L’epurata Federica Salsi: “Anch’io come la Boldrini. Massacrata sul mio punto G e ancora…”
Poi entra nello specifico sul caso Boldrini affermando che «è stato come rivivere un’esperienza già vissuta. Grillo e Casaleggio non si sono sbagliati a pubblicare quel video, sapevano quali sarebbero state le reazioni che avrebbero scatenato».
Il metodo, per la Salsi, è quello che utilizza Grillo nelle piazze e proprio per questo invita la Boldrini a “rimanere il più serena possibile” pur ammettendo che lei ancora non ha metabolizzato quanto gli accadde…
Partiamo dagli scontri alla Camera. Le offese sono state trasversali. Ma certo è che l’opposizione dei grillini è stato piuttosto energica. Come ha vissuto quei momenti?
«Speravo in un’opposizione efficace, non in un’opposizione da piazza. Si è scelto di portare toni e gesti che Grillo porta in piazza anche nelle Istituzioni».
Grillo ha scatenato alcuni insulti online con la domanda “Che fareste in auto con Boldrini?”. Nella trasmissione ‘Che tempo che fa’ la Presidente della Camera ha risposto parlando di chi ha scritto sul blog come di potenziali stupratori. L’ha stupita?
«L’uscita di Grillo è esattamente in linea con il post sul ‘punto G’ che fece nei miei confronti».
Ci ricordi l’offesa sul punto G che subì attraverso il blog di Grillo, allora.
«Quando andai a Ballarò il giorno dopo trovai un post sul blog di Grillo dove, fondamentalmente, mi si diceva che ero stata mossa dalla mia vanità, che andava solleticare il mio punto G nelle trasmissioni televisive. Non c’era alcun riferimento al contenuto positivo che avevo portato in trasmissione, ma solo un attacco alla mia presenza e fatto su basi sessiste. Quando ho rivisto queste modalità riutillizzate sulla Boldrini è stato come rivivere un’esperienza già vissuta. L’aspetto preoccupante è che queste cose vengono fatte scientemente. Non è che Grillo e Casaleggio si siano sbagliati a pubblicare quel video, sapevano quali sarebbero state le reazioni che avrebbero scatenato. Quindi la Boldrini ha perfettamente ragione».
Alla Presidente della Camera va tutta la sua solidarietà, senza se e senza ma?
«Come donna e come politica mi riconosco nella sua situazione, essendo stata bersaglio anch’io. E non posso che essere solidale con lei. Come non posso che avere le sue stesse preoccupazioni. Loro scatenano i più bassi istinti senza utilizzare la minima razionalità».
Ma anche secondo lei si tratta di “fascisti inconsapevoli” come ha detto lo scrittore Corrado Augias durante la trasmissione “Le invasioni barbariche”?
«Prima di sentire l’intervista di Augias, parlavamo con amici proprio di questo, e mi avevano fatto la domanda se loro fossero consapevoli del significato delle loro scelte. E io avevo risposto che loro, secondo me, non si rendono conto di essere fascisti. Mossi dalla democrazia, da quello che vogliono fare, non vedono che si affermano in maniera fascista».
Li legge come una sorta di ‘fascisti democratici’?
«Loro dietro alla parvenza della democrazia dal basso non si rendono conto che utilizzano metodi fascisti».
Parliamo dei tweet cancellati. Sia di quello di Laura Boldrini che suonava così: “Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti, ma offende in modo sessista. Sono potenziali stupratori”. Sia di quello di Claudio Messora, responsabile comunicazione del M5S che provocava così: “Cara Laura, volevo tranquillizzarti. Anche se noi del blog fossimo tutti potenziali stupratori … tu non corri alcun rischio!”. Cosa ne pensa?
«Bisognerebbe stare molto attenti. Va ricordato che Messora viene pagato con i soldi dei cittadini. E si permette di esprimere opinioni che dovrebbe, forse, condividere maggiormente con le persone che portano sulle loro spalle il logo del M5S. Pensare che Messora si possa svegliare la mattina e uscirsene come gli pare, è sbagliato. Non è possibile ragionare in questo modo».
Forse anche la Boldrini sta cadendo nella tentazione di esagerare con le parole?
«Io posso garantire che mantenere un certo sangue freddo in situazioni di questo tipo non è facile. La Boldrini in questo momento è sottoposta ad una pressione estremamente elevata. Che la tagliola non sarebbe servita ad un confronto pacato e sereno è sicuro, ma le dinamiche che si sono viste alla Camera non si vedevano da tempo. Vedere i parlamentari che scendono giù come delle furie dai banchi è stato preoccupante».
Ma lo avevano studiato?
«E’ stata una messinscena architettata. Avevano cartelloni e bavagli bianchi già pronti».
Crede che alzeranno ancora i toni?
«Nel breve non abbasseranno significativamente i toni, terranno un registro alto perché hanno bisogno di catalizzare l’attenzione. Fino a due settimane fa si parlava solo di Renzi e della legge elettorale infatti».
Se potesse parlare con la Presidente Boldrini cosa le direbbe?
«Deve rimanere il più serena possibile. Solo attraverso la serenità si riesce ad affrontare situazioni così degradanti dal punto di vista personale».
Lei quanto ci ha messo a metabolizzare le offese che le vennero rivolte?
«Io non so se onestamente le abbia metabolizzate fino in fondo. Nel senso che adesso che rivedo queste dinamiche venir fuori, ammetto quanto sia faticoso sostenerle. Speravo che il MoVimento migliorasse, ma mi rendo conto che non c’è la volontà di far le cose fatte perbene, quanto quella di continuare con quel registro. Quando c’è il dolo uno rimane scorato».
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