.dpuf

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